19.

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Carlotte controllò un'ultima volta il suo abbigliamento per poi scrollare le spalle ed allontanarsi dallo specchio; solitamente non le sarebbe importato molto di cosa avesse indossato, ma quella sera ci teneva, stranamente, fin troppo.

Infilò il telefono e le chiavi nelle tasche dei pantaloni, fin troppo stretti e scomodi per i suoi gusti, ed uscì di casa salutando, con un acuto urlo, il fratello.

Ad aspettarla c'era un uomo vestito con un completo nero ed elegante al fianco di un'auto nera di cui, momentaneamente, non ricordava il nome.

L'uomo dal nome sconosciuto le aprì lo sportello invitandola ad entrare e lei notò subito Harry seduto vicino al finestrino con lo sguardo rivolto verso il basso, precisamente verso lo schermo del suo telefono, in un abbigliamento fin troppo comodo messo al confronto agli abiti che aveva visto su di lui.

Harry indossava dei semplici pantaloncini della tuta ed una t-shirt color panna, nonostante non fossero indumenti che il ragazzo indossava spesso, secondo Carlotte, gli davano un'aria diversa e a lei piaceva, a lei piaceva un sacco.

≪Grazie.≫ disse all'autista che le sorrise in risposta e chiuse lo sportello e lei si ritrovò sola con il ragazzo ed, improvvisamente, si sentii in ansia.

Harry si accorse troppo tardi della presenza di Carlotte, aveva prestato tutta la sua attenzione al suo telefono poiché Louis dovesse raccontargli delle cose, Harry aveva insistito per rimandare il suo racconto a quando si sarebbero visti, ma Louis non aveva mollato la presa.

Harry guardò attentamente la ragazza seduta al suo fianco, notò come la semplice maglietta bianca le stesse d'incanto e rendesse note le sue curve superiori. Non riuscì a guardarla a lungo poiché la ragazza lo avesse notato e le sue guance si fossero colorate di un rosa abbastanza acceso tendente al rosso.

≪Non ti stavo guardando le tette.≫ si giustificò Harry alzando le mani in aria in segno di resa, ridendo poco dopo.

Carlotte si beò del suono della sua risata roca, ma allo stesso tempo adorabile, ma notò, poi, la comparsa di due fossette ai lati della sua bocca, moriva dalla voglia di affondarci un dito dentro, ma non sapeva se chiederglielo o meno, aveva paura della sua reazione o di un suo commento poco simpatico.

≪Posso?≫ chiese Carlotte indicando le fossette del ragazzo, lui continuò a sorridere e poi annuì.

Harry si stava beando del dolce tocco di Carlotte sulla sua pelle, era abituato alla gente che toccava le sue fossette, ma lei era diversa, il suo tocco era diverso e, stranamente, lo adorava.

≪Ho sempre desiderato farlo.≫ ammise lei sorridendo, aveva ancora il dito sulla guancia di Harry e desiderava non doverlo togliere così presto.

≪Puoi farlo quando vuoi.≫ sorrise lui.

Quella frase aveva accesso in Carlotte una speranza, una speranza che sapeva si sarebbe trasformata in qualcosa di più forte, ma sperava non sarebbe successo, lo sperava con tutto il cuore.

Harry stava pensando a cosa avessero fatto lei e Niall quel pomeriggio e di cosa avessero parlato, moriva dalla voglia di saperlo, ma non voleva sembrare troppo impiccione o geloso, come la scorsa sera.

≪Oggi Niall mi ha raccontato di quando è caduto in un campo da golf.≫ ridacchiò Carlotte mentre raccontava la vicenda ad Harry, pensava gli sarebbe piaciuto saperlo.

≪Oh, sì, me lo ricordo.≫ rise Harry e ringraziò mentalmente la ragazza per aver iniziato a raccontargli qualcosa.

≪Oh no Niall.≫ Carlotte cercò di imitare la voce di Louis e le riuscì bene poiché Harry l'avesse guardata in un modo strano e poi avesse riso, il ragazzo pensava che la sua imitazione fosse molto vicina all'originale.

Parlarono per tutto il tragitto ed, alcune volte, i loro argomenti erano senza senso, ma andava bene così, sentivano di star legando ed era questo che loro volevano.

Messages with Harry Styles.Where stories live. Discover now