Mistletoe and hot chocolate.

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Zayn imprecò sottovoce, quando con un sospiro si appannò gli occhiali, a causa del freddo di quella giornata, e dovette toglierli per poi aspettare di entrare in una tavola calda per poterli pulire senza perdere l'uso della dita.
"Vuoi entrare qui?" domandò quindi Liam, indicando una caffetteria davanti a loro, completamente addobbata per Natale, che sarebbe arrivato di lì a pochi giorni.
Zayn semplicemente annuì, scaldandosi le mani sfregandole tra di loro. Liam l'aveva chiamato al cellulare, mezz'ora prima, chiedendo se volevano prendere una cioccolata calda assieme. Zayn ovviamente aveva accettato, vestendosi di fretta e furia per farsi trovare pronto dall'amico una decina di minuti dopo.
Appena entrati nella caffetteria, Liam sorrise, perché era risaputo, amava il Natale. Anche se fino a quel momento aveva tenuto il giaccone e una sciarpa color crema, Zayn poté giurare che sotto ad essi il castano indossasse il suo maglione, in realtà uno dei tanti, di Natale. La prima volta, dovette ammetterlo, che lo vide con quel maglione, Zayn rise. Rise tanto, per dirla proprio tutta. Poi capì quanto fosse adorabile. Liam, nella sua semplicità, era tutto ciò che di più bello esistesse al mondo. Quando si imbarazzava le sue guance diventavano di un rosso acceso e il labbro inferiore veniva torturato dai denti fino a farlo spesso sanguinare, quando sorrideva i suoi occhi si riducevano a due fessure e delle rughette si formavano ai lati di essi; quando era preoccupato non cessava un attimo dal passarsi la lingua tra le labbra, costantemente screpolate, e corrugava la fronte in un modo che poteva rendere bello solo lui.
"É bellissima." commentò infatti il più piccolo appena entrarono, togliendosi la sciarpa mentre si avvicinava ad un tavolino vicino al termosifone.
Zayn sorrise, annuendo, seguendo il ragazzo che stava prendendo posto mentre si sbottonava il giaccone. Bingo, il maglione grigio e rosso spiccò immediatamente.
"Mamma! Guarda questo signore!" Zayn si girò confuso, subito dopo essersi seduto, sentendo la vocina troppo vicina. Un bambino imbacuccato dalla testa ai piedi era vicino al loro tavolino, e indicava con un sorriso la sciarpa di Zayn che momentaneamente aveva posato sul tavolino, sulla quale era cucita una targhetta con scritto Marvel.
Zayn sorrise al bambino, passandogli una mano sulla guancia paffuta, rossa dal freddo.
"Ti piacciono i supereroi, piccolino?"
"Tanto! Guardi, signore." il bambino sorrise, mostrando i guantini che portava, sui quali era stampato il simbolo di Iron Man.
"Cavolo, sono bellissimi! Li vorrei tanto anch'io, sai?"
"Leo! Eccoti, non importunare la gente. Mi scusi." esclamò una ragazza piuttosto giovane, riferendosi a Zayn, prendendo in braccio il bambino, che, scalciando, mostrò il suo disappunto.
"Ma mamma! Guarda questo signore, gli piacciono i supereroi come piacciono a me.. per favore!" il piccolo Leo continuò a protestare, fino fuori dalla caffetteria, in braccio alla sua giovane mamma.
"Anch'io da piccolo ero così. Un po' meno educato, probabilmente.. ma la passione era la stessa." Zayn si tolse anche il cappotto, sistemandolo vicino alla sciarpa, accanto a sé, prima di prendere gli occhiali non più appannati per rimetterseli. Liam, ormai, sapeva cos'avrebbe fatto poi. Li avrebbe sistemati bene sul naso, controllando più volte che fossero perfettamente puliti, e poi si sarebbe tirato i capelli all'indietro, per impedire a quella solita ciocca ribelle di capelli di infastidirlo. Era preciso, ma poco ordinato, e questa cosa Liam non l'aveva mai capita. Zayn era particolare, forse il ragazzo più particolare che avesse mai incontrato. Timidissimo con gli sconosciuti, tutt'altro con le persone di cui si fidava, poche.
E in quel momento continuava a parlare, Liam si dimenticò di cosa. Era incantato, davanti a quella meraviglia che era Zayn Malik, migliore amico e.. nulla, nulla di più.
