Roma capoccia E.

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Mi prende in collo facendomi scappare un urlo, ancora col fiato corto dalla corsa.
Mi aggrappo a lui, ridendo sul suo collo, mentre inizia a correre, e i suoi passi suonano tra i muri.
..Che il tempo asciughi tutta l'acqua sopra i marciapiedi
e la felicità ti prenda
come un vento caldo..
Il suo profumo mi rimbomba nei polmoni e non riesco a smettere di ridere.
Le sue braccia grandi mi tengono per le gambe, e dietro la schiena, mente corre.
<<Smetti di urlare>>
<<Mettimi giù cretino>>
Vedo le luci della piazza, che sembrano essere qui per guardare noi, invece siamo noi che rimaniano in silenzio per qualche secondo senza parole, senza respiro, prima a guardare la piazza vuota, a sentire il silenzio, e poi a guardarci negli occhi, quelli non stanno in silenzio.
Ballano tra loro, e quando penso che davvero sappia leggermi nel pensiero mi prende tra le braccia.
..arriveranno altri segni
sul tuo viso stanco
un'altra storia da inventare su un quaderno bianco..
È come se stessero svanendo tutte le paure, non sento freddo sulla pelle.
In silenzio mi prende col braccio, più grande di me e io piccola sotto di lui, sotto la sua protezione.
Dovrebbe fare freddo, perché è Novembre, eppure sento un calore strano, non solo fuori, ma anche nello stomaco, nelle ginocchia.
..Da te a me c'è un universo da percorrere
forse per questo restiamo qui..
Il silenzio e il suo profumo mi annebbiano la vista, mi appoggio alla sua spalla, e lui mi bacia la testa fra i capelli.
<<Ti stai annoiando?>>
<<Spero tu stia scherzando, non l'avevo mai vista di notte>>
<<Bhe ora non lo dirai più>>
Mi assale la paura.. <<Tu si?>
Annuisce e basta, e mi si gela il cuore, a pensarlo con un'altra a provare ciò che sto provando io ora, tra le luci basse, tra il silenzio, alla grandezza di questa piazza, e i suoi occhi blu.
Resto in silenzio, con le mie mille paranoie.
<<Ci sono rimasto una sera, i miei amici erano tutti andati a casa, sai la prima delusione d'amore, una bella batosta quando capisci cosa vuol dire perdere una persona, questa piazza mi pareva enorme>> solo il rumore dei suoi passi, poi continua <<Avevo pensato di sbronzarmi, ma poi l'ho vista, guarda com'è. Ti cura il cuore, lo stesso che avevi a pezzetti due minuti prima, la guardi e ti sembra di essere a casa>> si riferma e sorride di nuovo <<un po' come te>> dice guardando nel vuoto e con ancora il respiro accelerato.
Poi continua <<Sono malato Emma, insomma guardami, a volte penso che solo tu possa accettarmi come sono, anzi continui ad accettarmi come sono, perché io ti do sempre la prova o la giusta causa per andartene, e sei qui, sempre. Non mi sono mai piaciute le cose semplici, giuro, forse è per questo che l'attrito se non c'è vado a cercarlo, non mi piacciono le cose ferme, e Dio tu non stai ferma un attimo, sei un continuo irrompere nella mia vita>> ora però mi guarda <<però rimani, e sai anche come farmi incazzare, incazzare di brutto, ma provo schifo solo a pensare di trattarti come tratto le altre, non che io tratti male le donne, di solito sono loro che vogliono essere trattate male, anche loro cercano il contrasto, diverso dal mio ma sempre un contrasto, tu invece noi sei una donna, tu sei La donna>> mi bacia la fronte, insomma io che rimango zitta, che non esce nessun suono dalla mia bocca. Non me lo sarei mai immaginato.
Ho un nodo in gola e forse lui se ne accorge, perché non mi lascia restare zitta a cercare parole, mi bacia e basta, sa sempre cosa fare e come farla.
E mi sento minuscola, ho sempre odiato le cose sdolcinate, e questa non lo era per niente, eravamo soltanto e semplicemente noi.
E sembra che questa piazza giri intorno a noi, e noi restiamo fermi, a farci cullare, a prometterci che tutto questo non può finire.
..E non pensare che chiunque,
sa come si fa
a poter prendere i tuoi occhi..

Al sorgere del giorno, nel giro di un istante. [[Mattia e Emma]]Where stories live. Discover now