La colpevole Bambi.

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Mi sveglio ricca di buoni propositi, che segno immediatamente su un foglio spiegazzato che trovo in cucina.

Meglio non dimenticare le cose importanti, la maternità può giocare brutti scherzi, soprattutto se ricordo la gravidanza di Jenny.

Spero che il mio cervello non venga asportato come il suo, ne ho bisogno per discutere la tesi ed ideare nuovi piani contro le corteggiatrici di Stan.

Gli obiettivi della giornata sono due:

• Andare in facoltà e spiare questa Dorothy, per esaminare il grado di pericolosità di quella femmina.

• Dire a mia madre di essere incinta.

Inutile dire che mi preoccupa più il secondo punto, ho paura che venga di nuovo a Londra.

Claire è diventata una persona nuova, gentile, dolce e bla bla bla, ma ormai sono sposata e devo vivere la mia vita da moglie, oltre che ormai da madre.

In verità non voglio altre catastrofi.

Voglio la pace, no la guerra.

Almeno per il momento.





Dimitri aveva una lezione alle nove, quindi si è avviato con la moto, mentre la sottoscritta ha bisogno di più tempo per prepararsi.

Opto per un vestito nero aderente, scarpe alte rosse e borsa Chanel.

Dorothy beccati le mie scarpette rosse, stronza!

Sono molto pacifista come al solito, fedele discepola della Bibbia.

Quando finisco di truccarmi, arricciarmi i capelli e diventare quasi meravigliosa, prendo la macchina e mi avvio in facoltà.

Per fortuna il traffico scorre veloce e non lancio nessuna maledizione a qualche sventurato autista o pedone oppure ciclista.

Oggi mi sento buona.

Strano,no?

Non appena entro nell'atrio dell'Università, mi rendo conto che studiare non mi è mancato, odio questa gente rumorosa che spruzza ansia da ogni poro.

Calmatevi e prendete degli ansiolitici.

Corrono come i pazzi, a destra e sinistra, con i loro libri da cento chili tra le mani e le occhiaie violacee.

Sono proprio brutti.

Poi mi fermo a pensare e mi rendo conto di come la mia vita sta realmente cambiando.

Ormai sono sposata, porto una fede al dito e un bambino in grembo, mentre loro sono ancora nel loro nido, mentre io sto spiccando il volo.

Ma non so volare! Mica sono un uccello?

E se mi schianto al suolo e le formiche mangiano i miei resti?

Oh santissimo, che schifo.

Meglio non pensarci, ho una missione da portare al termine.

Mi dirigo in segreteria, chiedo del mio professore e salgo al terzo piano.

Ormai tacchi e gravidanza non vanno d'accordo, ho già il fiatone dopo due rampe.

Ma non posso abbandonare le mie fidate amiche, MAI.

Arrivo incolume davanti alla porta del professore, che mi accoglie con un sorriso e mi fa gli auguri per il matrimonio.

Per quasi un'ora finisco di elaborare i punti chiave della mia tesi, scrivo degli appunti e prendo in prestito un libro dalla biblioteca, poi mando un sms a Dim e lo raggiungo in sala professori.

Sotto lo stesso tetto 2Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang