14° CAPITOLO

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"Spegnila ti prego" disse ringhiando al suono della sveglia. A fatica aprii gli occhi e realizzai che erano le sette della mattina. Scesi dal letto per far filtrare un po' di luce nella stanza e con la speranza che anche Christian si svegliasse. " Beatrice" urlò quando la luce fece capolino. Lo lasciai ad imprecare nel letto, anche perché con lui era inutile, la mattina era intrattabile. Mi diressi al bagno per prepararmi, poi andai in cucina per un caffè. " Anche per me un po'" disse entrando in a sua volta. " Oh buongiorno" dissi voltandomi verso di lui. " Scusa" mi sussurrò all'orecchio. Mi fece girare per potermi guardare negli occhi, poi con il suo modo gentile, ma tremendamente sexy, mi posò un bacio sulle labbra. " Ora ti riconosco" dissi passandogli una tazza di caffè. Mi diede una veloce occhiata e sul suo viso comparve un'espressione di dissenso " non sono troppo corti quelli?" disse indicando i miei pantaloncini. " Oh ma come siamo gelosi" dissi scherzando, ma sbagliai. " Io non sono geloso, vado a cambiarmi" e tornò in camera. Anche se lui non voleva ammetterlo, era geloso, e questo stranamente mi faceva piacere perché era un modo per capire che Christian ci teneva veramente a me. " Possiamo andare" disse poi prendendo le chiavi della macchina. Feci per avvicinarmi a lui, ma mi sorpassò senza nemmeno degnarmi di uno sguardo, ma perché si comportava così? Salimmo in macchina e raggiungemmo il campo: per tutto il tragitto non parlò e io evitai di chiedergli qualsiasi cosa. " Ciao bellezza" disse Luca venendoci incontro " Christian" disse poi rivolgendosi a lui. Presi il borsone e quando mi voltai si era già allontanato senza nemmeno salutarmi. Ma cos'era successo di così terribile da non rivolgermi nemmeno la parola?

