Avevi promesso!

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P.O.V Jade

Oggi Hunter è uscito dall'ospedale. Me lo aveva detto Evan e io non ci pensai due volte ad allontanarmi da quella casa. Sapevo che sarebbe venuto a salutare gli altri.

Sto andando con papà a San Francisco dalla mamma e Mya.

-Sei sicura di non volerli avvisare? Si preoccuperanno.- Mi domanda papà sperando che risponda di si.

-Manderò un messaggio a Evan una volta arrivati.-

Salgo nella sua macchina e imbocchiamo l'autostrada.

Presa dalla furia mentre preparavo la valigia l'ho buttata a terra e sparpagliato tutto per la stanza. Non mi fregava più che sono partita solo con un borsone pieno solo delle cose essenziali.

Mentre frugavo fra la mia roba ho trovata una foto. Era bellissima.

Uno scatto a tradimento mentre gli baciavo la punta del naso. Non sono riuscita a trattenere le lacrime e l'ho ridotta in mille brandelli e pestata. Fa male vedere quanto eravamo felici.

Il viaggio mi sembra non finire mai. Apro uno spiraglio dal finestrino e mi accendo una sigaretta offrendone una anche a mio padre, che non rifiuta.

-Dovresti smettere di fumare.- Mi dice facendo il finto serio.

-Prima smetti tu che fumi da più di venti anni.- Lo ricatto scherzosamente.

Ridiamo entrambi e ascoltiamo e cantiamo a squarciagola le canzoni che mi piacevano da piccola.

Dopo aver quasi perso la voce, papà data l'età, abbassa il volume sempre ridendo.

Controllo il telefono dopo averlo spento per tutta la mattinata.

15 messaggi: Evan, Zoe, Tyler eee...Hunter.

Li leggo tutti tranne quelli di Hunter, non voglio sentire altri insulti provenire dalla sua bocca. Fa già abbastanza male così. Li elimino tutti così non avrò la tentazione di visualizzarli.

Gli altri sono tutti preoccupatissimi così decido di rispondere a Evan.

#Non ti preoccupare, sto bene. tornerò fra qualche giorno#

Non gli dico dove sono o lo dirà subito a Hunter e io non voglio. Voglio riprendere aria e pensare lontano da loro.

Poso lo sguardo su papà che è incredibilmente serio.

-Papà tutto ok?- Gli metto una mano sulla spalla.

Noto una lacrime scendere lungo la sua guancia ma che si asciuga subito.

-Che succede?- Insisto.

-Sono stato un fallimento sia come marito che come padre. Me ne sono reso conto quando ho visto cosa ti stavi facendo.- Mi confesso senza guardarmi.

-Ma non è vero. Hai dato tutto l'amore che avevi alla mamma e hai cresciuto come meglio potevi me e Mya. È stata solo colpa mia e del mio carattere. Non sentirti in colpa, ti prego.- Penso davvero questo, ma pensare che lui lo pensi, è un colpo basso per entrambi.

-No. Se non ti avessi abbandonata a te stessa certe cose non sarebbero mai successe.- Si volta a guardarmi. Potrei riconoscere quello sguardo non appena lo vedo. Ha letto il diario. Quando me ne sono andata glielo lasciato e probabilmente lo avrà letto.

-Oh...- Non riesco a dire altro. Le immagini di quella notte non mi hanno mai abbandonata. Certe cose ti lasciano il segno a vita.

Cala il silenzio e finalmente arriviamo alla mia vecchia casa. È proprio come l'avevo lasciata.

Il sapore della libertà (Secondo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora