Capitolo ventisei

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Jodie Rose May.
Mayfair, Londra.
31 dicembre.

"... cin cin, Jodie... che l'anno nuovo sia migliore..."
"Non... dovresti bere, sei incinta, Lara" le ricordo, sfilandole dalla mano uno dei due cocktail. "E dannazione, dov'è mio fratello?"
"Al bancone con Archie... prenderemo altri cocktail, altri cocktail fino a mezzanotte, dopodiché andremo a casa, forse a bere ancora o forse a festeggiare in un altra maniera, ci siamo capite, vero?" ride, bevendo un altro lungo sorso di cocktail azzurro.
"Smettila, farai del male al bambino"
"Non sei... nessuno per dirmi cosa fare e cosa no"
"Sono la zia di quel bambino e se a te o a mio fratello non importa nulla di lui, a me importa della sua salute quindi smettila o giuro che ti porto fuori di peso" le sfilo anche l'altro bicchiere, mentre Sean torna con altro alcol.
"Sean, tesoro... tua sorella mi sta... rovinando il capodanno" strascica, aggrappandosi al braccio di mio fratello.
"Quanto diamine hai bevuto, Lara? Sei... ubriaca, ubriaca e incinta... Jodie, non hai fatto nulla per evitarlo?"
"La colpa sarebbe mia, adesso? Dove sei stato tu, finora, semmai"
"... avanti, mettiti seduta. Vado a prenderti dell'acqua poi ti riporterò a casa, se starai male andremo dritti al pronto soccorso"
"Io... sto... benissimo" ride, di nuovo, allungando la mano verso uno dei bicchieri pieni di alcol. "So quello che faccio e poi... al bambino piace questo mix di frutta, zuccheri e... te l'ho già detto che non sono pronta per diventare mamma? Che sto pensando di... darlo in adozione?"
Io e Sean ci guardiamo, senza fiatare.
"... non voglio rinunciare alla mia vita per un... bambino. Non voglio..."
"... ho impiegato almeno cinque minuti per... che sta succedendo qui?"
"... non voglio rinunciare a niente per questo errore" continua lei, passando dal pianto alla risata quasi isterica. "E tu Sean, so che la pensi come me, non... mentire... oh James, ci sei anche tu con noi? Perché tu e Jodie non... adottate il bambino che porto in grembo? Così... potrà comunque rimanere in famiglia"
James appoggia le mani sulle mie spalle. "Incinta e ubriaca?"
"Incinta, ubriaca e fuori di testa"
Mi dà un bacio tra i capelli, sospirando. "Andiamo via noi due? Secondo i miei calcoli riusciamo ad arrivare a Tower Bridge entro la mezzanotte. Non mi sorride l'idea di passare l'ultimo giorno dell'anno con una persona ubriaca, fuori di testa e con Sean, brillo"

******
James Edward Harris.
Londra, Inghilterra.
31 dicembre.

"... diamine James, mi vuoi... far secca l'ultimo giorno dell'anno? Non... sono abituata a correre in questo modo e per di più con i tacchi"
"Abbiamo sì e no due minuti prima della mezzanotte" sorrido, stringendola a me. "E tu, non hai risposto alla mia domanda, due giorni fa: rimarrai con me, nonostante tutto, nonostante il mio carattere di merda e nonostante ogni mio casino"
"Dipende" solleva le spalle, stringendo le braccia intorno al mio collo. "Potrei rimanere se tu, continuerai ad essere sincero come lo sei stato giorni fa ad Hyde Park"
Annuisco. "E tu sarai meno stronza, meno scorbutica e meno impulsiva, con me?"
Ride, mentre le voci in lontananza contano i secondi alla mezzanotte. "Forse, sì, potrei lavorare a questo lato del mio carattere, volendo"
"Quindi, Jodie Rose May, confermi di voler far parte della mia vita, anche nell'anno nuovo?"
Annuisce, sorridendo.
"... mancano... quattro... tre... due... uno" la bacio, dolcemente sulle labbra, mentre sopra le nostre teste il cielo si colora. "Buon anno, May"
"Buon anno anche a te, Harris"
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BUON ANNO NUOVO A TUTTI

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