CAPITOLO 15

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Harry alza il volume della musica all'interno della sua auto,sfreccia sull'autostrada ad una velocità incredibile.

Louis,da parte sua,è letteralmente terrorizzato.

Hanno passato la notte al Motel,hanno fatto l'amore ed ora,sono in autostrada,dritti per andare all'aereoporto.

Ha paura,non per la fuga con Harry,assolutamente no.

Ma per la velocità a cui Harry sta andando.

Non vuole che ricapiti,non vuole che anche Harry muoia a causa della velocità e l'euforia,anche se Louis conosce Harry.

Harry non beve.

"Har,amore,potresti andare un po' più piano?" Louis lo chiede quasi come una supplica.

Harry lo guarda con la coda dell'occhio,non può guardarlo. Non può distrarsi,non può fare errori.

Quindi annuisce lentamente e diminuisce la velocità del veicolo.

"Hai mai viaggiato su un aereo?" Chiede Harry a Louis,quest'ultimo intento ad allacciarsi la cintura di sicurezza dell'aereo.

"Solo quando ero piccolo,ma non ho paura". Bugia.

Louis aveva paura.

Mettete caso che l'aereo crolla? Che si guasta il motore? Che finisce il carburante?

Harry sembra capirlo perché afferra la mano di Louis,quest'ultimo che la stringe.

"Puoi stringere più forte se vuoi,quando partiamo". Louis annuisce.


"Signore e signori,vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza. L'aereo sta per decollare". La fastidiosa voce metallica

disturba Louis che stava provando,con scarsi risultati,ad addormentarsi per non assistere alla partenza.

Improvvisamente si sente il rumore del motore dell'aereo,Louis si appoggia ad Harry e comincia a fare respiri profondi.

"Non avevi paura,vero amore?". Louis non fa' altro che guardarlo male.

L'aereo comincia il decollo e Louis,per distrarsi,comincia a guardare Harry.

Ammira il suo profilo,il naso a punta,le labbra carnose e le lunghe ciglia.

Poi Harry si gira verso di lui e gli sorride . Per la prima volta in quell'aereo,a Louis manca il respiro.

Arrivano all'aeroporto di Roma in poche ore,il taxi all'entrata ad aspettarli.

Harry da' l'indirizzo dell'appartamento al Taxista,che in men che non si dica,li porta a destinazione.

Una piccola villetta in mezzo a qualche palazzo,Louis non chiede di meglio.

Quando Harry apre la porta,la prima cosa che Louis nota è la loro foto sul piccolo ripiano.

"Quanto è stato carino?" Pensa Louis fra se e se'.


I mesi passano,Louis è felice insieme ad Harry. Però le cose mica son sempre rose e fiori.

A Louis sono sempre piaciute le giornate piovose,in quei giorni preferiva starsene sul porticato di casa a guardare il cielo

piangere,i fulmini a squarciare il cielo.

Così,quel giorno,Louis va in camera sua e prende una delle sue felpe più pesanti e la indossa.

Sta per uscire ma Harry gli intralcia la strada. "Dove vai?"

"Fuori"

"Tu non esci,amore."

"Ma perché Haz? Sai quanto mi piace uscire quando c'è la pioggia." Louis pianta i piedi sul pavimento e sporge il labbro inferiore.

Sembra lui il più piccolo tra i due,una cosa che Harry adora.

"Ti sei ripreso da poco dalla febbre,Louis. Se ti ammali di nuovo? Non posso perdere altri giorni di lavoro.

Sai quanto mi piacerebbe stare tutti i giorni con te ad oziare,ma non posso permettermelo.". Harry parla lentamente,come se

vorrebbe far capire ad un bambino che è qualcosa di sbagliato da fare.

"Non posso fare più niente,cazzo. Mi sento un bambino in trappola. Sai cosa? Sarebbe stato meglio se fossi rimasto a casa di mia

madre piuttosto che vivere così". Louis sputa quella parole senza pensarci.

Non se ne rende conto,ancora una volta.

Ha sbagliato un'altra volta.

Harry esce di casa sbattendo la porta. Era la fine di tutto?


Writer's Corner

Le visualizzazioni sono state pochissime nel capitolo precedente. Me triste :c

Vabe',questo è l'ultimo capitolo di questa storia. Quando posso,pubblico l'epilogo.

Alla prossima volta.

All The Love-A 

Locked Up In a Bubble||Larry Stylinson||Where stories live. Discover now