Give Me Love 2 [H.S.] || IN REVISIONE

13

"Signorina, la cercano al telefono." dice la mia nuova segretaria entrando nell'ufficio.
"Va bene, lasciami sola."
Se ne va e premo il pulsante per il vivavoce.
"Sì?" chiedo riprendendo a guardare il computer.
"Cassy, ho provato a chiamarti al telefono, ma non rispondi..."
"Scusami Mel, stavo correggendo una cosa. Che c'é?"
"Volevo chiederti se potevo prendere io Faith. Porto Chris a mangiare fuori, e quindi volevamo sapere se poteva venire anche lei. Ci sarà anche Jade con noi."
"Va bene, chiamo ora a scuola per avvisare."
"Grazie Cassy. Dopo andiamo a casa mia."
"D'accordo. Ci sentiamo dopo."
Attacco la chiamata e recupero il mio cellulare per chiamare l'asilo.
"Pronto?"
"Buongiorno, sono Cassandra Fryman, volevo avvisare che verrà Melody Smith a prendere la bambina oggi."
"Nome della bambina?"
"Faith Fryman."
"Perfetto, avviseró la maestra."
"La ringrazio."
Attacco di nuovo e riprendo a lavorare. Il mio ufficio è fantastico, è praticamente pieno con le foto dei bambini e dei miei amici.
Adesso ho una segreteria propria perché mi hanno promossa di nuovo, e questo comporta una nuova segretaria e un ufficio molto più grande, tralasciando il lavoro in più.
Guardo l'orologio e premo il pulsante per chiamare Catherine.
"Sì signorina?"
"Potresti andare al distributore e prendermi un panino?"
"Oggi non esce per pranzo?"
"No, la bambina è con un'amica, e non ho voglia di pranzare da sola a casa. Almeno qui mi distraggo con il lavoro."
"Può andare a pranzare nella mensa."
"Lola esce?"
"No, lei rimane quasi sempre a mangiare qui."
"Allora pranzeró insieme a lei. Potresti avvisarla?"
"Certo. Vado subito. Vuole altro?"
"No, sono apposto."
Se ne va e continuo a correggere quel manoscritto.
Dopo circa 30 minuti salvo tutto ed esco da quell'ufficio per raggiungere Lola nella mensa.
[...]
"Perché a casa tua non mi risponde nessuno?" chiedo al telefono.
"Ti ho mandato un messaggio prima. Sono a casa di Anne perché mi aveva chiamata. Se vuoi ti porto io la bambina."
"Vengo a prenderla io. Devo portarla al corso di danza."
"Ok, ma..."
Non aspetto che finisca la frase che sono già in macchina per andare a casa di Anne.
Negli ultimi anni non ho rivisto Harry, lui non ha rivisto me e neanche la bambina. Con Anne non ho assolutamente niente, anzi, ci siamo incontrate a volte e adora stare con Faith, quindi a volte viene a trovarci a casa.
Busso alla porta e aspetto che qualcuno mi apra la porta.
"Ciao Cassy, entra pure."
"Scusa Anne, ma sono di fretta, devo portare la bambina al corso di danza."
"Ah già. Vado a chiamarla."
"Grazie mille."
Lascia la porta aperta e mi sembra di vivere un dejavú (?).
"Mamma, va bene che è estate, ma non puoi lasciare la porta spalancata così!"
Oh cazzo, no!
Rimango impalata davanti la porta senza dire niente e quando si avvicina per chiudere la porta mi vede.
"Che cazzo ci fai qui?"
"Sono venuta a prendere mia figlia."
"MAMMAAAAA!!!" urla la bambina correndomi incontro.
"Ciao piccola mia. Pronta per il corso di danza?" chiedo prendendola in collo.
"Verrà anche Rose?"
"Sei stata tu insieme a lei per pranzo, perché non l'hai chiesto a lei?"
"Me lo sono dimenticata. Mamma, lui è Harry." dice poi indicando il riccio.
"Lo so tesoro, lo conosco. Vai a salutare tutti e poi andiamo."
"Va bene."
La metto a terra e corre di nuovo dentro.
"Quindi alla fine la tua gravidanza è andata a buon fine." dice appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate.
"Fortunatamente sì."
"Mamma, possiamo andare." dice la piccola tornando con lo zaino sulle spalle. "Ciao Harry."
"Ciao Faith."
Sistemo la piccola al suo posto e poi salgo anche io.
"Com'è andata la giornata?"
"Bene mamma, mi sono divertita molto con Rose e Chris oggi."
"E scuola?"
"Come al solito. Posso chiederti una cosa?"
"Certo tesoro. Dimmi tutto."
"Come fai a conoscere Harry?"
"Eravamo in classe insieme."
"Davvero? Zia Melody diceva che non vi parlate da tanto. Perché?"
"Avevamo discusso. Comunques stasera a cena usciamo con tutti quanti. Ci sarà anche Gemma."
"Mamma, era lì la scuola di danza." dice quando passo davanti la scuola.
"Hai ragione piccola, mi ero persa nei pensieri."
Torno indietro e parcheggio davanti la scuola.
"Andiamo piccola!"
Prendo il borsone e la sua mano e insieme entriamo nell'edificio.
"Devi fare la brava sì? Torno a prenderti io a fine lezione. Nonna non può venire oggi, è via insieme a nonno." dico abbassandomi alla sua altezza.
"Va bene mamma. Ti voglio bene." dice abbracciandomi.
"Anche io piccola. Vado a prenderti un vestito bellissimo per stasera."
"Va bene."
"Ci vediamo dopo. Salutami Rose."
"Va bene. A dopo mamma."
La vedo correre verso la sua aula e sorrido. Se lei è felice io sono felice. È una reazione a catena.
Salgo in macchina e vado verso il centro commerciale.
[...]
Guardo l'orologio e vedo che mancano ancora 30 minuti prima di rivedere la mia piccola. Mi stendo sul divano con il computer sulle gambe e cerco di iniziare a scrivere quel lavoro che mi hanno chiesto oggi, ma vengo interrotta dal suono del campanello.
Mi alzo sbuffando e vado ad aprire.
"Devi urlarmi contro ancora? Mi dispiace essere andata a casa di tua madre oggi, ma Melody aveva portato mia figlia lì. Adesso puoi anche andartene."
"Dobbiamo parlare." dice appoggiando una mano sulla porta per impedirmi di chiuderla.
"Harry, i 'dobbiamo parlare' finiscono sempre male. Vattene!"
"Ho detto che dobbiamo parlare."
"Io devo andare a prendere Faith dal corso di danza."
"Cass..." dice piano e aspetto che continui, ma non dice niente.
"Mi chiamo Cassandra, non Cass. Adesso Harry vattene, non ho tempo per ascoltarti, qualsiasi cosa tu voglia dire. Vai da Kayla e lasciami in pace."
Chiudo la porta e mi affretto a recuperare il cellulare e le chiavi della macchina. Spengo il computer ed esco velocemente fuori. Arriverò in ritardo sicuramente. Accidenti ad Harry!
"Non te ne vai fino a quando non parleremo." dice mettendosi davanti a me.
"Sono già in ritardo per colpa tua e mia figlia sicuramente è preoccupata! Quindi, adesso togliti dalle palle Harry perché sono stufa di sentirti parlare!"
Rimane lì impalato e salgo velicemente in macchina più che incazzata.