So long, and goodnight.

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Soffice.

Soffice e liscia e trasparente, la tua pelle é come carta velina.

Vedo le vene, sotto la tua pelle.

Mi sorridi un poco, ti accomodi nel letto, tiri le coperte sul tuo petto e io ti imito.

Fuori fa un po' freddo, l'inverno é alle porte, e questa notte i caloriferi sono spenti.

Questa notte, non avremo bisogno del loro calore.

Ti afferro la mano e chiudo gli occhi.

Ho un po' paura, Gerard, non voglio mentire, non voglio mentirti.

Ho paura faccia male, non ho paura di lasciar andare, non fraintendere.

Ma il tuo tocco basta; il tuo tocco chiarisce le incertezze.

Non sarà doloroso.

Sarà veloce, e ci riscalderà da dentro, fino a lasciarci freddi come roccia.

É quasi ora, Gerard.

Siamo avvolti dal silenzio ed ogni secondo il ticchettio del tuo orologio lo spezza, mi fa sobbalzare, mi fa tremare.

Ma tu mi tieni, benché tu sia debole, mi infondi la calma di sempre.

Ricordo quando lo comprammo, quell'orologio.

Eravamo giovani, giovani e confusi; eravamo amici, e come amici giravamo per bancarelle, accompagnavamo le nostre compagne a fare spese.

Ricordo che quando ci imbattemmo in quel tavolo spoglio, completamente spoglio fatta eccezione per quel cucù, t'illuminasti.

Lo voglio, dissi, é unico, lo voglio.
Io seguivo le mode, Gerard. Seguivo le mode dei tempi, e non capivo cosa ci fosse di bello, nel possedere qualcosa di antiquato e stravagante;
E ora guardami, seduto accanto a te, che piano piano, diventi tale: antiquato e stravagante.

Eppure ora la vedo, la bellezza di quelle qualità, la vedo in te, la vedo grazie a te.

Il mio pollice sfrega sul tuo polso, accarezza memorie passate e sorpassate, memorie cariche d'odio e di dolore, tracciate indelebili nella tua pelle, linee bianche che scintillano nel buio della nostra camera da letto.

E ricordo quando lo scoprii; ricordo quando scoprii la tua sofferenza.
Eri il mio migliore amico eppure non ti leggevo nemmeno l'umore negli occhi.

Non lo facevo io, non lo faveva Lindsey, la tua lei, e non lo faceva nemmeno Jamia, la mia lei.

Nessuno ci riusciva, il tuo sorriso bastava ed ingannava.

Ero uno stupido, Gerard, così stupido da non cogliere i segni; e quando camminai nel tuo bagno e ti trovai seduto nella vasca, l'acqua che scorreva, i tuoi capelli corvini scompigliati e le lacrime a rigarti il volto, i tuoi polsi stretti al petto ed il sangue che fluiva, me ne resi conto.

Avrei voluto averlo fatto prima, ma ben ricordo cosa feci; non persi tempo, corsi da te, ti strinsi tra le mie braccia.

Mi macchiasti la maglietta del tuo stesso sangue, delle tue stesse lacrime e delle tue stesse grida, e quella maglietta, la indosso ora con te, in questo letto.

Non mi calza più come un tempo, il mio corpo s'é deteriorato, e anche il tuo é cambiato; i tuoi capelli, neri come le ombre più profonde, ora sono così candidi.

Amavo la tua oscurità, Gerard, l'amavo allora come l'amo oggi, nonostante gli anni l'abbiano prosciugata.

Oh, é passato così tanto tempo, amore.

This Ship Is Sinking Tonight. (Frerard OS)Where stories live. Discover now