Mi sveglio, il dolore alla guancia che persiste ancora.
"Buongiorno, sorellina." Damon è seduto davanti a me, nella poltrona accanto. La sua postura è rigida e composta, imponente e minacciosa. I suoi occhi scuri mi fissano, vuoti eppure pieni di così tante emozioni al contempo. Non sembra arrabbiato, anzi no, sembra felice addirittura. Non ho idea di cosa ha in mente, in questo momento.
Non riesco a leggere quest'uomo e credo che non ci riuscirò mai, è troppo difficile. Guardandolo, potresti scambiare nervosismo per rabbia, felicità per tristezza, amore per....odio.
Lo stesso errore che ho fatto io.
Mi sono innamorata di mio fratello. Di un mostro disturbato e senza sentimenti.
Dio.
Oltre ad essere incesto, è una pazzia, è una cosa perversa e malata. Una cosa da Damon, perchè lui sapeva chi ero quando io non ero a conoscenza di tutto questo.
Scuoto la testa leggermente e mi metto a sedere, una mano premuta sulla guancia ferita. Mi guardo intorno, e noto che siamo in una casa a me sconosciuta. L'arredamento è vecchio, c'è molta polvere e sporcizia. I vetri delle finestre sono opachi, ricoperti di macchie giallastre. Sembra quasi che qualcuno non la pulisca da anni.
Sospiro, cercando di mantenere la calma. "Dove siamo, Damon?" Chiedo con un filo di voce. Lui si alza, le mani nelle tasche dei jeans neri. Va alla finestra con passi lenti e guarda fuori. "A casa." Risponde, sorridendo. Non è un sorriso genuino, è un ghigno crudele e misterioso. Il mio sguardo viene attirato dal portone di vetro principale. Sono sicura che dietro quella porta non troverò un muro questa volta, perchè vedo il giardino e una strada, quindi posso fare un tentativo. E' ovvio che è chiusa a chiave, ma magari posso distrarlo e poi provare a sfondarla.
"Che cosa significa che siamo a casa?" Sussurro. Intanto, con gli occhi puntati su di lui, afferro con estrema lentezza e attenzione il vaso sul tavolino di fianco a me. "Significa che siamo a Londra. Questa è la casa in cui mi nascondeva la mamma, quando ero piccolo, sai?" Porto il vaso verso di me e mi alzo con cautela, pronta a scattare in avanti da un momento all'altro. "E che cosa siamo venuti a fare qui, Damon?" Chiedo ancora. Lui è sempre di spalle, attirato da qualcosa fuori dalla finestra. "Siamo qui per -"
Si blocca, mentre io mi fiondo sul portone d'entrata. Impugno il vaso in corsa e poi lo lancio contro la porta di vetro, che si crepa. Il vaso cade sul pavimento e si rompe in mille pezzi, producendo un gran baccano. "Puttana!" Sento ringhiare. Spingo il vetro rotto con le spalle cercando di crearmi un varco, ma non faccio in tempo a farlo perchè Damon mi ha preso per le spalle e mi ha sbattuto contro il muro di fianco. Il mio viso si contrae in una smorfia di dolore per la fitta alla schiena.
"Sei una troia! Pensavi di scappare così?!" Mi urla in faccia, lo sguardo infuocato dalla rabbia. Avvicina il viso al mio, il suo respiro caldo sulla mia bocca che una volta mi faceva eccitare, ora mi fa rabbrividire. "Mossa avventata e rischiosa. Anche se tu fossi riuscita ad uscire di qui..." Mi volta e mi preme la testa contro il vetro sporco della finestra accanto. Fuori ci sono due macchine nere e tre uomini imponenti, lo sguardo attento e minaccioso.
Guardie.
".... non avresti potuto fare molto. Hai seguito il tuo istinto. Gli animali seguono il proprio instinto, lo sai? Sei un animale, Eveline?" La sua voce è cupa e velenosa e mi ferisce come una lama tagliente. Mi dimeno, ma so già che non ho scampo e che non riuscirò a liberarmi dalla sua presa di ferro.
"A quanto pare si. Quindi ti devo legare come un animale, di conseguenza, giusto?" Sibila, con un ghigno sul viso contratto. Lo guardo fisso negli occhi, decisa. "Qui l'unico animale sei tu, fratello." Pronuncio quell'ultima parola caricandola di disgusto e odio. Lui ringhia, rabbioso, poi mi lancia a terra. Nonostante il dolore, sono felice perchè percepisco che le mie parole lo hanno ferito, in qualche modo.
Cerco di alzarmi, ma lui è più veloce e mi afferra i capelli in un pugno, facendomi strillare. "Lasciami!" Urlo, quando sento ciocche di capelli staccarsi dal cuoio capelluto, mentre Damon mi trascina con lui. "Devi sempre rovinare tutto.... sempre... hai rovinato tutto..." Borbotta tra sè e sè, continuando a tirarmi per i capelli.
Apre una porta ed entriamo in una stanza buia. Scendiamo delle scale, e poi Damon mi lancia sul pavimento freddo e umido. Batto la testa contro qualcosa, anche se non troppo forte, e il dolore mi annebbia la vista.
Una luce debole si accende e scopro che mi ha portato in una cantina. Non ho il tempo di perlustrarla bene, ma intravedo una culla e alcuni pupazzi vecchi in un angolo. Stringo i denti, serrando forte gli occhi. "Guarda cosa devo fare, per colpa tua..." Sibila Damon, mentre sento altri rumori.
Viene verso di me, ed io apro gli occhi. Ha in mano una corda, che aggancia a qualcosa dietro di me. Io non sono in grado di fare niente, perchè il dolore alla testa è troppo stordente e mi lascia rannicchiata a terra. Damon mi afferra un polso, da dietro, e lo circonda con una corda, poi fa lo stesso con l'altro.
"Ecco qui." Dice, stringendo bene i nodi, tanto da farmi sentire una pressione quasi dolorosa ai polsi.
Giro la testa e vedo che mi ha legata a degli anelli di ferro, agganciati alla parete. Tiro le braccia in avanti, ringhiando per la frustrazione, ma non riesco a liberarmi da queste maledette corde. E non ci riuscirò mai perchè sono troppo rigide e massicce. "Parleremo quando avrai imparato a stare buona." Sibila, accarezzandomi lascivamente il collo.
Scatto indietro con le lacrime che mi solcano il viso, poi mi lascio cadere in ginocchio sul pavimento freddo mentre Damon mi lascia da sola.
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SPAZIO A ME!!!!!
Buongiornooo! Allora, che ne pensate di questo nuovo e primo capitolo? Secondo voi cosa accadrà alla nostra Eve? E a Damon?
Lasciate un commentino e un votino, se vi va. Io intanto mi ritiro nella mia Gio-Caverna (il letto) a scrivere la nuova storia, o vogliamo dire LE nuove storie? :D (La mia mente partorisce fin troppe idee ultimamente! XD)
Bacioni, Giorgia <3

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Senza Cuore - La Fine
ChickLitL'ultimo, indimenticabile ed oscuro capitolo della serie Senza Cuore... Ora che Eveline conosce il motivo per cui è stata rapita, per lei è tutto più chiaro. Pensava di provare dei sentimenti reali e profondi per il suo tormentato aguzzino, ma a qua...