Capitolo 28 (CAPITOLO REVISIONATO.)

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Mi guardai in torno spaesata quando mi svegliai, ero su un lettino d'ospedale e al mio fianco c'era Sebastian. A differenza mia lui, però, era seduto su una poltrona e aveva gli occhi chiusi e la testa appoggiata allo schienale. Stava dormendo.

Mi misi seduta e mi guardai in torno confusa, perché sentivo questo gran vuoto nel petto? E perché dai miei occhi continuavano a uscire delle lacrime senza alcun controllo? Feci mente locale e quando mi tornarono alla mente tutti i ricordi del capannone mi sentì crollare.

Jamie.

Cercai di alzarmi senza fare rumore, me feci cadere un libro appoggiato sul comodino di fianco al mio letto.

"Scarlet!" disse mio fratello alzandosi e venendomi in contro.

Fratello.

Quella parola mi suonava così strana, era davvero lui. Lo avevo trovato finalmente, ma fino a quando non avrei scoperto come stava Jamie non avrei potuto fare nemmeno un sorriso.

Sebastian sembrò leggermi nella mente e subito mi rassicurò dicendo: "sta bene."

Scoppiai in lacrime, lacrime di gioia, ma allo stesso tempo di dolore, tutta la paura, l'ansia che avevo provato e tutte le altre sensazioni negative stavano uscendo fuori tutte insieme. Iniziai a tremare e a singhiozzare senza alcun controllo.

Sentii due braccia stringermi forte e mi scontrai con il petto di Sebastian.

"Dio, non hai idea di quanto ho sperato di incontrarti." Sussurrò il ragazzo.

"Tu sapevi di avere una sorella?" Domandai incredula.

"Mi è arrivata una lettera, all'incirca un mese fa, da allora non ho fatto altro che cercarti. Non so però chi possa avermela inviata. Sono stato così stupido a non parlarne, avrei scoperto sicuramente che fossi tu e tutto questo non sarebbe successo. Avevo pensato fossi tu quando avevamo parlato alla spiaggia, ma non avevo alcuna prova." Rispose sospirando.

"Non è colpa tua." Sospirai "Sono contenta di averti trovato." Sorrisi con le lacrime agli occhi.

"Anche io Scarlet." Sussurrò per poi guardarmi negli occhi e sorridere.  "Vuoi vederlo?"

Annuii in segno di approvazione e con il suo aiuto scesi dal letto.

"Per quanto ho dormito?" Domandai asciugandomi le lacrime.

"Tre giorni." disse il ragazzo uscendo dalla camera.

Lo seguii a ruota. Non so quante porte oltrepassammo, so solamente che in quel momento erano troppe.

"Gli hanno tolto il proiettile dal corpo, non ho capito molto bene quello che gli hanno fatto. Canny non è molto brava a spiegare le cose. Lei e gli altri sono andati a mangiare qualcosa, c'erano anche i genitori di Valery." Disse.

Si erano preoccupati così tanto per me, loro erano stati gentilissimi, mi avevano ospitato a casa loro qualche anno fa, era così che avevo conosciuto Valery. I suoi facevano parte dei servizi sociali e quando mi avevano trovato vagante per una della strade di Londra non hanno esitato un attimo ad aiutarmi. Loro sapevano che ero scappata di casa e gli avevo raccontato un po' di cose, non scendendo però nei particolari e alla fine avevano deciso di tenermi con loro.

"Fai presto, i dottori mi avevano ordinato di chiamarli appena ti saresti svegliata. Non dovremmo essere qui." Disse Sebastian riscuotendomi dai miei pensieri.

"Grazie." Sorrisi per poi entrare nella stanza numero duecentocinquantasei.

Il biondo stava dormendo profondamente, al braccio aveva attaccato alcuni fili e una macchina vicina al letto mostrava i battiti cardiaci, regolari.

A Meaningless Love //Jamie Campbell Bower REVISIONATOWhere stories live. Discover now