~Helen 8/12

221 69 25
                                    

Caro Jake,

Ho appena letto la tua splendida lettera. Oggi sono a casa da scuola con la febbre, che pizza.
Sai quanto odio starmene a letto senza far niente. Mi gira la testa, alla televisione non fa niente e ho fame. Ma non ho forze per alzarmi.
Odio.
Scriverti è dunque, oltre che un sollievo, anche un rassicurante passatempo.

Sai che sto cominciando ad avere la fissazione di guardare la cassetta della posta? In 18 anni non ci ho mai fatto tanto caso, e adesso sta diventando prassi. Attendo le lettere ogni giorno, quando esco per andare a scuola, quando torno e quando riparto.
Sbircio spesso dalla finestra in attesa del postino, e quando lo vedo, la mia mente, mi conduce subito a te.

L'amore mio sei.

Sei pazzo a scrivere certe cose! Potrei odiarti per la voglia che mi hai fatto venire in corpo. Mentre scorrevo le parole ho sentito come se il mio cuore parlasse. Scalciava. Spingeva, una sensazione di movimento, di ricerca: ricerca di te. Che non c'eri.
La mancanza più forte che abbia mai provato.
È brutto sai?
È come quando vedi una stella illuminare il cielo. Vorresti toccarla. Con tutta la sua luminosa bellezza. Fiera nel firmamento, come se gli appartenesse di diritto. La vuoi tutta per te. Vuoi tenerla tra le mani. Ma sai di non poterci arrivare. Non in quel momento. Forse mai.

Non lo so spiegare, ma ho come una paura in corpo. La paura di perderti. Come se questa foschia di terre e nazioni che ci divide possa solidificarsi e divenire un muro invalicabile.
In quel momento morirei.
Perché non riesco a immaginare un mondo senza te.
Un mondo senza Jake.
Che mondo sarebbe?
Sarebbe un ammasso di maschere e finti sorrisi, un vestito iridescente di emozioni a celare la depressa realtà.

Io senza te, MAI.

Ti prego aiutami a togliere questi pensieri così cupi, mi fanno molto male.
Mi manchi tanto.
Anche per questo, tu avresti risolto tutto questo solamente sorridendo. Dicendomi che non può esserci un mondo senza noi uniti. La tua presenza fisica era ed è la mia droga.

È così dannatamente bello e stronzo amare.
Bello perché vivi emozioni uniche che solamente l'essenza dell'amore stesso può spiegare.
Stronzo perché un leggero cambiamento, una piccola mancanza, un niente genera più sofferenza di un pugnale al cuore.

Ma affronteremo anche questa distanza. Vinceremo. Noi vinciamo sempre!

Diciamo che la febbre grava su tutto questo, uffa.
Ho bisogno di un po di vitalità, puoi mandarmene un po' con un pacco insieme alla prossima lettera?
Sarebbe il top.
Oh sì.

Facciamo così, mentre io preparo le foto e il cartellone per il collage, potresti mandarmi qualche tua foto stampata di te a Roma!
Voglio tenere anche quelle, non importa se non ci sono.
Sento di essere presente, in qualche modo.
E poi voglio avere qualcosa da poter guardare prima di addormentarmi. Qualcosa che mi renda felice, che mi faccia tornare il sorriso.
Lo faresti?

Qui continua e nevicare sempre più forte, Central Park è diventato uno Snow Park ormai. Mancano solo le piste e siamo apposto.
Mai vista così tanta neve. Spero chiudano le scuole per un po di giorni. A proposito, la Pennato ci ha detto per l'ennesima volta che sei il suo alunno preferito, che dovremmo prendere tutto esempio da te, che dovremmo farci aiutare bla bla bla.
Ti sbrighi a tornare?
Perché un conto è sentire quella vecchietta fare i complimenti a te di persona, tu che diventi rosso come un peperone e sorridi grattandoti la testa imbarazzato. Un conto è sentirsi osservata da tutta la classe. Sola. Senza te al mio fianco.

Merda.

Cambiamo discorso prima che mi deprima ancora di più.
Con questa lettera ho deciso di inviarti qualche foto che mi ha scattato mia sorella mentre ci tiravamo delle palle di neve. Mi sembra carino, così hai anche tu qualcosa di me, io con te nel cuore.

Ecco, penso di aver capito da dove è nata la febbre, quella stronza mi ha riempito di neve.

Uffa, sono quasi le sei di sera e non ho fatto niente tutto il giorno se non dormire.
Basta.
Vado a farmi un giro per casa.
In cerca di cibo. Si. Cibo.

Troverai la tua amata con qualche chilo in più, molti chili in più.
Tra l'altro, tua madre mi ha invitata alla cena natalizia con i parenti Italiani. Che paradosso, loro qui e tu lì.
Quindi mi sto già preparando psicologicamente alla mangiata, prega per me quella sera. Pensami.

Mi manchi tanto piccolo mio, fai il bravo. Chiamami appena puoi, voglio smentire la tua voce.

Ti amo.
Sempre tua, Helen.

Carta, penna e cuore.  #Wattys2016Where stories live. Discover now