" Bene ragazze cominciamo" dissi una volta in sala prove. " Questo passo è da modificare" disse Carlotta guardando la coreografia per intero " non si mescola bene con gli altri passi". Così tra hip-hop e danza moderna il tempo trascorse velocemente. Passarono due ore prima del termine delle lezioni; stavamo provando i vari balletti, la serata dello spettacolo si stava avvicinando quindi dovevamo perfezionarci al meglio. " Ok, ottimo lavoro... domani prove generali sul palco fuori, alle quindici mi raccomando puntuali" comunicò Carlotta salutando le ragazze. " Ehi Bea tutto bene?" chiese poi rivolgendosi a me " ti vedo un po' giù di corda oggi". " Christian questa mattina si è svegliato male e se l'è presa con me solamente perché gli ho chiesto se fosse geloso" spiegai. " È un po' strano quel ragazzo; su dai non pensarci, andiamo a mangiare" disse lei prendendomi sotto braccio. Eravamo appena uscite dalla sala prove, e stavamo attraversando il vialetto dirette all'alloggio quando qualcosa catturò la mia attenzione; un gruppetto di ragazze riunite al bar e tra queste c'era pure Serena seduta sulle ginocchia del mio ragazzo. " Mi prende in giro?" urlai. " Bea ti prego lascia perdere, non sta facendo niente di male?" " Carlo mai stai scherzando?" dissi guardandola dritta negli occhi " se non ti ricordi sono stati insieme". Vedere quella scena e soprattutto lui che rideva beatamente e teneva in braccio Serena mi provocò una fitta al cuore. Mi aveva promesso che non avrebbe fatto più nulla per farmi soffrire. " Ma sai che c'è? Sicuramente non gli darò la soddisfazione di mostrargli che sto male per lui: vuole giocare? E allora giochiamo" dissi cercando di non mostrare quanto invece stavo male. Vidi Filippo arrivare verso di noi e colsi la mia occasione. " Filippo" urlai correndogli incontro per abbracciarlo. Lui, come mi aspettavo, lo ricambiò. Mi girai appena e vidi Christian guardare nella nostra direzione con occhi sgranati: Christian zero- Beatrice uno. " Ragazze andiamo a mangiare qualcosa" propose poi Fillo prendendo entrambe sotto braccio. Ci accomodammo al solito tavolo; Christian poco dopo entrò nella stanza seguito da tutte le ragazze che avevo visto con lui poco prima e si sedette al tavolo con alcune di loro. La rabbia ribolliva nelle mie vene, ma più di tutto mi sentivo una povera illusa per aver creduto alle sue stupide parole. " Scusate ragazzi esco un momento" dissi con la voce spezzata. Percorsi il salone fino all'uscita, aprii la porta e uscii all'esterno; mi rintanai sul retro, dove fortunatamente non passava nessuno e lasciai le lacrime scendere. Era davvero immaturo tutto il suo comportamento, si approfittava dei miei sentimenti per poi calpestarli miseramente. I singhiozzi si facevano più insistenti e sentii dei passi arrivare alle mie spalle. " Beatrice?" sentii la voce di Christian chiamarmi; era un misto di amarezza e rabbia " scusami" aggiunse. Si avvicinò di più a me posandomi una mano sulla spalla nuda; quel contatto mi fece trasalire, ma ora ero troppo accecata dalla rabbia per cedere alle sue tentazioni. " Va al diavolo Christian" dissi scattando in piedi. Ora ci trovavamo faccia a faccia, la sua immagine era poco chiara a causa delle mie lacrime incessanti. " Non so che mi è preso... ho provato un sentimento nuovo, che prima d'ora non avevo mai provato, ovvero gelosia. E questo mi ha fatto paura perché ho avuto ulteriore conferma che provo qualcosa di vero per te. Ti prego Beatrice perdonami" disse, poi continuò " lo so sono stupido, perché piuttosto di parlarne con te, ti ho fatto del male... Dio quanto mio odio per questo!" e in preda alla rabbia tirò un pugno sul muro. " Christian non ti puoi comportare così ogni volta alla prima difficoltà... chi mi dice che la prossima volta tu non faccia di nuovo così? O peggio ancora?" dissi con voce alterata. La sua espressione risultò alquanto intimorita, avevo colto nel segno; nemmeno lui era sicuro di quello che sarebbe successo in futuro. Continuava a fissarmi attonito, senza dire nulla. " Ho capito Christian" dissi e corsi via da lui. " Beatrice..." lo sentii sussurrare. Quel silenzio valeva più di mille parole, sentii il cuore rompersi in mille pezzi risucchiati dalla voragine apertasi nuovamente al centro del mio petto. Arrivai alla mia stanza e cominciai a bussare come una forsennata nella speranza di trovarvici Silvia all'interno. " Un attimo" la sentii sbraitare, " ma insom..." e si bloccò non appena aprì e vide me in quello stato pietoso. " Bea" biascicò e mi lasciò entrare. Mi sedetti sul mio letto e lasciai sfogare tutto il mio dolore. Le speranze che mi ero costruita, mi erano improvvisamente cadute addosso; sapevo che Christian ci stava mettendo tutto se stesso per cambiare, perché era reale quello che provava per me e di questo ne ero sicura, ma ciò che mi spaventava di più erano le sue reazioni, e i suoi repentini cambi di comportamento. Purtroppo non conosceva i sentimenti, e quando ne veniva a conoscenza non sapeva accettarli, e io d'altronde avevo paura di questo perché non potevo vivere con l'angoscia e il terrore che alla prima occasione scappasse via da me. " Bea ti prego calmati ora!" disse Silvia che nel frattempo si era seduta accanto a me; respiravo a fatica perché ero percossa da singhiozzi ormai da troppo tempo. " Sul serio Bea respira" continuò lei passandomi un po' d'acqua. Le mani mi tremavano, ma feci dei respiri profondi e lentamente mi tranquillizzai. Raccontai a Silvia tutto quello che era successo in così poco tempo. " Bea Christian ti ama e questo lo sai anche tu... è solo spaventato perché queste cose lui non le ha mai provate prima d'ora... e sai anche che non farebbe mai nulla per ferirti davvero" disse lei. " Silvia lo so... ma la mia paura è che alla prima difficoltà lui scappi fra le braccia di qualcun'altra". " Bea non lo farebbe mai...e poi quella che è scappata per prima questa volta sei stata tu" disse lei un po' più dura. "Tu non hai visto come si comportava con Serena... come le teneva i fianchi" e al solo pensiero le lacrime tornarono a scendere. " Ah... questo non lo avevo capito" disse lei stupita, poi continuò " supererete tutto, basta che ne parliate... e non lasciartelo scappare se lo ami davvero" disse lei abbracciandomi. " Oh S" piagnucolai. Poi qualcuno bussò alla porta; Silvia aprì e non trovò nessuno. " Ma che...?" esclamò, poi si chinò raccolse qualcosa da terra e si richiuse la porta alle spalle. " Penso sia per te" disse porgendomi una busta bianca. Sul retro c'era scritto il mio nome, aprii e all'interno trovai una lettera scritta con una perfetta calligrafia. Anche in quel modo riusciva ad essere sexy. Cominciai a scorrere le parole:

