Una ragazza davvero strana

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"Okay,Scott sono 66 kg di pelle

chiara e ossa fragili,

IL SARCASMO

é la mia unica difesa"

Stiles Stilinski

Non era morta,quello era l'unico lato positivo di tutta la storia,non sapevo niente di lei,se fosse un lupo mannaro o no. No,credo di no,si sarebbe trasformata ma doveva essere pur qualcosa,di sicuro non era umana,nessuno avrebbe potuto,forse io tempo fa,quando non ero veramente io quando mi sembrava che la vita avesse in un certo senso ripreso la normalità,bugie su bugie .Dettate da me ma sempre bugie,non volevo andare da nessun medico come Deaton o Melissa,non sembrava messa male,sapevo che era da egoista,davvero ma.....feci come sempre di quei tempi,ero solo,pensai solo a me stesso. La misi nella mia"amatissima" jeep e la portai a casa,l'adagiai sul divano in sala,non sapendo esattamente cosa fare,aspettai,tutta la notte,che si svegliasse o cose del genere. Si agitò,nel sonno come se avesse un incubo,un incubo interminabile. Non dormì, ero caduto nella stessa spirale di degrado dell'epoca,senza però riuscire ad uscirne da solo,non che la prima c'é l'avessi fatta,nessuno sarebbe venuto a salvarmi. Passai la notte come un pazzo a pensare a qualcosa che per mia fortuna non erano i miei dubbi,come un vero detective analizzai la situazione ma non ne ricavai un ragno dal buco,a parte un gran mal di testa,feci qualche sosta ma anche in quei momenti non riuscivo a togliermi di dosso l'assurda sensazione che lei fosse una parte importante della mia "nuova vita" da lupo solitario che mi avrebbe aiutato. Io non mi fidavo,mai,sopratutto a prima vista era uno dei miei difetti che consideravo più un pregio. Forse volevo solo qualcosa o qualcuno per cui lottare,di nuovo o forse più semplicemente avevo l'impressione che fosse sola,come me. Sì svegliò verso le cinque del mattino da un incubo più violento degli altri urlando,spaventata,si guardò in torno,confusa come se la sua mente non riuscisse a ricordare gli eventi di ieri sera o semplicemente non volesse farlo,poi un lampo di consapevolezza le attraverso lo sguardo e si incupì,il mio primo pensiero fu : sono uno stupido,ho solo 18 anni e salvato e ucciso più persone di quanto potrebbe mai fare una persona qualunque ma rimango un imbecille,non é fantastico? :-sei quello della jeep,vero?:- chiese la ragazza misteriosa,si ricordava della mia jeep? Credevo che fosse troppo presa dal combattimento per accorgersene,io non l'avrei fatto,probabilmente al primo colpo sarei caduto svenuto a terra,che alta autostima eh? :-Sì:- fu semplicemente,la mia risposta,non c'era altro da dire :-senti,lo so che avessi cose davvero strane per le quali accadranno altre cose strane ma io posso spiegarti tutto,davvero io...:- quel discorso me ne ricordava un altro,altrettanto disperato e contorto fatto a un ragazzo imbavagliato con il mio.......la parola rimase lì in sospeso,un pensiero inespresso,troppo doloroso,troppa rabbia e rancore. Il sorriso che mi si era formato in viso si spense velocemente a metà,pensarci faceva schifo,in tutti i sensi possibili :-tranquilla per me occhi blu e strani combattimenti sono all'ordine del giorno:- avrei voluto aggiungere: molto tempo fa ma sarebbe significato ricordare e di quei tempi,era sempre più difficile e doloroso. Lei sembrava confusa,mi osservò stranita,ma dopo una scrollata di spalle sembrò accettarlo con un infinita tranquillità,che io non avrei mai avuto:-posso usare il bagno,sai, devo sciacquarmi:- le indicai leviamente stupito,dalla sua reazione quasi nulla,la strada per il bagno vicino alla mia stanza.
Solo dopo capì che lei non aveva di che vestirsi così presi dei vestiti di Malia,che aveva lascito qui,pensare a lei mi mandò una scarica dritta al cuore già distrutto,come avevamo potuto diventare due sconosciuti in una stanza? Come abbiamo osato iniziare ad evitare lo sguardo l'uno nell'altro ? Quando? Non me lo ricordavo neanche più,sono cose succedono pensai la prima volta,ma non a noi,non doveva,avevo promesso,avevo sperato poi é semplicemente andato tutto a puttane. Posai i vestiti sopra al mio letto,la porta del bagno socchiusa e senza farla apposta guardai : aveva solo i pantaloni e il reggiseno,la ferita bendata ma la cosa sconvolgente erano le sue cicatrici,dappertutto, morsi e tagli,sembravano fatti tutti da lupi. Era sopravvissuta,a tutte quelle batoste, a quelle difficoltà,aveva sofferto,questo era evidente,non riuscivo a capacitarmi che qualcuno potesse sopportare così tanto,sembrava anche più giovane di me, cos'era? Credeva che fosse un essere sopranautrale ma tutti quelli che aveva incontrato,guarivano velocemente e senza cicatrici quindi cos'era umana,una semplice sopravvissuta? No,non poteva essere,niente di umano poteva combattere così. Me ne andai nel mio totale silenzio,con mille pensieri rumorosi che mi attanagliavano la mente,senza sapere esattamente che fare,così preparai la colazione per entrambi,una volta che scese con la maglietta a mani corte di Malia erano ancora più evidenti le cicatrici sulle braccia,mi sorrise,si sedette e iniziò a mangiare nel più totale silenzio poi si fermò,mi fissò intensamente :- so che hai visto le mie cicatrici,in bagno,ti ho visto nello specchio,ovviamente credo che sia stato un incidente, quindi, spara,chiedemi quello che devi chiedermi e finiamola qui:- avete presente,quando,nei cartoni c'é uno a cui casca la mascella? Quello ero io,sono passato dal sorpreso, al imbarazzato,al ammirato,era davvero molto intelligente per poi ricadere nel imbarazzo :-okay,come ti sei fatta quelle cicatrici?:-
:-lupi,demoni,"fantasmi",void,berserker:- wow,ed era sopravvissuta a tutto questo da umana? Scherziamo?
:-Cosa sei?:-chiesi prima di poter frenare quel pensiero così incessante:-umana,cos'altro?:-se se certo,se lei era umana io ero Napoleone Bonaparte,avendo capito il mio sguardo:-un umana,ben andestratata e un sarcasmo che esce da tutti i pori:- vedendo il mio sguardo ancora molto dubbioso:-No,davvero,sono circa 63 kg di pelle e ossa fragili a parte l'addestramento il sarcasmo é la mia unica difesa:- mi ricordò una mia battuta di tanto tempo fa quando alle volte me lo concedevo,ormai non più,quelle battute me le tenevo per me,affondadole nei meandri della mia mente,oltretutto non avrei avuto nessuno a cui dirle,il solo pensiero mi chiuse lo stomaco in una morsa di dolore,faceva male restare lontano dai miei amici ma ero a pezzi,deluso da chi mai avrebbe dovuto farlo,ferito da chi aveva detto che ci sarebbe stato,ucciso dai tradimenti,ferito dalle lontananze e rattristato dall'indifferenza di occhi che prima si cercavano ma ora non più,dalle persone che avrebbero dovuto cercarsi,avvicinarsi ma in realtà si allontanavano sempre di più fino a che il nome degli uni e degli altri si perderanno in una mente occupata a ricordarne altri forse più importanti.
Finito di sparecchiare arrivò una domanda davvero strana da parte delle ragazza senza nome :-mi accopagneresti alla scuola più vicina?:-
:-Perché?:-domandai,curioso di sapere di più
:-sono una privatista,ogni anno devo fare un esame per passare all'anno dopo,ho anche il permesso scritto per farlo in tutti i 50 stati:-

Wow

:-come hai fatto ad averlo?:-
:-delle persone mi dovevano dei favori,allora mi accompagni?:-sempre più misteriosa e intrigante,la situazione iniziava a essere sospetta per questo le facevo così tante domande:-si certo,la scuola più vicina é la mia:-.
In macchina si sentiva solo la radio che miracolosamente funzionava trasmettendo canzoni a tutto spiano,cercavo di fissare la strada senza distogliere lo sguardo ma era difficile,avrei voluto sapere di più,molto di più ma appena messo piede nella jeep nessuno dei due aveva proferito parola,che nervosismo,iniziai a picchiettare sul volante,cercando qualcosa da dire per ricominciare l'interrogatorio ma lei sembrava concentrata su altro,distratta finché.....:-questa canzone é formidabile,alza il volume,per favore,:-all'improvviso il suo umore cambiò,sembrava una bambina di 5 anni in un negozio di caramelle,saltellava sul sedile già mezzo rotto,entusiasta, così non potei fare altro che accontentarla,la nuova canzone di Adele,credo si chiamasse Hello,risuonò nel abitacolo. Si mise a cantare a squarcia gola,non era intonata ma neanche tanto stonata,era una via di mezzo come lo siamo tutti,ne buoni ne cattivi a meno che tu non sia malato come Peter o altri,un elenco troppo lungo per riuscire a finirlo in serata.
Quando arrivammo a scuola,mi fermai davanti all'ingresso :-scendi qui,io vado a parcheggiare:-si slacciò la cintura,apri la portiera:-comunque il mio nome é Diana:-scese e chiuse la portiera a quel punto mi avvicinai al posto del passeggero e gridai,forse un po' troppo forte :-il mio é Stiles:- lei mi sorrise di rimando.
Una volta parcheggiato vidi Malia,evitò il mio sguardo e scappò via poi Lidia che veniva verso l'auto,furente,per chi sa quale motivo che non avevo voglia di ascoltare,non potevo essere sempre la sua spalla su cui piangere,ero stanco,come per la maggior parte delle cose.
Mi sembrò di vedere una cosa nello specchietto tanto velocemente che per un minuto pensai di essermelo sognato

I'm only myselfWhere stories live. Discover now