12

7.7K 445 91
                                    

Le strade solo illuminate dai lampioni, mentre il cielo sopra di noi è completamente oscurato a causa della sera che è calata sulla città da qualche ora. Non deve essere molto tardi, ma ho perso completamente la percezione del tempo. Una volta usciti dal cimitero, ha iniziato a trascinarmi per le strade a lui così famigliari, mentre io continuavo a guardarmi attorno cercando di memorizzare il paesaggio circostante. Siamo poi andati in una pizzeria, abbiamo cenato, alle sette meno cinque, e passato più di un'ora seduti al tavolo a parlare e a scherzare tra di noi. È stato semplice e divertente.

A rigor di logica ora dovrebbero essere le otto e un quarto, forse le mezza, ma non credo più tardi. I cellulari sono spenti, entrambi nella mia borsa, per non rischiare di ricevere una telefonata che rovinasse tutto. "Solo io e te questa sera" ha ripetuto più volte non facendo altro che ampliare il sorriso sul mio volto.

«Sembriamo una di quelle coppie da diabete che si vedono nei film prima che uno tradisca l'altra, oppure che un ex compaia dal nulla irrompendo nella relazione per gelosia»rompo il momentaneo silenzio che si era creato tra di noi, dopo che le sue labbra si sono appoggiate sulle mie senza apparente ragione, non mi dispiaccia naturalmente. Ogni tanto lo fa, si ferma nel mezzo della conversazione, o mi interrompe mente parlo, solo per potermi baciare.

Niall mi guarda qualche secondo, voltando la testa nella mia direzione appena mi sente parlare, prima di circondarmi la vita con il braccio, senza lasciare la presa sulla mia mano. «Guardi troppi film»esordisce con una risata. «Non siamo troppo dolci è che siamo in quella fase che Louis – tuo cugino sì – definisce come "Luna di miele". Alla fine non stiamo insieme da tanto e sarebbe grave se iniziassimo a discutere già da ora, non credi? La nostra storia poi diventerebbe come quella di After, e da come hai sbraitato una volta terminato il primo libro, direi che non va bene.»

Arriccio le labbra, non badando veramente alle sue parole. «Perché sei in contatto con quell'idiota?»chiedo veramente curiosa, non ne avevo idea, lo ammetto.

«A Natale ci siamo messi d'accordo per andare a vedere una partita di calcio appena inizierà il campionato e anche se non lo ammette, so che lo fa per sapere se mi comporto bene con te»risponde solamente. Io e Louis abbiamo sempre avuto un legame stretto, essendo cresciuto con solo sorelle minori, quattro precisamente prima che arrivassero i due gemelli, è protettivo nei miei confronti, come se fossi sua sorella, e a me non ha mai infastidito, soprattutto durante l'adolescenza quando non avevo una figura maschile al mio fianco.
Sembra particolarmente emozionato, non riesce a non muoversi nervosamente e le dita della sua mano vengono continuamente torturate dai denti. «Siamo quasi arrivati»aggiunge qualche secondo dopo, aumentando la stretta sul mio corpo.

Mi sta conducendo in un luogo che a quanto pare ha un significato importante, non ho ben capito se per lui o per la città in generale, ma sono dannatamente curiosa. Solitamente non sarei così calma, odio non sapere le cose, ma sono rilassata.

Il vicolo che stiamo percorrendo è illuminato da dei lampioni e l'asfalto diventa improvvisamente ghiaia , che scricchiola ad ogni nostro minimo movimento. Socchiudo le labbra quando una quercia isolata dal resto si presenta imponente davanti a noi. Illuminata da delle lanterne ad olio appese ai rami, che rendono l'atmosfera perfetta per qualsiasi scenario. Un «Wow.»lascia le mie labbra socchiuse per lo stupore e non posso fare a meno di fare i primi passi verso quel luogo che sembra quasi incantato.

