Capitolo 38

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JUSTIN:

Mi sentivo una merda, avevo alzato le mani su Quinn ben due volte, non l'avrei rivista per chissà quanto tempo e l'unica cosa che ero stato in grado di fare era trattarla di merda, come se la colpa di tutto questo fosse sua.

Io non volevo arrivare a questo, non volevo mandarla via ma d'altra parte non potevo metterla in pericolo.

Non me lo sarei mai perdonato.

Mi massaggiai le tempie alzandomi dal mio comodo letto, dovevo prepararmi per accompagnare Quinn alla comunità.

Andai in bagno facendomi una veloce doccia calda lavandomi i capelli ed il corpo.

Una volta finito uscì avvolgendo attorno alla vita un asciugamano bianco.

Mi osservai allo specchio lavandomi i denti e asciugandomi i capelli biondi formando il mo solito ciuffo davanti al viso.

Erano le 8 del mattino e Quinn doveva trovarsi la entro le 10.

Mi infilai un jeans scuro a cavallo basso ed una felpa larga nera.

Misi velocemente le mie amate supra nere e tornai in camera osservando Jennifer, stava ancora dormendo.

Ieri per lo stress mi aveva fatto un bellissimo servizietto.

Sorrisi malizioso ricordandomi quello che era successo.

Per via del bambino non potevamo più scopare, lei aveva paura.

Dovevo ammettere che questa cosa un po' mi infastidiva, volevo una seria scopata, specialmente in questo periodo abbastanza stressante.

Sospirai scendendo al piano di sotto, trovai Chaz e Damon mentre facevano colazione, Ryan era seduto e leggeva il suo solito giornale mattutino, accanto a lui c'era Nathan che ascoltava la musica tramite le sue cuffie beats blu elettrico.

Non mi salutarono, erano arrabbiati con me per come ieri mi ero comportato con mia figlia.

"Chaz potresti passarmi la mia tazza ?" Chiedi gentilmente al mio amico mentre intanto mettevo il caffè sul fuoco.

Mi osservò senza trasmettere alcuna emozione andandosi a sedere sulla sedia, non mi aveva minimamente calcolato.

Alzai gli occhi al cielo sbuffando pesantemente, mi avvicinai alla credenza prendendo la mia solita tazza blu.

Ci versai il caffè fumante sedendomi infine al mio solito posto, capotavola.

Nessuno di loro mi aveva ancora rivolto la parola e sarei stato un bugiardo se avessi detto che non me ne importava.

"Ragazzi, so di aver sbagliato. Ma adesso basta fare così." Dissi seccato alzando le mani in aria mentre aspettavo che si raffreddava il caffè.

Non mi risposero continuando a fare quello che stavano facendo.

Sbuffai tirando un pugno sul tavolo "smettetela, cristo santo."

"Justin, calmati." Mi disse a denti stretti Chaz incastrando il suo sguardo nel mio, mi stava letteralmente incenerendo.

"No cazzo, io non mi calmo."

"Faresti meglio a farlo, prima che ti sfugga di nuovo la situazione dalle mani. Come è successo ieri." Mi rimproverò Ryan continuando ad osservare il suo giornale cambiando pagina.

Sapevo perfettamente a cosa si riferiva.

Lo fulminai con lo sguardo stringendo i pugni "sapete meglio di me che Quinn ha sbagliato."

My 'Dad'Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang