Capitolo trentaduesimo.

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"Locali particolari."

Per quella serata scelsi un vestito corto, nero, con una scollatura a cuore e una fantasia di pizzo. Lasciai i capelli sciolti, misi un filo di eyeliner, mascara e rossetto rosso.

Zayn si era fortunatamente ripreso, almeno un po'. Ora se ne girava come uno zombie per casa, ma almeno aveva smesso di vomitare e sembrava più tranquillo.

Quando Jake rientrò in casa mi feci trovare in camera da letto, sola. "Buonasera! pronto per uscire?"

"Dove vorresti andare?" chiese, lasciando il telefono sul mio letto e sfilandosi la maglia. Si avvicinò a me e mi strinse i fianchi. "Uscire non è esattamente nei miei piani.."

Prese a baciarmi il collo, provocandomi i brividi e facendomi sorridere. "Voglio che mi porti in uno di quei tuoi posti dove lavori.."

Il ragazzo mi guardò in modo strano, poi sollevò un sopracciglio. "Cos'è, mi vuoi fare concorrenza ora?"

"No, spererei piuttosto in un posticino squallido.." risi.

"Si, ne conosco tanti."

Cenammo con gli altri della famiglia, dicendo che saremmo usciti per andare a ballare solo io e lui. Mio padre non fece tante domande, e nemmeno Zayn, che mi guardò con sguardo preoccupato quando uscimmo dalla porta di casa.

Salimmo sulla sua macchina nera, una gip di quelle costose, anche se non distinguevo il modello sapevo che un normale ragazzo non se la sarebbe potuta permettere. "Come mai questa destinazione?"

"Mi va di ballare." rimasi sul vago, non volevo svelare molto. Jake aveva messo nella merda Zayn, ma avrei davvero fatto di tutto per aiutarlo. Non volevo che si riducesse così o che finisse nei guai con la polizia, non se lo meritava e con me si era dimostrato gentile. E sexy, molto sexy.

Dopo una quindicina di minuti arrivammo in un parcheggio. Ci trovavamo in un quartiere di periferia, di quelli tutti grigi con i rifiuti sparsi per strada. Seguii il ragazzo fino all' angolo della strada e diedi un' occhiata al locale che ci stava di fronte. La musica si sentiva fin da fuori e sull' insegna lampeggiava in rosso 'Per veri duri' e accanto un più 18.

Beh, decisamente superava le mie aspettative, speravo esattamente in un locale del genere. "Sai che non ho diciotto anni, vero?"

"Vorresti dirmi che ho fatto sesso, del gran sesso, con una diciassettenne?" Jake si finse stupito e si portò una mano alla bocca in modo ironico. "Avresti dovuto dirmelo bambina cattiva!"

"Scusa, non mi sembra che tu me l' abbia chiesto." risi, prendendolo in giro.

"Non preoccuparti, conosco i proprietari, non avranno problemi a fare entrare una bella ragazza come te." mi fece l' occhiolino e ci avviammo verso l' entrata.

C'erano una decina di persone in fila di fronte a un bodyguard, che annuiva e chiedeva loro i documenti. Non mi stupii nel notare che non c' era nemmeno una figura femminile. Quando fu il nostro turno dietro di noi si era formata una fila di uomini più lunga della precedente e mi iniziai a chiedere quanto il locale fosse affollato. Il ragazzo al mio fianco tirò fuori un biglietto dalla tasca della giacca, lo mostrò all' uomo, che annuì, e ci fece entrare.

Appena misi piede dentro il locale percepii subito l' ambiente squallido e sporco, molto più di quanto avessi sperato. Il fumo era talmente forte da farmi temere di arrivare a fine serata più sballata di chi fumava.

"Vuoi qualcosa da bere?" mi chiese Jake, che non aveva smesso un secondo di guardarsi attorno.

"Volentieri." Lasciai che mi accompagnasse all' angolo bar, colorato di rosso e pieno di uomini adulti.

Il barista, un gran bel pezzo di barista, si rivolse a me sorridendo e gli sorrisi di riflesso. "Cosa posso portarti bella ragazza?"

"Portaci due vodka lemon."il ragazzo accanto a me mi impedì di rispondere. Si meritò una gomitata non appena il barista si girò per prendere i nostri drink. "Eddai! Era carino!"

"Non ti rivolgere in quel modo a nessuno qui dentro, capito?"

"E perché mai? lui è il barista, cosa vuoi che succeda?"

"Lui è Ben, il co- proprietario, gestisce il giro di prostituzione sul retro. Ora capisci, quando ti dico di non ammiccare a nessuno?" il ragazzo sbuffò e mi sorrise "Ti devo insegnare tutto?"

"Scusa." dissi ridendo e sorridendo nuovamente al barista. Senza volerlo avevo già attirato il tipo di attenzione che cercavo. Ci portò i nostri drink e si dedicò ad un altro cliente che imprecava.

Ci spostammo verso una zona più riservata del locale, allontanandoci dalla folla di uomini attorno ai cubi su cui ballavano delle ragazze mezze nude. Jake si sedette comodamente sul divanetto rosso e nero, invitandomi a sedersi con lui.

"Mi dici cosa sei voluta venire a fare qua?" disse guardandomi e osservando la mia scollatura.

Stavo per rispondergli quando un uomo sulla quarantina si avvicinò. Il ragazzo al mio fianco tirò fuori una bustina dalla tasca posteriore dei suoi jeans e con fare circospetto si alzò, avvicinandosi all' uomo. Distolsi lo sguardo, credendo fosse educato farlo come per quando si digita il codice del bancomat.

Tornò al mio fianco mostrandomi una banconota da cinquanta sterline. "Per questi?"

"No, balliamo?" chiesi nervosa.

"Ti dispiace se ti lascio sola? Sai ho delle cose da fare..." disse ammiccando. Annuii e lui sorrise. "Non metterti nei guai."

Mi alzai e mi avviai verso il bar, conoscendo già la mia direzione: Ben.


Hei, prossimo aggiornamento in arrivo previsto fra due giorni, così come il successivo. Prometto ♥

Obbiettivo: 10 commenti e tante stelline c: (Vi siete disattivati e leggere quello che pensate di ciò che scrivo è importantissimo per me)

Sex battle || Zayn MalikWhere stories live. Discover now