Am I alone?

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Da quando tutto è finito mi sento sola. Sola perché tutti coloro che amo, mi hanno lasciata.

Mia madre ha deciso di trasferirsi in un altro Distretto, quindi la casa ora è tutta mia e del gatto. Ma questa non è una casa per una persona e un gatto.

Gale, anche lui, si è trasferito in un altro Distretto, quindi, quando vado a caccia, sono sola.
Nei boschi, peró, so che non saró mai sola. Mai.
Ci sono le Ghiandaie Imitatrici. Loro, che mi ricordano Rue. Quella bambina minuta che ormai è solo un ricordo sfocato nella mia mente contorta.
E Rue, lei mi porta a pensare a un'altra persona soltanto.
A mia sorella. Alla mia amata sorellina, che ho protetto con tutte le forze. Penso a lei, la persona per cui mi sono offerta volontaria.
E a volte penso che se io non fossi esistita tutto questo non sarebbe capitato.
Peeta sarebbe andato ai Giochi con mia sorella.

Ma lei sarebbe morta comunque.

A volte maledico il destino. Se solo avessi saputo che quei paracadute fossero bombe...

Non avresti potuto fare niente, Katniss, mi ricorda il mio subconscio, il tuo obiettivo era uccidere Snow, ricordi?
Sì, mi ricordo.

Per colpa mia sono morte tante persone.
Se solo avessi accettato di morire nella prima Arena. Se solo avessi mangiato quelle bacche... Adesso Finnick, Wiress, Mags, Prim sarebbero ancora in vita.
Ma non ho fatto nulla delle cose che ho elencato.

Peeta, poi c'è lui...
Da quando la Paylor ha preso il controllo di Panem, e sono tornata qui non l'ho piú visto.
Mi manca così tanto.

E quindi, l'unica cosa che faccio per non sentirmi sola è andare nei boschi.

Prendo la giacca di mio padre e mi dirigo verso i boschi.

Dopo aver preso arco e frecce mi dedico un po' alla caccia, anche se non riesco ad uccidere niente.

Sono troppo deconcentrata.

Quindi quello che faccio è canticchiare la canzone de "L'Albero degli Impiccati", quella che mia mamma odia tanto, ma che ho sempre cantato.

Verrai, verrai

Un piccolo uccellino grazioso mi si posa sulla spalla e io non posso fare a meno di sorridere alla vista di una Ghiandaia.

All'albero verrai

La guardo.

Dove hanno appeso un uomo
che tre ne uccise o pare

Lei ascolta e ripete il motivetto iniziale all'infinito.

Strane cose qui si son verificate e nessuno verrebbe a curiosare,
Se ci incontrassimo a mezzanotte all'albero degli impiccati.

Finisco io.
Il piccolo esserino sulla mia spalla inizia a ripetere solo le prime note della canzone, e io sorrido, iniziando a fischiettarle.

***

Dopo aver giocato abbastanza con le Ghiandaie, decido di tornare a casa, per via del sole che sta tramontando.

Prima di andare via, vado nel posto dove ci sono piú Ghiandaie, e faccio un fischio. Un fischio semplice, di quattro note.

Il fischio di Rue.
È così che faccio ogni giorno. Perché loro lo ripetano. Amo sentirlo da loro all'infinito.

Rifaccio il percorso di qualche ora fa al contrario, ma al mio ritorno c'è qualcosa di diverso.
Vedo dei nuovi fiori piantati di fuori.

Peeta è accasciato a terra e non appena arrivo si alza e si volta.

"Stavo venendo qui, e ho pensato di farti una sorpresa, portandoti dei fiori."

E so che fiori.
Primule.

"Sono Primule."

Mi avvicino a lui piano.
Lo abbraccio piú forte che posso serrando gli occhi per non far uscire le lacrime, che peró ugualmente marcano il mio volto.

Sa che questi fiori sono i fiori perfetti.

Perché una rosa avrebbe riaperto una porta al mio repertorio di incubi.

Incubi che ancora ho.

"Grazie Peeta, grazie mille."

Lo stringo tra le mie braccia.
Poi ci stacchiamo ed entriamo in casa mano nella mano.
Gli prendo la mano stringendola forte, e già temo il momento in cui dovró lasciarla.

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