«Le querce sono molto importanti qui in Irlanda, i sacerdoti – Druidi– facevano i loro riti sotto di esse, perché imponenti ed avevano maggior contatto con la natura»mi racconta e sento il suo sguardo su di me, non per accertarsi che lo stia ascoltando, sa che lo sto facendo, ma per un motivo a me sconosciuto. Forse per guardare la mia espressione completamente inebetita davanti ad una bellezza simile. «Con il tempo vennero utilizzate anche ad altri scopi, per altre cerimonie, molto spesso per i matrimoni.»spalanco gli occhi a quelle parole, non mi sta veramente chiedendo di sposarlo, giusto? Siamo troppo giovani e sono dell'idea che sarebbe una pazzia. «Steph, tranquilla, non ho intenzione di chiederti di sposarmi»ride spingendomi leggermente avvicinandomi poi al suo petto.

«Okay, bene, perché sarebbe stato molto precoce»mi aggiungo alla sua risata, visibilmente più rilassata dopo aver messo in chiaro quel punto e attendo che torni sul suo discorso.

«Non so se funzioneremo sempre, ci saranno così tanti litigi tra noi, anche per la cosa più banale, ci malediremo a vicenda, molto probabilmente inventerai nuovi fantasiosi modi per minacciarmi, ma non solo. Non ci sarà solo questo perché voglio stare con te, farti ridere e anche rischiare di essere ucciso dalla tua coinquilina con una lampada solo per una cioccolata calda nel pieno della notte»scoppio a ridere nuovamente, nascondendo il viso contro l'incavo del suo collo. «Non so cosa ci riserverà il futuro, non posso saperlo, so per certo però che ti amo così tanto da dirtelo sotto un albero centenario»

La mia mente si riempie di parole che vorrei dire, ma nessuna di queste sembra adatta dopo un discorso simile. Niall ha questa capacità di saper esprimere i propri sentimenti, che sia attraverso la musica o i gesti, e questo mi manda fuori di testa. Odio non avere il controllo sulle mie emozioni e lui riesce con facilità a farmelo perdere, sopratutto dopo discorsi simili.

Le mie gambe sembrano essere di gelatina e se non ci fosse Niall a sorreggermi, sarei sicuramente a terra per le troppe sensazioni che stanno invadendo il mio corpo, la mia mente e soprattutto il mio cuore, che batte ad una velocità spaventosa.

Perché non riesco anche io ad aprirmi così con lui? Perché nonostante tutti i libri letti il mio cervello non impara ad andare d'accordo con quell'organo involontario protetto dalla cassa toracica – che sembra rimbombare ogni suo battito–?

Le corde vocali sembrano bloccate, esattamente come il giorno di Natale, e non posso fare altro che agire.
Allontano la testa dall'incavo del suo collo, che circondo subito dopo con le braccia, e lo guardo con gli occhi lucidi, luminosi per la felicità e dalle lampade che ci circondano, cercando di fargli capire quanto tutto questo mi abbia colpita, e sorride, recependo il messaggio, prima che quel sorriso venga coperto dalle mie labbra.
Le sue mani scendono lungo la schiena, fermandosi alla vita, che va scontrare con la sua avvicinandomi a se. Reprimo una risata quando le sue mani si infilano nelle tasche posteriori dei miei pantaloni scuri per cercare maggior contatto.

La penso come lui, lo ammetto, non so se funzioneremo sempre, abbiamo due caratteri così diversi e il mio è dannatamente complicato e complesso, ne sono a conoscenza, ma voglio pensare al presente e a ciò che provo in questo momento. Sono un caos vivente in questo momento, il mio corpo lo desidera quasi ardentemente, la mia mente va e viene, mettendomi in allerta, il cuore sembra voler raggiungere il suo ad ogni costo. Manca veramente poco prima che succeda, lo so, lo sento.
Ho paura di tutto questo, delle mie emozioni e di cosa comporterà impegnarsi veramente con lui in una relazione. Fino ad ora è sembrato tutto un gioco.

Gliel'ho imposto quando ha detto di provare qualcosa per me a casa dei miei genitori, ho detto di farmi innamorare di lui, e non penso che potesse fare altrimenti. Mi è stato accanto, mi ha fatto ridere, ci siamo divertiti, e ho fatto di tutto per lasciarmi andare, fidandomi di lui.

«Complimenti, mi hai fatta innamorare di te»sussurro.

Fake Boyfriend|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora