Epilogo

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La sera era calata placidamente sui tetti di Londra. Hermione, avvolta in una coperta di pile e con una tazza di tè caldo posata sul tavolino accanto alla poltrona, se ne stava seduta a leggere La signora Dalloway di Virginia Woolf.

Ad un tratto, il silenzio della casa venne spezzato dallo bussare insistente alla porta d'ingresso di casa Weasley - Granger.

Si alzò per andare a vedere chi fosse, e la investì uno squillante «Sorpresa!»

Hermione fulminó con lo sguardo il nuovo arrivato.

«Ma sei matto? Sveglierai il bambino così, e sai benissimo con quanta fatica riesco ad addormentarlo!»

Hermione gli rifilò una gomitata.

«Ahia! Sono venuto in pace, cos'è questa violenza?» esclamò Fred, imbronciato.

La donna scoppiò a ridere, mentre lo lasciava entrare in casa.

Poi accettò con un timido sorriso le rose che le stava porgendo Fred.

«Sono già passati quattordici anni, ti rendi
conto?» disse mentre le annusava.

Fred le si avvicinò sensualmente, facendola ridere ancora, poi la prese tra le braccia e la baciò con passione.

«Quattordici anni sono tanti... come farò a sopportarti per il resto della vita?» gli chiese baciandolo sulla mascella, che gli provocò un brivido lungo la schiena.

«Come hai fatto fino ad ora?» la interrogò lui alzando un sopracciglio.

«Non ne ho idea!» ribatté l'altra, strappandogli un sorriso.

Hermione lo riempì di baci.

«Non fare troppo la spiritosa, moglie.»

«E tu non smettere di essere come sei, marito.»

«Che dolce che sei!»

«Lo so bene!»

Risero, l'uno tra le braccia dell'altro; finché non sentirono un pianto arrivare prepotentemente alle loro orecchie.
Proveniva dalla nursery al piano di sopra.

«Fantastico! Hai svegliato Kyle!» lo rimproverò Hermione, arrabbiata.

«Io l'avrei svegliato? Sei tu che sghignazzi come una pazza!» si difese Fred, con le mani davanti.

Sua moglie gli rifilò un'altra gomitata, e suo marito sbuffò, seguendola sulle scale.

Entrarono nella nursery e Fred si fece avanti. «Lo prendo io.»

Prese il piccolo fagotto, avvolgendolo in una copertina di pile verde, e lo tenne tra le braccia cullandolo con dolcezza.

Kyle aveva un accenno di capelli sulla testa pelata, gli occhi scuri e luminosi come quelli del padre e un sorriso dolce come quello di Hermione.

Lei poggiò una spalla contro lo stipite della porta.

«Siete così belli...» rivelò con un sorriso sognante.

«Lo sappiamo bene!» rispose Fred ghignando soddisfatto per i suoi complimenti.

«La modestia non te la toglie nessuno, eh?» scherzò lei, alzando gli occhi al cielo.

«Hai qualche notizia di Gideon? Ti ha detto dov'è stato smistato?» le chiese Fred, continuando a fissare il volto paffuto di suo figlio.

«In verità, nella lettera che ho ricevuto c'era scritto solo quello. Non sia mai che scriva qualcosa di più per soddisfare la curiosità dei suoi poveri genitori. È un fiero Grifondoro. Avevi dubbi?»

Hermione adorava Gideon Arthur Weasley.
Il suo primogenito era incredibilmente intelligente e sensibile. Ma prima di partire per Hogwarts, l'aveva già avvisata: non si doveva aspettare più di una lettera al mese. Non voleva sembrare un mammone davanti ai suoi compagni.

Lei aveva riso e gli aveva stampato mille baci nel bel mezzo della folla, in attesa della partenza dell'Hogwarts Express.

Gideon aveva urlato «Mamma, smettila subito. Così mi imbarazzi!»

E suo padre l'aveva salvato, spedendolo con i suoi cugini.

Al ricordo, Hermione sorrise. Poi, si avvicinò a Fred e al piccolo Kyle.

«Spero che vada tutto bene.»

«Andrà tutto bene, nostro figlio è un tipo in gamba.»

«Certo. L'abbiamo messo su bene, io e te» disse lui.

«Abbiamo fatto un buon lavoro. Con lui, saremo ugualmente bravi?» chiese lei, indicando il neonato.

«Ovviamente. Sarà così anche con gli altri che avremo.»

Hermione lo guardò interrogativa. «Quanti figli pensi che avremo, Fred Weasley? Ti ricordo che sono io quella che si trasforma in una balena ogni nove mesi!»

Fred rise. «Un altro paio dovrebbe andare. E poi, manca una femminuccia in questa squadra.»

Hermione ci pensò qualche secondo.
«Sono d'accordo con te.»

«Lui sarà come te... lo vedo dagli occhi» aggiunse tornando a guardare il piccolo.

«Be', allora è già perfetto» ribatté lui.

Rimasero in silenzio per un po'.

«Si è addormentato, adesso andiamo. Lentamente.»

Fred annuì, e dopo aver risistemato Kyle nella sua culla, gli diede un bacio sulla fronte, e così fece anche Hermione. Poi uscirono.

«Alla fine hai trovato un titolo per il libro?»

Lei lo guardò e disse «Visto che è ispirato alla nostra storia... lo intitolerò Amore d'Inchiostro».

Il rosso sorrise. «Molto azzeccato. Mi
piace.»

«Che ne dici di ordinare una pizza per festeggiare?» le propose una volta tornati in soggiorno.

«Prendo il menù di Nando's!» disse Hermione, correndo in cucina.

Passarono la sera del loro anniversario mangiando pizza e guadando un film romantico. La serata perfetta per entrambi.

***

Una volta a letto, Hermione si voltò verso Fred e gli disse «Grazie per il diario che mi hai regalato quel giorno. Grazie per essere venuto a New York. Grazie per la famiglia che mi hai dato, e per tutta questa felicità».

Il rosso si sporse verso la donna che amava con tutto sé stesso, e la baciò dolcemente.

«Nulla di cui ringraziarmi, Granger. Ho fatto ciò che mi comandava il cuore. È il mio cuore appartiene a te.»

Si accoccolarono l'uno contro l'altra, e appena prima di spegnere la luce, sussurrarono due piccole parole «Ti amo».

"Il potere più grande è quello dell'amore e delle parole."

THE END

Angolo Autrice

Anche questa Fremione è giunta al termine, e spero vi sia piaciuta. La nostra coppia preferita ci fa sempre sognare, non importa quale sia la trama.
Spero sia successo anche con questa storia.
Alla prossima! ❤️

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