Capitolo 12.

1K 90 18
                                    

Cammino con calma verso l'aula di chimica, questa mattina mi sento più stanca del solito. Non ho chiuso occhio, ho passato la notte a pensare a lui.
Zayn è ormai il centro dei miei pensieri, quella che era una semplice cotta sta diventando qualcosa di più e non riesco a smettere di pensare a lui. Al modo in cui sorride, al suo accento, ai suoi tatuagggi, ogni suo piccolo dettaglio mi fa impazzire totalmente.

La festa di sabato scorso è stata una vera gioia, ora sa chi sono e se capita di incontrarci mi saluta con un meraviglioso sorriso. È già un passo avanti e ne sono terribilmente felice, non credevo che un semplice ragazzo potesse sconvolgermi tanto. Ciò nonostante continuo a scrivergli lettere, mi sembra l'unico modo per parlargli. Quelle semplici lettere sono il mio punto di sfogo e proprio stamattina ne stavo scrivendo una, ma mi sono poi resa conto di essere in ritardo.

Purtroppo mi rendo conto troppo tardi di essermi scontrata contro qualcuno, Zayn riesce sempre a farmi questo effetto. Appena penso a lui sembro scordarmi del resto del mondo.

-Scusa, stavo pensando ad altro. Sono terribilmente maldestra- blatero delle scuse cercando di raccogliere i miei libri da terra.

-Iris, dobbiamo sempre incontrarci in questo modo?- riconosco la voce e il sangue mi si gela.

-Ho sempre la testa altrove, ma credo che questo non sia il modo migliore per incontrarci- abbasso lo sguardo mentre Zayn mi porge uno dei miei quaderni

-Non preoccuparti, è colpa mia. Non ti ho proprio visto, ho troppo sonno per ragionare-

Annuisco e stringo i miei libri al petto, questa mattina è anche più bello del solito.
Ha i capelli leggermente spettinati e l'aria ancora addormentata, ma ai miei occhi sembra incredibilmente dolce.

-Posso accompagnarti in classe?- la sua domanda risveglia i miei pensieri e per qualche secondo resto a fissarlo con occhi sgranati.

-Sì, ma solo se vuoi-

-Certo che voglio, altrimenti non te lo avrei chiesto- ride appena e sento il mio viso diventare più caldo. Con lui nei paraggi riesco a diventare più goffa ed imbranata del solito.

Camminiamo per il corridoio del college, nessuno dei due sembra voler parlare eppure sento il suo sguardo bruciare sulla pelle. So che mi sta scrutando con estrema attenzione eppure non pronuncia una sola parola, non so nemmeno come iniziare un discorso in sua presenza. Divento improvvisamente timida e mi odio per questo.

-Beh, questa è l'aula- quasi mormoro, sento il cuore in gola.

-Prima di lasciarti andare, vorrei farti una domanda-

Cosa? Dice sul serio? Sento il panico farsi strada dentro me e per un breve lasso di tempo desidero sparire improvvisamente.

-Certo, dimmi pure-

-Sabato c'è una nuova festa e tu e la tua amica potreste venire- porta una mano dietro la nuca e sembra quasi imbarazzato nel chiedermi ciò.

-Devo chiedere a Natalie, ma credo che non mancheremo-

-Bene, allora ci vediamo sabato. Ora devo proprio andare-

Sorride e lo vedo allontanarsi a passo svelto. Rimango ferma di fronte alla mia aula, non riesco a fare altro se non sorridere come una bambina la mattina di Natale. Mi sento terribilmente felice e speranzosa, spero davvero di arrivare ad una svolta con lui. Non pretendo di essere la sua ragazza, ma vorrei almeno essergli amica. So che quello mi basterebbe e mi renderebbe anche felice come non mai.

Controllo i libri tra le mie mani e noto che manca l'oggetto più importante. Manca il piccolo quaderno dove scrivo tutte le mie lettere e sento il terrore salire dentro me.

Se non ho io quel quaderno vuol dire che lo ha preso lui dopo che ci siamo scontrati e non voglio pensare alla sua possibile reazione dopo averne letto il contenuto.

Love letters to ZaynWhere stories live. Discover now