Capitolo 1 - GRAY

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I titoli dei capitoli indicano i POV :).

* * * * *

Oggi

Gocce di sudore mi imperlavano la fronte. Il battito cardiaco si era fatto irregolare e le mani avevano iniziato a tremarmi - sintomi che avrebbero rischiato di mandare a monte il mio duro lavoro. La concentrazione era a mille, l'ansia alle stelle. Un solo passo falso e avrei rovinato tutto.

Mancava davvero poco - riuscivo già a sentire il dolce profumo della vittoria.

Con estrema lentezza, sollevai entrambe le mani e...

"GRAY! Smettila di giocare con le carte e vieni ad aiutarmi!"

...e il castello di carte, a cui avevo lavorato per più di due ore, crollò miserabilmente sotto il mio sguardo sconsolato. Un solo tre di fiori - un unico, insignificante tre di fiori e la mia scultura sarebbe stata completa.

Ma, ovviamente, la voce di mio padre doveva rovinare tutto.

"ARRIVO!" Urlai, alzando gli occhi al cielo.

Sbuffando, mi alzai dalla sedia e mi precipitai fuori dalla stanza. Scesi i gradini a due alla volta e arrivai nell'ingresso, dove mio padre era intento a trasportare tre grossi scatoloni.

"Ah, eccoti. Nel cofano della macchina ci sono altri scatoloni, aiutami a portarli nello studio." Mi disse appena mi vide, indicando con la testa la porta d'ingresso.

Avrei preferito di gran lunga salire in camera e ricostruire il mio castello di carte, ma non avevo alternative. Mio padre aveva usato quel tono di voce e sapevo che se non avessi ubbidito, mi avrebbe rinchiuso in casa per le prossime tre settimane. Nella maggior parte dei casi era un uomo molto paziente, ma negli ultimi tempi era quasi sempre d'umore nero.

Perciò, mi armai di forza di volontà e attraversai la porta, incamminandomi lungo il vialetto. Feci il giro della macchina e raggiunsi il cofano, che era pieno zeppo di scatoloni simili a quelli che avevo visto trasportare da mio padre.

Mi accigliai. Cosa diavolo era tutta quella roba?

Sospirando, ne afferrai tre e mi avviai nuovamente verso la porta.

Ma, evidentemente, quel giorno la fortuna non era dalla mia parte. Salendo le scale del portico, pestai accidentalmente uno dei chiodi che sporgevano dal terzo gradino e le scatole mi scivolarono dalle mani, finendo per terra.

"Merda." Imprecai, afferrandomi il piede dolorante e saltellando su una gamba per cercare di alleviare il dolore. Lanciando una veloce occhiata al vialetto, notai che il contenuto delle scatole si era sparso per quasi tutto il giardino.

Diavolo Gray, sei un fottuto genio.

Sbuffai e scesi nuovamente le scale, abbassandomi per iniziare a raccogliere la roba da terra. Ma quando diedi un'occhiata più approfondita a quello che avevo fatto cadere, mi ghiacciai. Non volevo crederci.

Dalle scatole erano caduti dei vestiti. Vestiti da donna.

Sapevo che non avrei dovuto trarre conclusioni affrettate, ma c'erano forse altre spiegazioni?

Se la situazione era davvero quella che sembrava, non avrei mai perdonato mio padre.

Una rabbia cocente mi invase mentre sistemavo di nuovo i vestiti dentro le scatole e risalivo velocemente i gradini del portico. Mi precipitai dentro casa come una furia, attraversai la cucina ed entrai nello studio di mio padre, che stava sistemando dei libri sugli scaffali.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 26, 2023 ⏰

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