' Cara Beatrice, è la prima volta che scrivo una lettera ad una ragazza; è stato Luca a suggerirmelo, dice che alle voi piacciono queste cose', un piccolo sorriso si increspò sulle mie labbra, e continuai a leggere: lo so mi sono comportato da perfetto imbecille. Non sono in grado di amarti come amano i ragazzi normali, non so cosa significhi amare perché mai nessuno prima me lo aveva insegnato... prima di te. Sei arrivata tu con la tua semplicità, la tua purezza e la tua voglia di vivere e mi hai stravolto completamente la vita. Beatrice io con te voglio assaporare ogni singola sfumatura dell'amore... voglio svegliarmi la mattina con la consapevolezza di averti al mio fianco e addormentarmi la sera con il tuo splendido sorriso. So che farai fatica a fidarti di me, ma voglio provarci con te, perché sei davvero la donna più meravigliosa che io abbia mai conosciuto. Perciò se vorrai io ti aspetterò al campo da calcio, come la prima volta, la volta in cui tutto è iniziato. Se non verrai vorrà dire che per noi non ci sarà alcun futuro, se invece si, il futuro lo costruiremo insieme.

Tuo Christian

I miei occhi si illuminarono per le bellissime parole che era riuscito a scrivere. Christian era un ragazzo lunatico: era duro e freddo un minuto prima, ma estremamente dolce il minuto dopo. Ma questo mi bastava? Chi mi assicurava che non mi avrebbe trattato di nuovo così? E se alla prossima discussione mi avesse piantata per correre fra le braccia di un'altra? Se... tutte quelle domande e quei se mi affollavano la mente, martellavano incessantemente senza fine. " Ma che stai aspettando?" disse Silvia commossa che nel frattempo aveva letto la lettera " corri da lui" mi gridò fra un singhiozzo e l'altro. " Silvia ho paura... io lo voglio con tutta me stessa, ma ho paura, perché non so cosa aspettarmi da lui" dissi disperata portandomi le mani ai capelli. " Ascoltami Beatrice" disse Silvia prendendomi le spalle per farmi ragionare " la strada che dovete fare è tutta in salita, piene di curve e insidie... ma in tutti e due si vede la voglia di vivervi e di superare ogni cosa insieme... non è facile per nessuno, ancora meno per voi, ma con l'amore di mezzo nulla ha più senso" terminò lei. " Hai ragione S... io voglio lui" esclamai convinta alla fine " ma così non posso presentarmi" aggiunsi poi guardandomi allo specchio. Avevo gli occhi rossi e gonfi e il viso segnato dal mascara: " in bagno ci sono i miei trucchi, datti una rinfrescata e corri da lui" disse lei spronandomi a muovermi. Feci come da suggerimento, mi sciacquai il viso con dell'acqua fredda e mi diedi una sistemata con del mascara e un po' di cipria " come sto?" dissi uscendo dal bagno. " Benissimo... ora va!" disse infine. Diedi un'occhiata all'orologio avevo ancora poco tempo; aprii la porta della stanza, uscii e mi avviai al punto di ritrovo. Quando arrivai le gambe ormai sembravano gelatina, le mani mi sudavano e tremavano, il cuore sembravo un cavallo impazzito. Feci un respiro profondo ed entrai; Christian, come la prima volta era seduto sugli spalti e quando lo vidi mi mancò un battito. Era bello da impazzire; si guardava attorno nella speranza del mio arrivo, poi i nostri occhi si incontrarono. Si alzò,mi venne incontro e così feci anch'io. Ci trovammo finalmente faccia a faccia. " Ciao" disse lui per primo. " Ciao" risposi di rimando io. " Senti Beatrice" continuò poi, e mentre parlava mi persi nei occhi così profondi pieni di paura: paura di perdermi. Christian stava esplorando per la prima volta un mondo a lui sconosciuto, ed era evidente in quel momento il suo sforzo di farmi capire quanto ci tenesse a me. Era dannatamente bello, con i capelli arruffati e la sua bocca perfetta da sembrare disegnata da un pittore. " Tutto quello che ho fatto è sbagliato lo so, ma non posso sopportare l'idea di perderti... sei la cosa più bella che mi sia mai capitata... mi puoi perdonare?" disse. Non riuscivo più a resistergli e d'istinto lo baciai; le nostre bocche si incontrarono e quello che ne uscì fu un bacio carico d'amore e di passione. " Devo prenderlo come un si?" disse poi staccandosi da me. Le sue labbra si incresparono in un fantastico sorriso " si" risposi gettandogli le braccia al collo. Mi sentivo al sicuro fra le sue braccia, la paura era sempre dietro l'angolo, ma volevo superare questo mio limite e sapevo che insieme a lui ce l'avrei fatta.


L'AMORE CAMBIA CHI SIAMO 1 COMPLETAWhere stories live. Discover now