Clouds Are Sleeping

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Nella mia vita avevo sempre cercato quella: la felicità.

Ma solo quella notte, tra luce e buio, tra pareti ingiallite e condizionatori impolverati, mi accorsi che per tutta la vita l'avevo cercata nei posti sbagliati.

L'aveva cercata nella cose, nell'egoismo, nel mio cuore, nel mio corpo. E mai, nemmeno per una volta, mi ero preoccupata di cercarla altrove.

Nelle persone per esempio, in quelle che mi circondavano da sempre.

Avevo provato a rincorrerla nei miei sorrisi, nella mia solitudine e non negli sguardi degli altri, di quelli che mi erano vicini e facevo fatica a riconoscere.

La vita con me è stata buona, alla fine. Mi ha salvata a mezza strada, mi ha aperto gli occhi proprio nel momento migliore. Direi quando il cuore è iniziato a battermi per te, Louis. Da quel preciso momento ho capito tanto, forse troppo. Mi sono resa conto di cose che prima davo per scontate e inutili; ho imparato che la gelosia è solo fastidiosa, pizzica la pelle; ho compreso che le apparenze ingannano per davvero, che le bugie frantumano le cose e che le persone che ti vogliono bene davvero lo dimostrano, sempre.

Ma più di tutto ho capito che l'amore è quello che conta davvero.

L'amore, quel motore che tutto ripristina, riavvolge, rischiara; che rende le cose meno buie, meno nascoste; che è sinonimo di quella simbiosi indivisibile amore-odio, felicità-tristezza e che senza folli sentimenti e inaspettate parole non può esistere.

Non mi pento di nulla, sai? Non mi pento di aver aspettato, di essermi nascosta, di averti spesso annullato, di essermi tenuta a distanza per anni e anni aspettando che qualcosa cambiasse. Mi pento, certo, solo di averti mentita, di averti macchiato di cicatrici che mi sarà difficile farmi perdonare, da te e da me stessa.

Questo perché, infondo, una parte di me lo sapeva da sempre che tutto ci avrebbe portato nella stessa e univoca direzione, che le nostre mani si sarebbero incrociate nei modi dell'amore e che le nostre labbra si sarebbero raggiunte indifferenti, perché il destino ci chiamava, Louis, insieme.

Noi, io l'ho evitato, ho cercato di scappare ma lui mi ha rincorso e afferrato con tutta la sua forza. E' stata la sconfitta più piacevole della mia vita.

A volte succedono cose che non ci sogneremo mai. Appaiono delle persone dal nulla, da lontano e si scontrano con noi. Spesso ci aiutano, spesso ci distruggono e spesso ancora ci cambiano. Adoro questa sfumatura della vita, questa sua imprevedibilità, queste sue scelte incontrollate. Non siamo fatti per esseri piatti, fermi sempre allo stesso posto, siamo fatti per mutarci instancabilmente.

Nessuno è solo sfumatura di nero, l'esistenza di nessuno sarà per sempre un'eterna insoddisfazione. Per tutti ci sarà uno spiraglio di bianco ad illuminare il volto e a rendere meno vuoti.

L'infelicità, la rabbia, l'odio sono sentimenti passeggeri. E quando ci sembrerà di averli accollati continuamente sulle spalle sarà arrivata l'ora di dargli una spinta, di spazzarli dalle nostre pelli e, soprattutto, dalla nostra anima.

Siamo la rivoluzione di noi stessi, ma insieme.

"L'unione fa la forza" sarà il mio proverbio. Mi ricorderà ripetutamente la mia vita, le mie scelte, le mie persone. Quelle che mi hanno voluto bene e anche quelle che mi hanno odiato.

Non mi pento di nulla e non rivendico nulla.

Non provo rancore e non voglio provarlo. Perché disprezzare quando si può apprezzare? Perdonare, farsi perdonare; dovremmo capire questo.

Ti prego, Louis, anche tu come me non odiare Caden, Vanessa, il professor Turner. So che ci hanno fatto del male, che ci hanno spesso allontanato ma capisci che tutti commettono degli sbagli, tutti prendono delle scelte, non sta a noi giudicare.

Rimaniamo nella nostra luce, non lasciamoci trafiggere da ombre corrosive per noi stessi.

Un tempo ero incontentabile, ora mi basta poco. Forse perché è quello che siamo: poco.

C'è una canzone di un cantante italiano che dice "siamo due braccia con cuore". Già, cos'altro? Un misto di gesti e sentimenti, un misto di abbracci e amore.

Sono così dannatamente felice che vorrei urlarlo al mondo, ma so che non tutti capirebbero. Ognuno hai i suoi tempi, la sua storia.

Sono felice per la chiarezza con cui i miei occhi vedono il Mondo e per quel velo fastidioso e intollerabile che mi era prima davanti e che ora è sparito.

So che tutta questa gioia non durerà per sempre, che una nuvola nera è forse già pronta al prossimo angolo da svoltare ma godiamoci questo, questo piccolo ma immenso momento.

Quante cose belle, quante strade che si incrociano, quante casualità che diventano certezze.

Bisogna sempre sperare, sognare e soprattutto credere.

Io l'ho fatto. Con attenzione, tempo e trasparenza.

Credo oggi in una moltitudine di avvenimenti, di azioni e di cose.

Io credo negli inizi che non trovano una fine.

Credo negli sguardi destinati ad incrociarsi e mai più a lasciarsi.

Credo nella pelle che si confonde e sente di non averne mai più abbastanza.

Credo nelle affinità di cuore e di mente, nelle affinità di ricordi e di futuri.

Credo nei sorrisi, nelle lacrime, nelle urla, nei silenzi condivisi perché in due tutto è diverso, tutto è più colorato.

E c'è il verde, il rosso, l'arancione.

E l'azzurro dei tuoi occhi.

Dei tuoi e di nessun altro, Louis.

Che risplendono da sempre nei miei e da sempre si rispecchieranno nei miei.

Siamo noi quell'inizio che non trova fine.

Siamo noi quell'amore perpetuo che da' forma ai nostri sorrisi.

Ai tuoi e ai miei.

Unici, inseparabili, infiniti.

E credo, e sogno e spero di amarti Louis, con tutto il mio cuore, la mia anima e il mio corpo.

E spero, e sogno e credo che sarà così per sempre.

Tua all'infinito.

Gabrielle


-SPAZIO AUTRICE

Salve gente! Eccoci, ultimo capitolo.

Gabrielle sembra tipo un profeta, non so. E' spaventosamente saggia.

Ha capito molte cose e questo non può che renderci felici. Finalmente nella sua vita ci sarà ordine. Colpa dell'amore, direi. Credete che potrebbe farmi lo stesso effetto? Lo spero vivamente.

A parte gli scherzi, questa è la conclusione di una parte definita della sua vita. Una vita che prima era offuscata e praticamente incerta, mentre ora chiara come la luce del sole. Si potrebbe dire che ha capito a far differenza tra le cose "buone" e quelle cattive".

Nel prossimo capitolo troverete la mia "recensione", quella di cui vi avevo parlato nel precedente.

Un bacio.

-Manu ♥

p.s. il titolo riprende l'omonima musica degli The Abbasi Brothers

Ropes (Louis Tomlinson)Where stories live. Discover now