Chapter 10 ~ Prigione

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Ello evribadi! Come va?
Wawawah la fotoh! So che non sono Juvia e Gray, ma sono troppo kawaii comunqueh(>y<)
Ieri sono stata a Rivolto e vedere le Frecce Tricolori, che ,sottolineo, in bravura sono le prime al mondo, è stato davvero una figataO(≧∇≦)O
Ma adezzo (proprio con la z) godetevi il capitolo!

- Loro chi? - chiesi.

- Juvia non lo sa esattamente, ma da lontano ha sentito che parlavano di vittime sacrificali per un rito oscuro... - rispose lei. Ora che non c'era Gajeel nei paraggi, mi sentivo molto piú rilassato, e anche per Juvia pareva fosse cosí.

L'istinto arrivava a piccole ondate, facili da sopprimere, e la voce non si era fatta sentire anche se l'avevo nominata piú volte mentalmente.

Solo in quel momento, realizzai che eravamo davvero arrivati alla Torre Paradiso. Mi voltai e la osservai per la prima volta.

Era una struttura molto imponente, alta sul centinaio di metri. Larghi tubi di ferro zigrinato si avvolgevano attorno al corpo principale, creando un ipnotico motivo di spirali di una lucentezza accecante. La cima non si vedeva perfettamente, dato che alcune nubi la coprivano alla nostra vista, ma era possibile intuire che sulla sommità della Torre fosse stata costruita una piattaforma. Alcuni inserti sporgenti lungo il fusto completavano l'opera. Era lí che erano stati portati Erza e i nostri nakama, pensai con un crescente senso di impotenza.

- Però c'è una cosa che la preoccupa non poco. - aggiunse Juvia attirando la mia attenzione.

Fissai il mio sguardo nei suoi occhi, splendenti gemme azzurre. Era passato poco tempo, anche se mi era sembrato un intero secolo, da quando l'avevo guardata dritta in faccia. Ma non era il momento di badare ai sentimenti.

- Di cosa parli? - chiesi.

- Juvia ha sentito nominare Zeref.

Rimasi in silenzio, sgomento.

- Zeref?

La maga dell'acqua annuí.

- Sai chi è? - domandò.

- Sí. So fin troppo bene chi sia. - risposi con lo sguardo perso nel vuoto, o forse semplicemente puntato sui ricordi del mio passato - Uno dei suoi demoni ha raso al suolo il mio villaggio e ha ucciso i miei genitori. Giá. Lo conosco davvero troppo bene.

- Oh... A Juvia dispiace avertelo chiesto... - disse senza guardarmi. Sembrava vergognarsi di avermi fatto ricordare qualcosa di cosí brutto.

- Juvia, non importa. Il passato è passato. Non ricordare quel che è successo tempo fa non mi aiuterà a superarlo. - la rassicurai con un sorriso di circostanza.

Lei sorrise a sua volta, in modo triste.

- Ehi. - dissi accucciandomi accanto a lei - Adesso che hai detto di credermi, vuoi ascoltarmi? Poi andremo a salvare gli altri.

Lei annuí debolmente e io iniziai a raccontare. Cominciai da quando quel tipo la aveva abbracciata in camera sua, a Fairy Hills, e continuai riportando quello che mi era stato detto da lui, quando ero stato rapito dalla magia.

Evitai di dirle di quello che mi aveva fatto sapere Crux sulla nostra discendenza, anche se ancora adesso mi chiedo perchè a quel tempo le abbia nascosto una cosa simile.

Lei rimase letteralmente a bocca aperta e, per qualche minuto, calò il silenzio. Ci guardavamo semplicemente negli occhi, ma sembrava bastare più di mille parole.

- Vorresti dire che Juvia deve stare lontana da Gajeel? - chiese.

Una parte di me avrebbe subito voluto risponderle di sí, ma mi fermai e ci riflettei un attimo.

- Penso che... Ecco, non che tu non debba proprio piú parlare con lui, ma alcuni suoi gesti scatenano la reazione che hai visto.

- Wow. - ribattè lei - Sembra solo una stupida scusa, però, per qualche ragione, Juvia ti crede.

Tirai un sospiro di sollievo e incrociai il suo sguardo. Juvia sorrise leggermente.

- A Juvia dispiace averti detto tutte quelle cose cattive, le dispiace anche che Gajeel ti abbia malmenato.

- No. Sono io che mi devo scusare. Davvero, non so come dirti che sono dispiaciuto. - intervenni.

Le parlai in modo formale, mantenni le distanze. Non volevo che si riavvicinasse ancora a me. Se l'avessi permesso, quasi di sicuro le avrei fatto ancora piú male. E sarebbe stata la volta buona per perderla per sempre.

- Adesso è meglio se andiamo... - disse la testa turchina iniziando a risalire la spiaggia per arrivare alla torre.

- Aspetta.

La afferrai per un braccio e la trassi a me, stringendola nuovamente tra le braccia.

- Mi sei mancata. - le sussurrai all'orecchio e poi la liberai.

Si staccò da me con il volto in fiamme e balbettò a stento una risposta.

- A-Anche a J-Ju... Anche a Juvia s-sei mancato...

Ridacchiai leggermente e le tirai una debole pacca in testa.

"Da adesso in poi tutto andrà per il meglio." disse una voce nella mia mente, facendomi gelare "Gray, ci stavamo davvero preoccupando."

Da quell'ultima frase intuii chi fosse. Furosuto era tornato e, per fortuna, non stava parlando colui che temevo di piú.

"Non riuscivo a raggiungerti, sembrava che qualcosa mi bloccasse la via. Ma adesso è sparito, e finalmente posso comunicare con te. Senti, è una cosa di assoluta importanza..."

Juvia's POV

Finalmente eravamo riusciti a risolvere una parte dei nostri problemi. Anche se non tutto mi era chiaro, sentivo come se mi stesse nascondendo qualcosa.

Inoltre, mi era sembrato molto distaccato. Se aveva una qualche paura, una qualsiasi, avrebbe dovuto confessarmela.

Non sarei stata capace di risolvere il suo problema, no, ma almeno avrei potuto aiutarlo.

Mi resi conto improvvisamente di quello che era successo. Gray aveva eretto una barriera tra noi due, fondata sulla paura di ferirmi ancora e di cadere vittima della magia che mi era stata imposta.

Era cosí semplice interpretare le sue emozioni, conoscendolo.

Doveva per forza aver detto la verità, il senso di colpa che era trasparito dalle sue parole mentre mi spiegava tutto era tangibile.

Lo guardai con un misto di tenerezza e apprensione.

Solo ora mi rendevo conto a cos'era dovuto tutto il dolore che avevo provato dopo quella sera sulla nave. Era paura di perderlo, paura di non aver compreso a fondo il suo carattere, paura di non poterlo piú avvicinare, toccare, abbracciarlo.

Paura di amarlo.

Era questo.

Adesso era tutto incredibilmente chiaro.

Il suo viso si corrugò in un espressione di sorpresa. Gli rivolsi uno sguardo interrogativo, ma il suo era perso nel vuoto.

Poi, di colpo, le sue labbra si piegarono in un sorriso deciso.

- Juvia. - mi chiamò. Mi avvicinai a lui e incontrai i suoi occhi, schegge di ossidiana.

- Entrare nella Torre Paradiso dalla terraferma sarà impossibile, ma io so come fare. - annunciò, sempre con il suo sorriso sprezzante stampato in volto.

- Uh? - domandai io. Non ci avevo capito un accidenti.

- Entreremo passando sotto alla Torre.

Juvia's Memory [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora