These Arms Were Made For Holding You

530 41 22
                                    

Dedicata a TheGirlInTheCamp , spero ti piaccia anche se è corta n_n.

____________________________________________

- Brian, fermati – mi intromisi in quella lite, sperando di riuscire a calmare l'unica persona che mi era rimasta.

Da quando Jay e Alex erano morti e Jessica se n'era andata così come l'Operatore, sembrava che stesse tornando tutto alla normalità. Ma mi sbagliavo.

Slenderman era tornato a perseguitare me e Brian, costringendoci a tornare ad uccidere.

- Brian non c'è più – sussurrò Hoodie – devi chiamarmi Hoodie, cazzo! Brian è morto! – urlò tremando visibilmente.

Cercai di mantenere la calma, sapevo che non amava ricordare ciò che ci era successo per far sì che arrivassimo a quel punto; ma speravo, anzi ero convinto, che il mio amico Brian fosse ancora nascosto lì da qualche parte e cercavo di sollecitarlo per farlo uscire allo scoperto nuovamente.

Sorpassai Toby che si trovava davanti a me sull'uscio della camera di Brian con le gambe leggermente divaricate, i piedi ben saldi per terra, i pugni serrati e l'intero corpo mosso da tic; ma Hoodie si girò puntandomi la pistola contro.

Mi bloccai leggermente sconvolto dalla svolta che aveva preso la situazione: non mi sarei mai aspettato che il ragazzo che amavo, il mio migliore amico (o almeno colui che consideravo tale) sarebbe arrivato a puntarmi contro un'arma.

- Avanti Timothy, procedi – sogghignò, mentre io deglutii rumorosamente continuando a rimanere impassibile, o almeno ci provavo.

- Brian, cerca di calmarti – risposi rimproverandolo.

- TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI BRIAN – fece per premere il grilletto, ma la ragazza dietro di lui lo colpì alla testa con un libro distraendolo, e correndo verso Toby.

Lo sentii sussurrare qualcosa alla ragazza prima che quest'ultima se ne andasse, ma rimasi concentrato sul ragazzo davanti a me. Sapevo che, se avessi continuato a chiamarlo con il suo vero nome, sarebbe successo qualcosa.

- Quella puttana – ringhiò Hoodie con una mano dietro la nuca avvicinandosi all'uscio, però riuscii a bloccarlo.

- Lasciami andare! Se la riprendo, non mi accontenterò di una cazzo di pistola! –

- Devi calmarti - ripetei deciso.

- Tu lo sapevi. Tu lo sapevi e non hai detto niente! C'è una cazzo di estranea in casa nostra, e te ne sei stato zitto? –

- E' qui solo da ieri sera. E comunque se ne andrà presto –

- Si, all'altro mondo se la becco di nuovo – si spostò dalla mia presa e si sedette alla scrivania, colpendola con un pugno.

Guardai Toby togliendomi la maschera e lo incitai ad andarsene da lì, per poi tornare a concentrarmi su Hoodie.

Mi avvicinai a lui e mi abbassai alla sua altezza poiché era seduto.

- Ehi – sussurrai.

- Tim, perché? Perché deve essere tutto così difficile? – la voce camuffata gli tremava, ma era la stessa voce che ricordavo gli appartenesse prima che diventasse un proxy.

- Stai piangendo? – chiesi stupito.

Fino a due minuti prima mi avrebbe sparato volentieri e adesso piangeva?

Con mia sorpresa si tolse il passamontagna rivelando i suoi occhi verdi che mi piacevano tanto e che non vedevo da molto, troppo tempo, arrossati dal pianto. I capelli biondo scuro erano cresciuti molto ed erano disordinati, mi ricordavano quelli di Toby. Notai delle occhiaie marcate contornargli gli occhi e una leggera peluria bionda sul prolabio e sul mento

Sorrisi a rivederlo senza quell'affare a coprirgli il volto, il suo viso mi era mancato tanto.

- M-mi dispiace, Tim... -

Lo abbracciai istintivamente.

- Brian... non devi scusarti. So che non è colpa tua... -

Ricambiò l'abbraccio, un po' titubante.

- Non sei arrabbiato? – chiese leggermente sbalordito.

- Non potrei mai essere arrabbiato con te – mi staccai dall'abbraccio e lo guardai negli occhi – fammi uno dei tuoi sorrisi, su – gli alzai gli angoli della bocca formando un sorriso, al che lui ridacchiò e si asciugò gli occhi.

- Mi era mancata la tua risata – ammisi, arrossendo lievemente.

Lui mi accarezzò una guancia, sorridendomi dolcemente.

- Anche tu mi sei mancato tanto, Tim. Credevo che non sarei mai tornato in me stesso e che non avrei più rivisto il tuo viso scoperto come Brian... Perché non possiamo tornare indietro nel tempo e abbandonare questa vita? –

- Lui ci ucciderebbe... - sussurrai – non possiamo andarcene, purtroppo – sospirai distogliendo lo sguardo dal suo e abbassando la testa.

Brian sospirò malinconicamente.

- Almeno ho ancora te – sussurrò per poi guardarmi dal basso con un sorrisetto stampato sul volto.

- Cos...? – sgranai gli occhi e lo guardai confuso sentendo le guance avvampare, ma non riuscii a finire la frase perché Brian avvicinò il suo viso al mio, abolendo la distanza che c'era tra di noi con un bacio.

Il mio cuore batteva all'impazzata e una sensazione piacevole si impossessò del mio corpo, intanto che le mani di Brian tenevano il mio viso, come se avesse paura che potessi svanire da un momento all'altro.

Quando finimmo di baciarci, ringraziai me stesso per aver mandato via Toby una decina di minuti prima e lo guardai con il viso ancora rosso. Eravamo ancora pericolosamente vicini e la voglia di baciarlo nuovamente mi annebbiava la mente.

- Ti amo, Tim. Ti ho sempre amato – confessò senza smettere di sorridere, mentre il suo viso prendeva lo stesso colore dello smile disegnato sul suo passamontagna.

- Ti amo anche io Brian – sorrisi – non dimenticarlo -



These Arms Were Made For Holding YouWhere stories live. Discover now