Capitolo 2. Dove Sono?

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Svenni un altra volta...
Quando ripresi i sensi, ero..  Ero vestita da prostituta?
Insomma, gonna corta, sciarpa e  completo rosso.
Un uomo interruppe il mio viaggio mentale.
"brutta puttana hai chiamato la polizia."
"Cosa?"
Nello stesso istante arrivò un auto, un audi quattro rosso fiammante.
Uscirono quattro uomini.
Oh no..  Oh no... Io li conoscevo.
"fermi polizia!"
L'uomo che era con me, prese la Pistola e me la puntò alla testa.
"FATE UN PASSO E LA AMMAZZO."
"oh e io ammazzo te.  Brutto pezzo di merda"
Ok, era chiaro che se non facevo qualcosa alla svelta. Gli avrebbero sparato,quindi presi la parola rivolgendomi al mio aggressore:
Fermo! Così fai solo il loro gioco,  cercano solo un piccolo pretesto per ucciderti, gioca d'astuzia."
Uno dei poliziotti si rivolse al capo
"da quand'è che le puttane si sono fatte furbe? "
Ma il mio aggressore posò la Pistola.
"ok,vedete? sono disarmato! Ora dovete arrestarmi."
"finl, metti le manette a questo frocetto, io prendo la signorina."
In quel momento mi fu tutto chiaro.
"tu sei l'ispettore capo adam, tu il sergente finl e tu l'agente mongomery."
"brava hai indovinato! E ora andiamo in centrale"
"non è possibile... "
Tempo, fa avevo studiato un caso, di un poliziotto;che dopo essere finito in coma, sosteneva di essere tornato nel 1970, e di aver conosciuto le stesse persone che io ho davanti.
Deve essere senza dubbio la mia mente, deve aver assimilato la storia di Eric....
"l'ispettore capo Adam... "
Dopo aver pronunciato per la seconda volta il suo nome, cominciò a girarmi la testa e svenni,l'ultima cosa che riuscii a sentire era:
" la mia fama mi precede"
Quando ripresi i sensi ero in una macchina, fuori a guardarmi attraverso il finestrino c'erano l'agente mongomery e il sorgente vice capo finl a discutere di quanti soldi avrebbero dato a una come me.
Cominciarono a correre, penso per via del fatto che mi ero risvegliata.
Arrivò adam e aprì la porta. Subito scesi dalla macchina.
"Ma è così reale.."
Cominciai a toccare l'auto,mentre quei pervertiti dietro probabilmente stavano fantasticando.
"ok dolcezza, ora andiamo dentro e tu mi lasci una bella deposizione."
"NO NON DENTRO LA CENTRALE NO!"
Era proprio lì che Eric aveva cominciato a lavorare..
Cominciai a camminare. Era così reale il traffico...
Mi sentí afferrata dietro e nello stesso istante passò una macchina.
"HAI IDEA DI QUANTE SCARTOFFIE DEBBA COMPILARE PER UN SUICIDIO?"
l'ispettore mi prese inbraccio e mi portò dentro,dove poi mi mise giù..
Wow, un intero reparto, il soffitto era composto da luci a scacchiera, poteva essere un messaggio della mia mente... 
Intravidi un ufficio al centro con un PC. Era l'unico modo per avere informazioni..
Gli altri mi videro, perché non mancò lo solita battuta.
"capo, sta entrando nel suo ufficio."
"nessuna puttana nel mio ufficio, a meno che non sia un evento speciale"
Poco importava, era solo la mia mente.
Cominciai a digitare al PC.
21/01/1985..  Allora ero davvero nell'85. E questo deve essere uno dei primi modelli di pc.
"dai avanti alzati dolcezza, tanto non lo saprai neanche usare."
"invece lo so usare benissimo...  Hai altro oltre la data? "
" si anche il ping pong."
Entrò un altro agente nello stesso momento
"capo, siamo pronti a interrogarlo"
"arrivo tra 5 minuti. "
Era ovvio, che non avrei ottenuto niente da questo pc, quindi mi alzai e con l'intento di curiosare.
Uscii dall'ufficio ed arrivai a una scrivania.
No.. Non è possibile...
Estrassi il mio distintivo dalla tasca.
Sulla tavoletta di riconoscimento c'era scritto il mio nome..
L'ispettore mi strappò il distintivo di mano.
E dopo un lungo sospiro
"ragazzi, è qui il nuovo arrivato!"
"e dov'è? È già qui?"
"vi presento l'agente speciale Ada Spencer."
Il vice capo si fece sfuggire:
"porca puttana..."

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