Terzo Capitolo

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HARRY

Sono davanti scuola di Grace, dato che ieri sera mi aveva chiesto se poteva passare il weekend con me ed io non ho esitato a dir di si, aspettando che suoni la campanella. Dopo cinque minuti di sbuffi vedo i bambini correre fuori dall'edificio con la cartella che traballa su e giù la loro schiena e le divise appiccicate al loro corpo. Avanzo verso il portone cercando con lo sguardo mia sorella e, quando vedo quest'ultima a terra con le lacrime agli occhi, sussulto e quasi corro verso di lei prendendola in braccio. "Ehi, ehi! Cosa succede?" Le chiedo subito spostandole i capelli dalla fronte e asciugandole il visino dalle lacrime. "M-mi hanno spinto" dice fra i singhiozzi e poi vedo che la sua mano indica le ginocchia e solo ora mi accorgo che sono sbucciate e scorre del sangue. Così cerco di tirarle su il morale dicendo con voce grande "Allora signorina, dobbiamo portarla subito in ospedale perché il dottore vuole curarla", lei subito ridacchia e io cammino verso la macchina facendola sedere attentamente sul sedile del passeggero. "Non andremo in ospedale, vero Har?" Mi domanda con voce leggera e tremolante a causa dei singhiozzi di prima. Scuoto la testa ridacchiando e guidando verso casa; una volta arrivati la faccio scendere e poi la prendo in braccio portandola all'interno. Le faccio togliere il cappottino e poso il suo zaino accanto la porta. Poi mi giro e, "Curiamo queste ferite" sorrido verso Grace e la porto in bagno dove prendo l'acqua ossigenatala e delle bende. Sussulta un po' quando la medicina va a contatto con la pelle rovinata ma subito le metto le bende per attutire il dolore.
"Har! Ho fame" afferma guardandomi con occhi dolci e facendosi passare una mano sulla pancia, così le prendo la manina e insieme andiamo in cucina.
"Cosa ti va di mangiare?" Chiedo appoggiandomi al bancone in attesa di una sua risposta.
"Vorrei una pizza!" Sorride mostrando la sua bocca con i denti mancanti.
"Oh, allora dobbiamo andare fuori per mangiarla." Lei annuisce alle mie parole e poi si guarda la divisa scolastica storcendo la bocca ed io afferro al volo, "dovrei avere dei vestitini per te sopra in camera tua" sorride ancora e corre su per le scale.
"Faccio da sola" mi annuncia ma non fidandomi molto dato che con le sue ginocchia ferite potrebbe farsi male, salgo con lei e mi dirigo verso la porta della stanza. Quando la apro lei ha già tolto il suo vestitino ed è a petto scoperto, così si gira verso di me spalancando la bocca e si copre il seno, che non ha, con le manine. "Harreh! Esci fuori, io sono una donna" rido forte girandomi di spalle e aspettando ma continuando a parlare "ma ti ho vista nuda tantissime volte" affermo passandomi una mano tra i capelli.
"La mamma mia ha detto che sono una signorina e i maschietti non possono vedermi" parla agitando le mani e posizionandosi davanti a me. "Ma io sono tuo fratello e posso! Sei tutta mia." Ridacchio e mi avvicino a lei stringendola tra le braccia e tirandola su di peso. "Mettimi giù!"

Una volta arrivati in centro lei corre verso un Ristorante Pizzeria proprio di fronte a noi e sono costretto a correrle dietro per non perderla.
"Grace, aspetta" quasi urlo ma lei continua a camminare aprendo la porta del locale ed entrando dentro, ma poi esce afferrandomi la mano e trascinandomi dentro insieme a lei.
Mi guardo intorno attirando l'attenzione di alcuni clienti che mi riconoscono e prendiamo posto aspettando che un cameriere viene a prendere l'ordine. Afferriamo entrambi il menù e l'ascolto divagare sulle diverse pizze che vorrebbe ma alla fine prende quella classica, ed io lo stesso.
"Salve, avete scelto?"
Quella voce.
La sua voce.
Quasi tremo al pensiero ed alzo la testa spalancando la bocca per lo stupore e lo vedo fare lo stesso quando alza la testa dal bloc-notes.
"Louis"
Lo vedo sbattere le palpebre più volte per eliminare le lacrime che cadono dai suoi occhi e poi corre in cucina facendo cadere il bloc a terra.
"Chi era?" Chiede curiosa Grace ed io mi volto verso di lei ancora shoccato, poi mi rigiro verso la porta della cucina e mi alzo di scatto dal tavolo.
"Resta qui, Grace" affermo e raggiungo la cucina aprendo la porta, ignorando le lamentele dei cuochi mi avvicino a lui. "Louis"

SPAZIO AUTRICE

So che è corto ma volevo creare un po' di suspence per voi! Sperò vi piaccia
😘😘

Baci
Lu

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⏰ Last updated: Oct 11, 2015 ⏰

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