CAPITOLO VENTICINQUESIMO

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Ogni cellula del mio corpo mi ordina di sprofondarmi nello stufato e di riempirmene la bocca a piene mani. Ma la voce di Gale mi ferma.

-È meglio che ci andiamo piano, con lo stufato. -
-Hai ragione. - dico con lo stomaco che si lamenta.
Ma non lo faccio. Cerchiamo di essere saggi. Mangiamo ciascuno un panino, una mela e una porzione di stufato grande come un uovo. Mi costringo a mangiare lo stufato a piccole cucchiaiate (ci hanno perfino mandato posate d'argento e piatti), assaporando ogni boccone.

Faccia di Volpe gratta il fondo del piatto con la forchetta. Abbiamo finito, ma io guardo il piatto con bramosia.
- Ne voglio ancora.-
-Anch'io. - mi fa eco la rossa.
- Facciamo così. Aspettiamo un'ora. Se resta nello stomaco, ne mangeremo un'altra porzione - dice Gale.
-D'accordo - approvo. - Sarà un'ora molto lunga. -
-Forse non tanto lunga - dice Gale. - Cos'è che stavi dicendo, prima che arrivasse il cibo? Qualcosa su di me... nessuna concorrenza... la cosa migliore che ti sia mai capitata... -
La ragazza si rannicchia in un angolo cercando di dormire, forse alla fine ha capito che il cibo deriva dall'intrattenimento.
-Quest'ultima parte non me la ricordo - dico, sperando che qui sia troppo buio perché le telecamere possano riprendere il mio rossore.
-Già, è vero. È quello che stavo pensando - ribatte. - Spostati, sto congelando.-

Gli faccio posto nel sacco a pelo. Ci appoggiamo alla parete della grotta, la mia testa sulla sua spalla, le sue braccia attorno a me. Riesco quasi a sentire Haymitch che mi esorta a continuare. Non devo pensare al fatto che tutta Panem mi sta guardando. Mia madre mi sta guardando. E anche Prim.
- Allora, da quando ci siamo conosciuti, non ti sei interessato a nessun'altra ragazza? - gli domando.
-No, mi sono interessato ad altre ragazze, ma nessuna, eccetto te, mi ha lasciato un segno duraturo- risponde.
Gli sorrido debolmente.
-Se riuscissimo a tornare a casa, non saremmo più due ragazzi del Giacimento, saremmo i ragazzi del Villaggio dei Vincitori. Riesci ad immaginarlo?- continua.
È vero. Se vinciamo, ognuno di noi avrà una casa nella zona della città riservata ai vincitori degli Hunger Games. Per adesso una sola è occupata, naturalmente. Le altre non sono mai state abitate.
Mi colpisce un pensiero allarmante. - Ma allora, il nostro unico vicino sarà Haymitch!-
-Ah, sarà bello - dice Gale abbracciandomi. Le nostre labbra si sfiorano per un secondo.
-Tu, io e Haymitch. Molto intimo. Picnic, compleanni, lunghe serate invernali intorno al camino a ripetere i vecchi aneddoti dei nostri Hunger Games.-
-Ma se mi odia! - esclamo, ma non posso fare a meno di ridere, immaginando Haymitch che diventa il mio nuovo amico.

-Solo qualche volta. Quando è sobrio non gli ho mai sentito dire niente di male su di te- osserva Gale.
-Ma non è mai sobrio! - protesto.
-E vero. Aspetta, a cosa stavo pensando? Ah, ecco, è a Cinna che piaci. Soprattutto perché non hai tentato di fuggire quando ti ha dato fuoco - dice Gale. Arrossisco lievemente.
-Quanto a Haymitch... be', se fossi in te, lo eviterei. Ti odia.-
-Credevo che avessi detto il contrario- ribatto.
-Ma odia di più me - dice Gale. -Il fatto è che non credo che le persone siano il suo genere.-

So che al pubblico piaceranno le nostre battute a spese di Haymitch. È in circolazione da così tanto tempo che ormai per molti di loro è un vecchio amico. E poi, dopo il suo tuffo di testa dal palco alla mietitura, lo conoscono tutti. Ormai l'avranno trascinato fuori dalla sala di controllo per intervistarlo. Sa il cielo che razza di bugie inventerà su di noi.
Un pensiero mi colpisce e sono stupita che ci abbia messo tanto tempo a venir fuori. Forse è perché ho iniziato solo da poco a considerare Haymitch con una certa curiosità.
- Come pensi che abbia fatto?-
-Chi? Fatto cosa? - chiede Gale accigliato.
-Haymitch. Come pensi che abbia fatto a vincere gli Hunger Games?- rispondo.
Lui ci pensa un bel po', prima di rispondere. Haymitch ha una corporatura solida, ma non ha il
fisico perfetto di Cato o Thresh. Non è particolarmente bello, almeno non nel modo che fa sì che gli sponsor ti inondino di doni. Ed è talmente sgarbato che è difficile immaginare che qualcuno possa fare squadra con lui. C'è solo un modo in cui Haymitch può aver vinto e Gale lo dice proprio mentre ci sto arrivando da sola.

I 74° Hunger Games: GalenissWhere stories live. Discover now