9° Capitolo

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<Vi giuro che non lo so!, lasciatemi stare!> sbottò la donna esasperata.

Garret rigirò la stilo che teneva tra le dita, il suo sguardo era impassibile di fronte alla disperazione dell'interrogata.

La signora Chloè Adams era arrivata da Seattle quella mattina, insieme alla sua vecchia amica d'infanzia Darla Kent.

Erano state sottoposte a ben cinque ore di interrogatorio.

Tuttavia, nessuna delle due sembrava voler ricordare, né tanto meno collaborare.

Chanel sospirò, alzando poi lo sguardo sulla donna.

<Mi parli dei ragazzi che spiavate dal campus, chi erano? Avete mai stretto contatti con loro?> chiese l'agente con disinvoltura.

Garret incrociò le braccia al petto, in attesa di una risposta concreta.

La donna si morse le labbra, incerta sul da farsi.

<Allora?> la incalzò l'investigatore.

<Erano gli atleti della squadra di canottaggio, li spiavamo durante gli allenamenti, nient'altro> rispose con voce tremante.

<Violet le ha mai raccontato di un certo Jimmy?, uno dei ragazzi si è mai interessato a voi?> chiese Garret.

La donna aggrottò le sopracciglia chiare, apparentemente spaesata.

<Santo cielo, no. Erano molto più grandi di noi, non ci hanno mai rivolto la parola e credo che Violet me lo avesse detto> disse contrariata.

L'agente Chanel si schiarì la voce.

<Investigatore, vorrei parlarle in privato> esordì.

Una volta fuori dalla stanza, Chanel tirò fuori il suo quaderno degli appunti.

<Garret, guarda cosa ha risposto Darla Kent a questa domanda: non avevano mai parlato con i ragazzi della squadra, tuttavia più volte aveva visto sparire Violet durante la notte e più di una volta uno di quei ragazzi si trovava all'ingresso del loro campus senza una valida spiegazione. Sembra che l'uomo fosse di alta statura, bianco, capelli scuri> lo informò, leggendo i dati.

Garret riflettè su quelle informazioni.

<In tal caso, quello che la vittima ha scritto sul diario inizia a combaciare con i fatti> ammise.

<Esattamente, con molta probabilità quell'uomo era proprio quel Jimmy di cui Violet parlava>.

<Come mai solo una delle ragazze ricorda questo particolare?> chiese interdetto.

<E' stato quello che ho chiesto e Darla Adams ha risposto che da tempo, anche se lo aveva solo intravisto, si era presa una cotta per quel ragazzo> spiegò brevemente.

<Quindi aveva dei sospetti sull'amica> concluse Garret.

<Esattamente> concordò la collega.

Pian piano i pezzi si ricongiungevano al puzzle.

Adesso bisognava trovare altre informazioni su quel ragazzo misterioso che si aggirava per il campus delle ragazze e capire da dove venisse.

Garret controllò gli appuntamenti che aveva fissato quella settimana sul palmare, fece scorrere i giorni fino a quando non arrivò a domani, giorno in cui avrebbe interrogato la madre di Sarah Hale, la ragazzina implicata nella sparizione di Violet.

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