32.

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Night Changes in riproduzione eh.

HARRY.

In quel momento, nel momento in cui cercavo di concentrarmi sulla strada, sapevo di aver fatto un ottimo lavoro.

Il sorriso sul volto di Carlotte non ne voleva sapere di scomparire ed aveva esultato per la mia scelta di pietanze per la serata.
Ad esser sincero quel suo sorriso costante mi appagava veramente, sapevo di non essermi comportato nel migliore dei modi, ma non volevo essere odiato per una stupidaggine che non è andata a buon fine.

Stavo guidando verso la pista di pattinaggio più vicina per farle fare un piccolo giro sui pattini, ma continuava ad assillarmi con domande sulla nostra destinazione, la cosa che, fortunatamente, non sapeva era proprio quella che tutti i suoi desideri si sarebbero avverati.

Non riuscivo a capire per quale stupido motivo nessun ragazzo si fosse avvicinata a lei e le avesse fatto vivere la serata dei suoi sogni. Carlotte aveva sofferto, glielo si leggeva negli occhi, ma non per questo meritava di essere ignorata dal sesso opposto, aveva un brutto carattere, ma a questo c'era una logica spiegazione che, ovviamente, non ero tenuto a sapere, ma guardando oltre la lista dei suoi difetti vedevo un sacco di pregi.

≪Dove stiamo andando?≫, mi chiese per l'ennesima volta aggrappandosi al mio braccio per poi scuoterlo senza preoccuparsi del fatto che io stessi guidando.

Scossi la testa ridendo, non poteva comportarsi come una ragazzina nel bel mezzo di un appuntamento serio, ovviamente non era un comportamento che la gente si aspetterebbe di vedere da Carlotte.

≪È inutile!≫, sbuffò facendo aderire la schiena allo schienale ed assumendo una finta espressione arrabbiata.

≪Smettila di comportarti da bambina≫, spostai per un secondo lo sguardo dalla strada e guardai lei per poi scoppiare a ridere.

≪Siamo quasi arrivati≫, indicai con il dito un edificio non molto lontano dal punto in cui ci trovavamo.

Carlotte esultò al sol pronunciare delle mie parole, ma si ricompose immediatamente, amavo il suo lato giocoso e speravo non cambiasse improvvisamente umore.

-

La pista di pattinaggio non era poi così stracolma di gente come avevo immaginato, così nessuno si sarebbe accorto della mia presenza per poi rovinare un appuntamento che si stava svolgendo per il meglio.

Notai Carlotte in difficoltà mentre cercava di calzare i pattini, la cosa mi divertiva poiché io ci misi pochi secondi, ma mi offrii di aiutarla e lei non rifiutò.

Quando cercammo di mettere piede sulla pista ghiacciata Carlotte sembrò tirarsi indietro, mi aveva raccontato di non venirci da molto tempo per una sua sciocca paura, ma da quel che stavo vedendo la sua paura non era poi così sciocca.

Mi avvicinai a lei per accarezzarle una guancia e mi guardò come chiunque guarderebbe un adorabile gatto fare le fusa.

≪Se cadrai io ti aiuterò a rialzarti≫, cercai di tranquillizzarla, non mi era mai capitato di entrare in questo posto con una ragazza che avesse paura di pattinare, ma a tutto c'è una prima volta.

Quando pronunciai quelle parole vidi le sue pupille dilatarsi di poco, non mi è mai importato molto di una ragazza sino al punto di sperare si sentisse al sicuro assieme a me, ma questa volta mi importava così tanto che avrei fatto di tutto pur di sapere che Carlotte si fidava di me.

Mi resi conto troppo tardi di quanto Carlotte fosse impacciata con il pattinaggio e, quindi, di quanto l'idea di portarla qui fosse stata di gran lunga una brutta idea.

≪Stiamo qui un po' e poi ce ne andiamo, va bene?≫, pattinai accanto a lei, non che fosse possibile pattinarle più accanto di così, ma cercai di farlo comunque.

≪Devo solo farci pratica, non pattino da molto≫, ammise facendo una strana smorfia che non capii a cosa si riferisse.

Perse l'equilibrio per qualche secondo, ma l'aiutai a rimanere in piedi, ma entrambi cademmo poco dopo.

Il mio fondoschiena arrivò in contatto con il ghiaccio freddo della pista e Carlotte atterrò sopra di me, tra i due la più comoda era lei, mi sembra ovvio.

≪Rimarrei così per molto≫, sussurrò pensando non riuscissi a sentirla, ma quando ridacchiai le sue guance andarono a fuoco.

≪Non so se sia perché sono comodo o perché ti piace stare sopra≫, ghignai giocando con qualche ciocca dei suoi capelli scuri che evitai di far incastrare nei miei anelli e provocarle qualche dolore.

≪Alziamoci≫, strillò Carlotte cercando di alzarsi, ma con scarsi risultati.

≪Forse è meglio se io mi alzo e poi ti dò una mano≫.

Dicono sia la fine quando trovi il mare in un paio di occhi marroni e, dopo aver sentito questa frase milioni di volte, riuscii finalmente a trovarne un senso solamente perdendomi negli occhi di Carlotte mentre l'aiutavo ad alzarsi; i suoi occhi marroni mi avevano ipnotizzato, le sfumature dei suoi occhi mi affascinavano, ma non capivo per quale motivo continuavo ad adorarli come qualsiasi persona fa con i miei occhi verdi.

Carlotte era diversa dalle altre ragazze ed era questo che mi piaceva di lei, il fatto che fosse diversa mi portava a far cose che non avevo mai pensato di fare, insomma, non mi sarei mai preoccupato tanto per una ragazza così che da portarla ad un appuntamento per farmi perdonare, ma pensavo mi piacesse o forse ne ero sicuro.

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