Parte 13

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<Dunque la signora Hale è ancora viva> sussurrò Kim.

<Già, anche se il suo stato non è dei migliori, apparentemente sembra non ricordare nulla> spiegò Garret, osservando gli strani appunti trovati poc'anzi nella camera della Hale.

I disegni di donne e di diverse lune piene si alternavano con scenari silvani, presi probabilmente da una foresta.

<Capisco> rispose Kim, osservando lo studio privato dell'investigatore.

La stanza appariva essenziale e ben organizzata.

Vi era una scrivania accompagnata da un enorme lampada e nel muro di fronte, troneggiava un database touchscreen con una lavagna, adesso tappezzata dagli appunti di Sarah.

<Credo che quel Jimmy di cui parlava tua sorella, fosse proprio il fratello di Sarah> ammise l'uomo.

<Fratello?, non mi sembra di averlo mai visto> rifletté Kim spaesata.

<Forse questa ti rinfrescherà la memoria> disse Garett, porgendogli una vecchia istantanea.

Ancora una volta vedere quella megera di Sarah le procurò la pelle d'oca, ma fu quando osservò quel ragazzo accanto a lei che qualcosa scattò nella sua mente.

<Lui!, so chi è!> esclamò allibita.

Garett alzò lo sguardo sorpreso.

<Davvero?> chiese tutto d'un fiato.

Quel ragazzo dai lunghi capelli corvini e dal volto familiare lo aveva già incontrato, ma dove?, si chiese esasperata.

Il suo sguardo gelido la fece rabbrividire, non poteva credere che sua sorella si fosse invaghita di un tipaccio simile.

<Si, ma non ricordo dove, maledizione!> sbottò furiosa.

<Perlomeno il suo volto ti è familiare> cercò di rassicurarla Garret, avvicinandosi a lei.

Quando l'uomo posò le sue mani sulle sue spalle, Kim si distese.

Quel gesto inaspettato sembrò riscaldarle l'animo.

<Penso che per stasera è abbastanza, domani cercheremo di far luce su questi appunti> la informò lui.

<D'accordo, a parte questo hai novità su casa mia?, avete trovato qualcosa?> chiese Kim speranzosa.

<No, a parte le stesse impronte che abbiamo sempre riscontrato. A parte questo nessuna traccia di dna>.

Non ci voleva proprio, sospirò Kim tra sé.

Garret sembrò leggergli la mente.

<Non preoccuparti, le indagini stanno andando meglio di quanto credessi> la consolò.

<Spero solo che riusciremo a incastrarlo> mormorò lei.

<Ce la faremo, te lo prometto> rispose l'uomo fissandola dritto negli occhi, prima che le loro labbra si unissero in un tenero bacio.

Kim si strinse a lui, sospirando.

Da tutto il giorno aveva aspettato quel momento.

Le sue labbra, la sua voce così suadente e profonda, le sue mani che sembravano accarezzarla come seta.

Tra le sue braccia nessuno poteva raggiungerla, sentiva che insieme sarebbero stati invincibili, e così era.

Si strinse più forte a lui, attirandolo a sé dal colletto della camicia.

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