"Liam? Mi stai ascoltando?" fu quello a riportarlo alla realtà, facendogli sbattere più volte le palpebre prima di scendere di nuovo sulla Terra.
"Sì -mentì-, scusa. Ordiniamo? Così poi continui a.. parlare." Zayn annuì, sapendo che ciò che avrebbe ordinato l'avrebbe preso anche il più piccolo. Infatti, al "per me.. una cioccolata con marshmallow" rispose l'ormai solito "anche per me, grazie", mentre la cameriera annuiva e scriveva velocemente sul suo taccuino.
Pochi minuti dopo, Zayn aveva ricominciato a parlare, mentre girava con il cucchiaino la cioccolata ancora bollente che aveva davanti.
E 'stavolta, Liam lo ascoltava per davvero. Stava parlando della Marvel, ancora e di nuovo, perché quel bambino aveva decisamente acceso la scintilla. Sapeva bene di questa sua passione, e una preziosissima prima edizione di un fumetto, di cui nemmeno ricordava il nome, impacchettato a casa sua con un biglietto che recitava per zayn sopra, ne era la prova.
Gli occhi del moro, quando parlava di qualcosa che gli piaceva, erano ancora più belli del solito. Luccicavano, letteralmente. Per non parlare delle labbra, piene e rosse, sempre perfette e baciabili. Non che l'avesse mai constatato di persona, in realtà.
Si impose di non incantarsi di nuovo, quando Zayn iniziò a soffiare sulla sua cioccolata, che teneva tra le mani ancora riscaldate dai guanti che gli aveva comprato pochi giorni prima, quando l'aveva visto tremare dal freddo.
"Perché mi fissi?" Zayn rise, alzando gli occhi dalla tazza di cioccolata ancora troppo calda, incontrando lo sguardo di Liam il quale immediatamente arrossì, scuotendo la testa ed abbassando lo sguardo. Era semplicemente adorabile, e non se ne rendeva nemmeno conto.
"Non ti stavo fissando." fu l'enorme bugia che riuscì ad uscire dalla bocca del più piccolo, che aveva indifferentemente iniziato a girare la sua cioccolata. Zayn annuì, per non peggiorare la situazione delle guance di Liam, ancora rossissime.
Perdendosi in chiacchiere senza un proprio filo logico, passarono un'intera ora a ridere, ordinando più di una cioccolata ciascuno.
Dalla Marvel, di nuovo, a quanto aveva nevicato la sera prima, da Safaa alle prese con la prima cotta a quei due gemelli sul seggiolone che si imboccavano a vicenda, con due enormi sorrisi stampati sui visi paffuti.
Stavano per uscire dalla caffetteria, quando Liam fermò Zayn, prendendolo delicatamente dal polso. Il più grande si girò verso l'amico con un'espressione confusa, facendo un paio di passi indietro per tornare al suo fianco.
"Quello non é vischio?" Liam indicò una parete, dove era appesa una ghirlanda, di vischio appunto, piena di fiocchetti rossi e oro.
"Si, penso di sì?" Zayn era ancora più confuso, una ghirlanda simile c'era anche a casa sua, ben visibile sulla porta, quindi non capiva perchè Liam ne fosse tanto incuriosito.
"Credi a quella cosa che chi bacia la persona che ama qui sotto avrà fortuna?"
"Sì, ma non capis-" un istante dopo le labbra di Liam premettero su quelle di Zayn, che con gli occhi spalancati, in un primo momento rimase completamente immobile. Quando una mano del castano si poggiò sulla parte bassa della sua schiena, per poterlo avvicinare a sé, Zayn si sciolse, portando le braccia al collo di Liam, lasciando che l'istinto lo guidasse.
Le labbra di Zayn, il più piccolo aveva avuto ragione, erano davvero baciabili. E perfette sulle sue, in quel bacio che avevano meditato entrambi da non si sa nemmeno quanto tempo, ormai.
Il pollice all'insù della mano libera di Liam, questo accuratamente all'oscuro di Zayn, rivolto alla cameriera in quel momento sorridente seduta di fianco al bancone, forse, testimoniava che non era stato semplicemente un caso.

Angolo autrice
Cavolo, che dire.. la mancanza di una connessione internet decente mi ha portato a questo. Non c'è nulla di interessante da dire e quindi adieu.

p.s. Zayn con gli occhiali é oro, Liam con i maglioni di Natale di più.

-Giorgia

Mistletoe and hot chocolate.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant