Capitolo 16

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Lily era seduta sul prato insieme ad Alice, adorava uscire quando c'era il sole, solo in questo modo poteva beneficiare di un po' di caldo, perche al castello, pur essendo maggio inoltrato, faceva freddo, con quei muri spessi e umidi e i soffitti altissimi. Mentre cercava di memorizzare tutti gli ingredienti della pozione restringente, vide Frank avvicinarsi.
"che fate belle ragazze?" chiese Frank, sedendosi a terra e cingendo le spalle di Alice
"ripassiamo" disse annoiata Alice, scoccando un bacio sulla guancia a Frank
"direi che per oggi abbiamo ripassato abbastanza, ci vediamo più tardi piccioncini" disse Lily alzandosi e salutando i suoi amici.
Lily percorse la sala grande e si sedette vicino a Marlene che discuteva con Remus e Sirius
"ciao ragazzi" disse lei con un sorriso
"ciao Lily" risposero loro, ancora un pò presi dalla discussione, ma non Sirius, Sirius squadrava Lily, che sembrava seduta su delle puntine, continuava a muoversi per avere una più ampia visuale della sala grande e dell'ingresso.
"sta arrivando, è con Peter" disse Sirius scoppiando a ridere come al solito. Lily sembrava una bimba beccata con le mani nella cioccolata.
"ehm si, no è che non l'ho visto tutta la giornata, oggi avevamo materie diverse" disse lei imbarazzata, abbassando lo sguardo, possibile, pensò, sia così palese che stessi cercando proprio lui?
Marlene e Remus la guardarono teneramente, poi scoccarono entrambi un occhiataccia a Sirius, che sorrideva compiaciuto.
"quel ragazzo è pazzo" disse Peter esasperato, sedendosi vicino ai suoi amici. Con sommo dispiacere di Lily, era vistosamente solo.
"cosa ha fatto ora?" chiese Remus, scuotendo leggermente la testa, sapendo che, Peter, stava parlando di James.
"è tre ore che cerca di convincere la McGranitt con argomentazioni assurde" spiegò Peter, non riuscendo però a trattenere un sorriso.
"se non si sbriga farà tardi agli allenamenti" disse, scocciato, Sirius.
"avete gli allenamenti oggi?" chiese Lily, girandosi a guardare Sirius.
"Lily credi che io vada in giro vestito così?" disse Sirius, indicando i propri abiti.
"scusa non l'avevo notato... non riesco a tenerli a mente, cambia gli orari continuamente" disse Lily sorridendogli, ci aveva provato, ma James ficcava allenamenti nei momenti più improbabili e a qualsiasi orario.
"è naturale, se continua a prendere punizioni..." disse, calmo Remus, riferendosi a James
"e ancora non è detto che oggi non saltino, visto che discutevano di una punizione con la McGranitt" continuò Peter, ma fu interrotto da James, che entrava trafelato in sala.
"allenamenti, tra dieci minuti" disse, con il fiatone, rivolto a Sirius.
"Marlene, Lily" le ragazze risposero con un cenno.
James si avvicinò a Lily "non ci siamo visti per niente oggi" le disse piano, stringendole la mano sotto il tavolo, Lily incrociò le dita fra le sue e annuì.
"James va a cambiarti per favore, sennò fai tardi, gli altri saranno in campo già da venti minuti" disse Sirius, alzandosi e rivolgendo un sorriso soddisfatto a James e Lily, che, come al solito, sembravano rinchiusi in una bolla quando si trovavano vicini.
"dai vengo con te, tanto devo finire il tema di antiche rune" disse Lily a James, ed entrambi si alzarono e salutarono gli amici, che avevano cominciato una partita a scacchi dei maghi.

"cosa diamine hai combinato?" chiese Lily, essendosi appena ricordata il perché di quel ritardo.
"non vuoi saperlo" disse lui, scompigliandosi i capelli.
"Ma anche gli altri?" chiese Lily, che avrebbe voluto tirargli giù quella mano, riferendosi ai malandrini.
"No solo io" disse lui leggero, sapeva che di li a poco Lily avrebbe fatto una sfuriata.
"Ma bravo" sbottò lei, come volevasi dimostrare, pensò James. "e come fai con gli allenamenti ora? Hai già saltato quelli della settimana scorsa per le punizioni e i compiti arretrati" disse lei petulante.
"ho patteggiato! faccio tre giorni in più, tutti di notte, così posso seguire gli allenamenti" disse lui, quasi orgoglioso di quell'escamotage.
"Ah capito.. Grifondoro è salvo!" disse lei ironica, mordendosi il labro per non dare in escandescenze.
"Che c'è?" chiese lui, stupito dal tono di Lily.
"Niente" rispose lei, forse troppo velocemente perché risultasse vero.
"Quando tu hai quel tono io devo aspettarmi l'apocalisse" replicò lui prendendola in giro
"Ma pensa... hai imparato a riconoscerlo ma non riesci a fare qualcosa per evitarlo" disse lei, ora, palesemente infastidita.
"boccino" disse James alla Signora Grassa "quindi non vuoi dirmi che hai" ritentò James, con quel sorriso storto da ragazzino arrogante, che faceva andare ancora più in bestia Lily.
"Niente, cosa diamine vuoi che abbia? io ho da fare, ho da studiare io, così non finisco in punizione" disse lei, acida, accompagnando il tutto con delle smorfie.
"Ho capito che tu sei un prefetto, ma non puoi arrabbiarti perché mi hanno messo in punizione" disse lui, convinto di aver trovato il bandolo della matassa.
"Sono arrabbiata? Non sono arrabbiata" il suo tono diceva il contrario
"Lily davvero vorrei stare qui a farmi spiegare perché gridi pur non essendo arrabbiata" disse lui sarcastico "ma devo correre agli allenamenti... oggi non ho proprio tempo per niente, ci credi che ancora non ho parlato con Sirius di Regulus?"
"No ci credo, se passi il tuo tempo a farti mettere in punizione," rispose lei con ovvietà
"ci vediamo più tardi?" chiese James, non poteva dirgli esplicitamente se si sarebbero visti per dormire, visto che avevano un bel po' di pubblico, richiamato dai toni soavi di Lily.
"non lo so, non so se finisco in tempo" disse lei,con fare altezzoso, credendo che lui si riferisse a dopo gli allenamenti.


"ragazzi volate così alle prossime partite e la coppa sarà nostra" disse James entusiasta, entrando negli spogliatoi, dove i suoi giocatori lo guardavano stanchi.
"anche quest'anno la strapperemo alle serpi" disse Frank, battendo una mano sulla spalla di Sirius.
"contateci" disse Sirius, sfoderando uno dei suoi, rari, sorrisi.
Pian piano tutti i ragazzi uscirono dagli spogliatoi erimasero solo Sirius e James.
"Felpato com'è andata con Reg?" chiese James, abbassando un po' la voce, come se quello fosse un segreto, sedendosi vicino a Sirius, sulle panchette degli spogliatoi
"male..." disse Sirius secco, concentrandosi a legare le scarpe, ci metteva meno tempo alla babbana.
"ti prego, argomenta!" lo riprese James.
"secondo te cosa c'è da dire?" scoppiò Sirius.
"ma perché, ogni volta che c'è di mezzo la tua famiglia, tu ti chiudi a riccio? Quasi come se fosse colpa tua se loro sono così, tu non sei come loro, noi non ti accosteremo mai a loro, smettila di comportarti come se noi ti giudicassimo" disse James, senza perdere la calma, ma con un tono un po' più duro.
Sirius lo guardò negli occhi "loro non sono più la mia famiglia..." sputò serio, in un ringhio quasi.
"sai cosa intendevo" si giustificò James
"ho dovuto chiamare Kreacher, e non hai idea della gioia da entrambe le parti quando ci siamo rivisti, ha biascicato, tutto il tempo, di quanto i miei modi siano rozzi in confronto a quelli di Reg, quanto tutto in me sia sbagliato, accompagnando il tutto con profondi inchini e riverenze" Sirius era freddo, ma James sapeva, che, anche se non lo dava a vedere, anche se non sarebbe mai tornato indietro, a lui faceva male non essere accettato, essere trattato in quel modo, lui era forte, lo sopportava, ma James sapeva che non lo meritava. Sirius forse aveva fatto tanti sbagli, era una testa calda e arrogante,a detta degli altri, non per James, ma nessuno si meritava di essere cresciuto con disprezzo dai propri genitori, ma questo James non glielo disse mai, sapeva che se Sirius, si fosse sentito compatito da James, qualcosa nella loro amicizia avrebbe potuto incrinarsi.
"e tu che gli hai risposto?" lo incalzò James
"che se non avesse smesso, mia madre avrebbe avuto un nuovo elfo da appendere nel corridoio, poi è andato a chiamare Regulus, e quando sono tornati, Kreacher, ha sfoderato i suoi più larghi sorrisi e le parole più dolci del repertorio, fin quando scocciato Reg non gli ha detto di sparire" disse Sirius con un ghigno, ripensando al dispiacere dell'elfo quando Regulus l'ha rispedito a casa.
"che gli hai detto?"
"di ricordarsi che io sono suo fratello, ma lui è scoppiato a ridere, dicendo quando mai io sono stato un fratello per lui, ho riso pure io, dicendogli che aveva regione, ma che comunque, checché ne dica nostra madre, io gli voglio bene, e che si può essere felici anche se non si va dietro a quei dettami assurdi, poi lui mi ha chiesto se dovevo dirgli qualcosa in particolare, gli ho detto che avevo saputo del giro in cui era entrato, lui mi ha detto che non potevo farci niente, che lui aveva scelto la sua strada, che il signore oscuro ha ragione, che quando salirà al potere saremo noi a strisciare ai suoi piedi, io gli ho detto che allora è davvero certo che non siamo mai stati fratelli se lui pensa che io striscerei mai ai piedi di qualcuno e lui prima di andarsene mi ha detto che forse sarebbe potuta andare in maniera diversa, che forse se non ti avessi incontrato sarei finito a serpeverde, poi mi ha guardato negli occhi, e mi ha detto "tu non saresti mai potuto essere una serpe, tu sei nato per essere un grifone, sei troppo orgoglioso, e hai troppo onore, peccato che l'onore che tieni alto sia sbagliato in questa parte di storia" e poi se n'è andato" disse Sirius, eludendo lo sguardo di James, la sua voce era velata di tristezza e rammarico.
"non ti ha detto nient'altro?"
"ah si beh, di come abbia trovato in Piton e la sua cricca dei validi aiuti per entrare tra i Mangiamorte"ora la sua voce era carica di diprezzo.
"Sirius?" disse James, stringendo la spalla dell'amico.
"sto bene, lui ha scelto la sua strada, mi dispiace per lui, mi dispiace per tutte le persone che ucciderà o che torturerà in nome di Voldemort, mi dispiace perché se mai me lo troverò davanti in un combattimento non potrei mai fargli del male... ci ho provato" disse Sirius, il suo tono ora era neutro, quasi piatto, James capì che si era rassegnato.
"non pensavo avresti parlato così tanto, mi hai fatto saltare la cena, e sono quasi in ritardo per la punizione" disse James per smorzare la situazione.
"corri cervide sennò i giorni aumentano" disse Sirius in un mezzo sorriso
"ah Sirius... tu ce l'hai un fratello... ne hai tre" disse James tornando indietro e affacciandosi dalla porta dello spogliatoio. Sirius sorrise sincero, butto le mani in tasca e si diresse in sala grande li trovò Lily che parlava con Mary e Alice, ma che quando lo vide si zittì.
"il tuo compare non è con te?" gli chiese, altezzosa, guardando oltre la spalla di Sirius.
"no ci siamo fermati a parlare e dopo è dovuto correre in punizione" disse Sirius addentando il suo arrosto. Lily continuava a guardarlo come se volesse sapere di più, forse aveva visto la sua faccia triste e voleva chiedergli il perché, ma lui non alzò lo sguardo e non le permise di indagare oltre.
"di nuovo in punizione?" chiese Alice, a niente servirono le occhiatacce che Mary gli lanciò
"si è fatto mettere in punizione per una settimana e poi scomparirà altri tre giorni con i malandrini, come da prassi" disse Lily, che anzi si contenne visto che ora i Malandrini la guardavano.
"Lily sei arrabbiata" constatò Alice
"No, non sono arrabbiata, sono furiosa, ha barattato lo stare con me con il quidditch" disse Lily piano, per non farsi sentire dai ragazzi che ora avevano preso a parlare di ragazze.
"È un uomo, è normale che preferisca il quidditch" disse Mary
"No... è un uomo morto" dissero insieme Lily e Alice sprezzanti. Frank lì vicino rabbrividì, e si segnò mentalmente di non trascurare mai Alice per il quidditch.


I malandrini erano a letto, quando, a mezzanotte rientrò James.
"non c'è Lily?" chiese lui un po' deluso, guardando il proprio letto.
"no" disse Sirius alzandosi e dirigendosi in bagno
"ragazzi com'era Sirius dopo che ha incontrato Regulus? Chiese James in un sussurro
"è stato stranamente maturo, niente reazioni violente o colpi di testa, ma era battuto, molto, non piangeva sia chiaro, ma è stato quello che di più vicino gli abbia mai visto fare" Remus e James cambiarono discorso prima che uscisse Sirius, se avesse saputo di quella domanda, e di quella risposta, si sarebbe infuriato.
"Stasera niente Lily?" chiese Peter, guardando l'orologio che ora segnava l'una
"A quanto pare no" disse James un po' triste.
"Come mai?" chiese Sirius, rigirandosi nel letto per poter guardare in faccia l'amico
"Dobbiamo essere solo amici, è libera di venire o andarsene quando vuole" disse James, come se quelle parole gli risultassero false e sgradite. Ed era così.
"Pokerino?" propose allora Sirius, Remus finse di soffocarsi con il cuscino, si era pentito di aver insegnato quel gioco babbano ai suoi amici.
"Pokerino" asserì Peter
"Pokerino" confermò James
"Avremmo un test domani...e pokerino sia" si arrese infine Remus
Peter fu ripulito delle sue figurine, James di un po' del suo denaro, Remus di un po' del suo cioccolato, e Sirius gongolò, raccolse i suoi nuovi averi e andò a dormire un po' più felice di com'era andato nelle ultime sere"


"Buongiorno mia bella Lily" disse James allegro quella mattina, sedendosi in sala grande di fronte a Lily, tra Mary e Frank
"Giorno Potter" disse lei piatta, non alzando neanche il naso dai suoi appunti
"E che la luna storta sia con voi..." disse seccato James, ma neanche così, Lily, lo degnò di uno sguardo, aprì ,allora, la propria borsa, la poggiò nel centro del tavolo, estrasse un biglietto e tossicchiò "Biglietto di Silente" naturalmente Lily reagì come aveva previsto, posò la penna e gli prestò tutta la sua attenzione.
"Vorresti sapere cosa c'è scritto vero?" disse James sprezzante
Si dimenticò di essere arrabbiata con lui, perché aveva dato più importanza al quidditch che a dormire con lei, e annuì.
"No mia cara, prima mi chiedi scusa per l'acidità gratuita e dopo se ne parla" disse lui borioso.
"Non era gratuita... era più che giustificata" si difese.
"Chiedimi scusa e te lo faccio leggere" disse lui, suadente.
"Te lo puoi scordare" ribatté lei, incaponita.
"Scordati allora cosa c'è scritto" rispose risentito, Lily sfilò dalla borsa di James il tema di pozioni e glielo sventolò davanti al naso.
"E se io ti bruciassi questo?" chiese Lily, cattiva.
"Non oseresti" disse lui, riducendo gli occhi a fessure.
"oh si..." disse lei melliflua. James cercò di allungare la mano ma Lily si alzò e corse fuori dalla sala grande, per mettere più spazio possibile tra loro, visto che lui avrebbe dovuto percorrere tutto il tavolo per raggiungerla. Mentre correvano non si accorsero neanche del professor Silente e della McGranitt "Siamo alle solite, Potter che insegue Evans" disse la professoressa, guardando Silente che sorrideva.
James la raggiunse quando era vicina allo sgabuzzino delle scope di Gazza.
"Sei in trappola dammelo" disse James ridendo
"dammi prima il biglietto di Silente" disse Lily, tentando di rimanere seria.
Le prese i polsi e glieli tirò sulla testa, ridevano ancora, all'improvviso si accorsero di essere così vicini e le risate si spensero. Lily senti un improvviso calore, le gambe cederle, lui la guardava intensamente, si fece più vicino. A Lily era mancato quella mattina, ma si ricordò all'improvviso di com'era nata quella cosa, si ricordò di essere arrabbiata con lui, James le teneva i polsi, ora con una sola mano, mentre con l'altra le accarezzava il viso, poi le passò il pollice sulle labbra e si abbasso per poggiare la sua fronte su quella di Lily.
"sei così dannatamente bella" le disse in un sussurro
"non più di una partita di quidditch... e poi lo sai che mi da fastidio quando ti avvicini troppo" la sua voce era un po' troppo lasciva per risultare convincente, ma a lui bastò quello che disse e subito lui la mollò.
"Non volevo darti fastidio e che centra il quidditch?" chiese sorpreso.
"Hai pensato bene di barattare la notte, che è l'unico momento in cui possiamo stare insieme, per seguire degli allenamenti, in più, che hai assegnato tu stesso" spiegò, arrabbiata.
"Io sono in punizione fino a mezza notte, non mi hai fatto neanche finire di parlare ieri, ti ho aspettato ieri sera, e mi sei mancata, solo che io non ti ho attaccato stamattina appena ti ho visto, e poi scusa non è l'unico momento in cui possiamo stare insieme, potremmo stare insieme intere giornate, ma tu non vuoi darmi di più, io mi devo accontentare di ciò che mi lasci. E se anche fosse? se io volessi prendere le distanze per vedere più obbiettivamente la nostra situazione? Tu dormi ogni notte con un ragazzo che ti ama senza dargli nient'altro. Vorrei sapere dove avrei sbagliato se anche avessi voluto negartelo, e credimi non l'avrei mai fatto, visto che è l'unica cosa che mi concedi" disse lui arrabbiato e incredulo per il comportamento di Lily.
"hai detto di..." disse lei spaesata, era scioccata, lui le aveva detto di amarla.
"non so neanch'io che ho detto, ho straparlato, parlo sempre troppo, dimenticalo. Ora scusa ma vado a farmi mettere in punizione per qualcos'altro" disse lui, nervoso.
"Perché gli ho detto di amarla? Non dovevo, non così, ero arrabbiato" pensò James tra sé e sé.
"ha detto di amarmi ,l'ha farfugliato mentre litigavamo. Era arrabbiato con me perché me l'ero presa che non dormivamo insieme... mi ha detto che mi ama" disse Lil, quasi in trans, come un automa, alle sue amiche
"Lily lui ti ama, tu ogni notte dormi con lui, di nascosto dal mondo, lui vorrebbe di più ma tu non glielo permetti, se lui ti sfiora in giro tu vai in escandescenza, se permetti ha ragione ad arrabbiarsi: ogni tua sfuriata su quest'argomento è fuori luogo" la riprese, seria, Alice.
"dovresti chiedergli scusa" disse Mary
"scusa? Lui sa che io non riesco a stare con lui perché non mi sento sicura, lui dice di amarmi e poi se lo rimangia, non è insicurezza questa? Dovrebbe capirmi... e invece si arrabbia...non avrà le mie scuse" disse Lily risoluta
Non le aveva rivolto la parola per tutta la giornata, sapeva che era lei ad avere torto per essersi arrabbiata, gli concedeva solo quello. Le aveva detto che l'amava, ma se l'era rimangiato, era un pensiero non affatto piacevole per Lily.
Ma ormai una giornata senza James era una giornata vuota per Lily, si sedette a guardare gli allenamenti con le sue amiche, non riusciva a togliere gli occhi di dosso da James, e non perche, come diceva Mary, si era tolto la maglietta, ma perché era libero, era nel suo elemento, era bravo a volare, ma come appariva quando volava prescindeva dalla bravura, era a suo agio, la scopa sembrava una sua propaggine, James era un ragazzo che aveva bisogno di libertà, aveva bisogno di non sentirsi costretto, forse per questo trasgrediva alle regole, aveva una personalità troppo brillante e scoppiettante per restare rinchiusa entro certi limiti. Quello era il suo mondo, Lily lo vedeva sfrecciare e gridare ordini ai suoi giocatori, con quella sicurezza e caparbietà che gli era propria, non era arrogante, era il suo ruolo essere un leader, essere al centro dell'attenzione. E poi era bello, su quella scopa, con i capelli sparati in tutte le direzioni,più del solito,con gli addominali contratti per stare dritto sulla scopa, con la fronte aggrottata per la concentrazione, con la mascella contratta.
Lily penso che avrebbe volentieri lasciato una scia di baci su quella mascella, poi scosse la testa per riordinare i pensieri e darsi un contegno.
James passò li davanti, salutò Mary, Marlene e Alice, lasciando grandi sorrisi, per poi tirare dritto.
"Non mi ha rivolto la parola ha osato non rivolgermi la parola!" sbraitò, incredula, Lily
"Per una volta che ha ragione lui vuole godersi il momento" disse Marlene, ridendo per la faccia dell'amica
"Bene, io volevo invitarlo alla festa di Lumacorno di domani, ma non lo farò!" disse Lily, paonazza in volto.
"andiamo a mangiare prima che abbia un calo di zuccheri, visto tutto lo sforzo che sta facendo per non farsi uscire il fumo dalle orecchie" la prese in giro Alice

"Dove vai?" disse Mary, assonnata, accendendo la luce dalla punta della bacchetta.
"A dormire con lui" disse Lily con indifferenza.
"Mah... mah" non riuscì a intavolare un discorso, Mary, sbigottita com'era.
"Che dispetto è, se dormo male, visto che mi manca?" disse Lily con fare arrendevole. Diede la buonanotte all'amica e sparì.
"Non so se l'hai notato ma non ti parlo" disse James, distaccato, quando la vide entrare
"non so se l'hai notato, ma è stata una delle migliori giornate della mia vita" mentì, strafottente, lei
"Tu sei incredibile" disse lui, con un grande sorriso ad increspargli il volto. Le fece posto, e si posizionarono come al solito, ma Lily sgattaiolò prima che lui si svegliasse.

"Io non la capirò ma!"disse James, quando, svegliandosi, constatò che Lily non era più lì.
"l'hai ignorata e lei è venuta qui?" chiese Remus, con fare pensieroso
"forse è un modo per dirti che ha cambiato idea" disse Peter, che invece aveva un fare un po' troppo speranzoso.
"quindi tu dici che se io entro in sala grande e la bacio lei non mi fulmina?" chiese James, estasiato da questa nuova prospettiva.
"potrebbe essere" disse Peter, sorpreso da quel suo nuovo ruolo di mentore.
"Peter sei un fottuto genio" disse James, balzando sul letto dell'amico per abbracciarlo.


"Buongiorno donzelle" disse James salutando le ragazze in sala grande,abbracciò Lily, lei non si ritrasse, ma James la sentì comunque fredda, la prese per un braccio " ti dispiace venire fuori a parlare?" disse perentorio
"ora mi parli?" chiese lei sarcastica, aveva visto poche volte James arrabbiato, in realtà le uniche volte che l'aveva visto arrabbiato era a causa sua, e quella era una di quelle volte, perciò lo seguì senza fare storie.
"Quindi ieri abbiamo parlato ma non abbiamo detto niente" disse lui esasperato, portandosi le mani sul viso e camminando avanti e indietro.
"Tu hai parlato" disse lei secca, incrociando le braccia e guardando da un'altra parte.
"stavolta ero sicuro, pensavo che il tuo venire da me ieri sera fosse un segno di pace... invece no, continui a tirare una corda che rischia di spezzarsi"
"non ti obbliga nessuno a sopportarlo" sapeva che avrebbe solo dovuto chiedergli scusa, ma avrebbe dovuto guardarlo negli occhi,ma quella mattina Lily era una codarda.
"si mi obblighi tu" disse lui, lentamente, idicandola."se io adesso ti baciassi, come ne ho voglia da stamattina tu mi allontaneresti, io ci starei male e litigheremmo"
"stiamo già litigando" constatò Lily.
"già! litighiamo solo quando mi permetto di dissentire dei tuoi rifiuti" disse,irritato.
"non sei obbligato" disse Lily piano, sperando che lui non le desse ragione.
"hai ragione, potremmo avere una relazione più normale o potremmo essere solo amici, ma non siamo ne l'uno ne l'altro . Tu mi confondi, mi allontani, ma la notte mi cerchi. Ci sono così tante di quelle ragazze che vorrebbero stare con me , solo con me, e sempre con me, davanti a tutti, non si vergognerebbero, ne avrebbero paura" disse esasperato.
"Vai! è pieno di ragazze, belle, alte, che non si imbarazzano se le stringi o se la situazione sfugge di mano, più disponibili, più, più tutto... su vai!" sbottò Lily, trattenendo le lacrime.
James la guardava basito, non aveva capito niente
"Se io non valgo così tanto, non ci sbattere la testa" disse Lily, correndo via, prima di fargli vedere come, il paragone con le altre ragazze, la faceva soffrire, voleva esistere solo lei per lui. Ma naturalmente, per dirgli questo, visto la corsa, non ci fu tempo.

In dormitori opposti, due ragazzi si disperavano per lo stesso motivo, con amici, che avrebbero tanto voluto cruciarli.
"Si è paragonata ad altre ragazze, io ero scioccato! Davvero crede che qualcuno per me sia più bella di lei o più interessante? Mah quella è tutta pazza" disse James, strepitando, percorrendo varie volte il perimetro del dormitorio.
"Ha detto che ci sono così tante ragazze, io gli ho risposto che ce ne sono di più belle che vada da loro e lui non ha proferito verbo...Alice stasera puoi truccarmi" disse con fare vendicativo Lily.
"Gioco pesante?" chiese Mary
"Gioco pesante" rispose Lily


Le feste di Lumacorno erano noiose, ma c'era buona musica, e se Sirius riusciva a correggere il succo di zucca, buoni alcolici. I malandrini, pur non essendo bravi in pozioni, erano sempre invitati, Lumacorno sapeva che avevano del potenziale, che sarebbero diventati qualcuno, per questo erano sempre l'anima della festa.
James era poggiato al muro, vicino a i suoi amici, quando la porta si aprì ed entrarono le ragazze del suo anno. James rimase a bocca aperta, i suoi amici intercettarono il suo sguardo e videro entrare Lily, Lily era oggettivamente una bella ragazza, il 90 per cento della popolazione maschile la trovava una bella ragazza, ma quella sera Lily era da mozzare il fiato, aveva lisciato i capelli, si era truccata e indossava un abito verde che le faceva risaltare gli occhi, e visto che era di Mary anche le gambe
"che figa che è stasera la Evans" disse, quasi ululando, Sirius
"Sirius" lo riprese Remus
"puoi negarlo?" chiese Sirius, guardandolo di sbieco.
"no..." rispose Remus, senza pensarci.
"ehi volete piantarla? Se non la smettete di guardarla sognanti vi affatturo" ruggì James.
Si guardò intorno e notò, con dispiacere, che non solo i suoi amici avevano notato Lily, ma tutta la popolazione maschile in sala.
Piton aveva rotto il bicchiere che aveva in mano quando la vide.
James stette in un angolo, a guardarla sorridere e volteggiare con i suoi amici, ballo con due impiastri di corvonero, con Remus e con Sirius, che avevano avuto la decenza di ballare a debita distanza, forse per paura di essere cruciati, ma poi James scattò, avevano litigato, di nuovo, ma stasera era di una bellezza al limite del sopportabile, sorrise, pensando, che a lui ogni suo sorriso faceva mozzare il fiato.
Poggio la testa sulla spalla di lei, che parlava allegramente con Marlene.
"Balla con me" le sussurrò. Lei sobbalzò, anche se era meglio dire che rabbrividì, per quel tono di voce, così caldo e sicuro, sperò che lui lo avvertisse, solo, come paura
"Potter, ti sembra il caso di venire qui a dettare ordini?" disse glaciale. Aveva ancora in mente il litigio, il suo voler per forza definire cos'erano, anche se lui no ne aveva avuto il coraggio, anche se sapeva che lei non era ancora pronta.
"con te, cercare di comandare, sarebbe una causa persa...balla con me, hai ballato con tutti. Magari se balliamo posso distrarmi e non uccidere tutti quelli che ti stanno guardando sbavanti" le disse lui, continuando a restare poggiato sulla sua spalla. Lei arrossì, non per gli altri ragazzi,non gliene importava niente, lui era geloso..."nessuno mi guarda" disse girandosi a guardarlo
"oh, tra non molto sicuramente non ti guarderà più nessuno, perché li farò evanescere...te lo chiedo di nuovo, balla con me"
"per finire di nuovo a litigare? perché domani non sapremo definire quello che è successo stasera?" chiese lei, esasperata.
"per questa sera niente definizioni" la pregò, quasi, James.
"sei tu che vuoi una definizione dei miei sentimenti"
"non stasera, stasera voglio solo ballare con te, poterti stringere tra le braccia, potrebbe bastarmi per tutta la vita, anche se domani tu decidessi di tornare ad odiarmi" disse lui in un sussurro.
"non dire queste cose, sennò domani mi risulterà davvero difficile odiarti" James le aveva fatto perdere la lucidità. Lui rise
"va bene, ballerò con te" ma appena lei si decise, complice Alice, la musica cambiò, divenne un lento.
"Evans, avvicinati, per favore, sembriamo degli stupidi" lei gli passo le mani attorno al collo e lui posò le mani sulla sua schiena, di nuovo quella sensazione, quelle vertigini.
"se ti dicessi che sei bellissima, risulterei banale" le sussurrò all'orecchio, lei sorrise e scosse la testa, più per riordinare i pensieri che quel sussurro aveva dissolto che per rispondere.
Lo guardava, era bello dannatamente bello,e lei stava bene, ma voleva scappare lontano da li, non capiva cosa le stesse succedendo, voleva stringersi a lui, voleva poggiare la testa sul suo petto, sentiva che non riusciva a ragionare lucidamente, le veniva da sorridere, tutto nella sua mente era in disordine, non avrebbe mai potuto neanche sospettare che anche lui stesse provando esattamente le stesse cose.
James dovette applicare tutto il suo autocontrollo per non stringerla ancora di più a se, come se fosse possibile
"stasera è una tregua?" chiese James, quasi per assicurarsene.
"si...per stasera"
"e allora posso confessarti che ho una voglia di baciarti inaudita?"
"mi spieghi perché non hai il benché minimo filtro tra cervello e bocca" disse Lily sorridendo
"o no cara, con te ho dovuto mettere i filtri, se ti dicessi davvero tutto quello che penso sarei rinchiuso al San mugo" scherzò lui.
"cerco di interpretarla bene ma non mi riesce" disse lei un po' piccata.
"quando mai riesci a interpretare positivamente qualcosa che esce dalla mia bocca..." chiese retorico James.
"per stasera, se non ricordo male, c'era una tregua" disse, con fare angelico, Lily.
"giusto, tornando al bacio?"
"non ci sarà nessun bacio qui"
"posso ritenermi fortunato che hai specificato solo qui e non mai, e il perché lo posso sapere?"
lei arrossì "ma che domande fai, qui davanti a tutti?"
"qui davanti a Severus" disse triste James
"ti sorprenderà sapere che non ci ho neanche pensato" disse sinceramente
"mi fa piacere, andiamo via?" disse James, speranzoso
"non credi sia sospetto se uscissimo insieme" disse Lily, che moriva dalla voglia di stare da sola con lui
"beh, allora tu stai qui, io di questo nascondermi mi sono rotto. notte mia bella Evans" disse lapidario, la lasciò lì sulla pista da ballo basita
"Sirius, portami via di qui, prima che ritorni su quella pista da ballo" disse James implorante all'amico
"perché con lei o scappi o implori?" disse spazientito Sirius

Quella notte Lily,con ancora con il vestitino verde addosso, andò nella stanza di James, salutò con un cenno i ragazzi che la guardavano scioccati.
"Lily" chiese lui incredulo
"posso?" chiese dolcemente lei, lui si passo stancamente entrambe le mani sul volto e le rispose "certo"
Lei gli si accoccolò al fianco "sai che mi ucciderai così, mi ignori, mi rifiuti, ma la notte siamo sempre quì"
"sto bene, con te, quando ho troppi pensieri, solo vicino a te riesco a dormire, ma tu hai ragione, perché non mi cacci? Perché non mi dici di non restare" disse con una sincerità che lo spiazzò
"non importa quanto starò male domani, quando cercherò la tua mano e tu la ritrarrai, ora sei qui e questo abbatte ogni orgoglio, non importa quante me ne dirai, molto probabilmente io ti aspetterò ogni notte..."
"James... mi dispiace"
"Eri bellissima stasera" disse lui, facendo finta di non averla sentita
"Ora che non sono più truccata non lo sono più"
"Tu sei sempre bellissima" disse lui scoccandogli un bacio sulla testa.
"Più di tutte quelle ragazze con cui hai detto di poter stare?" disse lei evitando di guardarlo
"Ti rendi conto che hai fatto un soliloquio oggi, pensi davvero mi piaccia qualcuno più di te? Che qualcuno sia più bella o interessante ai miei occhi, dannazione Lily, so che mi hai sentito quando l'ho detto, anche se l'ho negato" ma ancora una volta non lo disse, forse anche lui era come lei, aveva paura che dirlo sarebbe stato un punto di non ritorno, dirlo avrebbe dato un senso definitivo a quello che erano, se lo avesse detto e poi lei lo avesse rifiutato avrebbe sofferto, troppo.
"li c'è la maglia del pigiama, i pantaloncini, infilali, io ti aspetto qui" disse lui per cambiare discorso. Si sdraiarono vicini, entrambi in attesa di qualcosa, che però non si dissero.
"ragazzi noi scendiamo a fare colazione" disse Sirius sbadigliando
"si vi raggiungiamo dopo" rispose James ancora assonnato.
Lily si girò per guardare James, di nuovo quella tensione, dove le parole erano di troppo e il silenzio era troppo imbarazzante, era assurdo come ogni nervo fosse teso all'inverosimile.
James era incantato da quegli occhi, da quella pelle, da quelle gambe che sentiva scoperte contro le sue, era un momento intimo, con nessuna delle ragazze con cui aveva fatto l'amore aveva provato quelle sensazioni, come se quello stare insieme fosse più eccitante di qualsiasi amplesso, era assurdo, sapeva che se Lily l'avesse anche solo sfiorato lui sarebbe andato in escandescenza, la voleva in quel momento, voleva averla più vicino, e vicino non sarebbe stato ancora abbastanza.
James giocherellava con la pelle che era rimasta scoperta del fianco di Lily, poi prese ad accarezzarla piano, la strinse leggermente, Lily lo guardava, così intensamente da fare male, lui si piegò e le diede un bacio sulla guancia.
"Lily, ti prego, dimmi perché non possiamo essere qualcosa di più" Lily intercettò la sua mano, la strinse e si fece più vicina, lui si zittì e continuò a baciarla piano, con una lentezza disarmante, percorrendo il profilo del suo collo.
"Quanto vorrei tu fossi mia"continuò a sussurrargli. Le accarezzò piano la coscia, lei rabbrividì
Lily si girò a guardarlo, la voce di James era persa, calda e profonda.
"Lo hai detto a Mary, lo hai detto ad Alice, lo hai detto perfino a Remus e Sirius" la supplicò James.
"Non so di cosa tu stia parlando..." rispose lei, vaga.
"guardami, guardami e dimmi che non hai detto ad ognuno di loro di amarmi" la implorò
"No" menti lei.
"hai detto che sono speciale, che sono importante, che quello che provi per me non l'hai mai provato per nessun altro...hai detto a Remus che ti stavi innamorando di me"
"Vedo che sei stato attento" disse lei, cercando di far prendere un'altra piega al discorso.
"Io sto attendo a ogni singola cosa che caratterizza la tua vita, Lily ti prego, dimmelo, a loro lo hai detto"
"Non puoi rinfacciarmi qualcosa che ho confidato ai miei amici" disse lei sulla difensiva
"Lily quando capirai che non è una sfida, non perde chi si fa avanti, avrei perso un milione di volte, tu hai paura, lo so, hai paura che io sia esattamente come tu mi hai descritto per tutti questi anni, hai paura di soffrire... lo so, ho fatto di tutto per dimostrarmi che sono cresciuto, che sono cambiato..."
Lily avrebbe voluto scoppiare a piangere. Quello era il momento giusto, ma non riusciva a dirglielo, perché lui non glielo aveva detto, che anche James Potter avesse paura? Che non fosse sicuro di loro?
"perche continui a stringermi la mano se non provi niente?" disse lui arrabbiato
"perché sono una stupida, e tu sei ancora più stupido perché mi credi" disse lei, tra le lacrime.
"non ci riesco così, questo, tutto questo, non ce la faccio" sbraitò
Si era alzato e Lily provò quasi freddo, senza lui li a fargli quelle coccole che lei bramava.
"Quando siamo insieme sto bene, sono sicura dei miei sentimenti, davvero! non ho mai riso tanto come quando sono con te, e riesco a parlare come con Alice e Mary... ma quando sei lontano si insinuano i dubbi, se non c'è il suono della tua voce a distrarmi, o la vicinanza del tuo corpo a mandarmi in tilt, la mia mente vaga, mi ritrovo a pensare quanto io abbia paura che tu stia facendo lo sbruffone da qualche parte, o che sia con qualche ragazza, o che faccia qualcosa di pericoloso visto tutto il tempo che passi fuori dal castello..." disse lentamente.
"il mio desiderio sarebbe quello di poter stare sempre vicino, cosicché tu non debba provarle quelle paure. Ma io non posso, per quanto lo vorrei, e non posso neanche stare con te se hai tutti questi dubbi. Vado a fare una doccia, ci vediamo giù, così andiamo insieme agli altri ai tre manici di scopa" Lily era stata congedata.

Severus li aveva visti ballare quella sera, li aveva visti litigare la mattina prima, aveva paura di perderla senza aver avuto la possibilità di provare a riaverla.
"Lily posso parlarti?" chiese Severus, mentre Lily passava con tutta la combriccola.
Lily sentì James irrigidirsi e vide Sirius mettere la mano in tasca, dove teneva la bacchetta, e così fecero gli altri malandrini e Frank, invece Mary e Alice assistevano, zitte, alla scena. Lily premette il braccio di James, lui fece un cenno agli amici di stare tranquilli.
"possono bastarti dieci minuti Piton?" chiese James autoritario
"non sei tu a..." tentò di replicare Severus
"ho detto possono bastarti?" non urlava,James, ma sarebbe stato meglio che lo facesse
"tra dieci minuti vengo a cercarti" disse rivolto a Lily, quando non ricevette risposta da Severus, che era fumante di rabbia. Lily per un attimo temette che James per salutarla le scoccasse un bacio sulla testa, come sempre, ma non lo fece, Lily non sapeva se per non comportarsi da stronzo o perché, davvero, si era stancato. "ti aspetto tra dieci minuti" ribadì, Lily lo vide staccarsi dal gruppo e allontanarsi.

"perché ti fai dare ordini da lui?" chiese Severus quando erano soli
"non mi faccio dare ordini, e che lui ha paura che possa succedermi qualcosa" disse lei, vergognandosi quasi di doversi giustificare
"non mi sembravi tipo da scorta" la prese quasi in giro Severus
"prima non dovevo aver paura. E dai tuoi amici che vuole difendermi James, ma no ne ho bisogno, ho deciso di stare alla larga da quelli come loro... da quelli come te..." disse arrabbiata
"ma sentiti... non sei più la Lily di prima, sei arrogante come lui"
"solo perché non sono più dolce con te non vuol dire che io sia arrogante. Tu non lo meriti" disse lei scoppiando in una risata senza allegria
"lui si vero?" Sputó velenoso
"lui si, e a me fa male non riuscire ad essere spontanea e dolce come lo ero con te. Il continuo doverti rassicurare che io lo odiassi sembra avermi tolto questa capacità... e vorrei poterti odiare, almeno per questo,ma non ci riesco, ci sarà sempre una parte di me che ti vorrà bene..." disse lei, sconfitta
"allora vedi che c'è speranza" disse lui speranzoso
"per cosa severus?"lo guardava, ma sembrava non vederlo veramente
"Per noi" disse con tono supplichevole
"non ci può più essere un noi, io ho paura di te, di quello che sei diventato"
"e di lui? di com'è? di come tratta le ragazze non hai più paura?"
"Lui è quello che è, ma se alzo la sua manica posso trovare qualche cicatrice dovuta a qualche bravata fatta con gli amici, se alzo la tua ho paura di trovare il marchio nero"
" e se così fosse? con me saresti al sicuro" disse lui, sembrava sibilasse
"Da chi? Dal tuo padrone?"
"si... io potrei proteggerti ..."
"non lo neghi neanche più" disse schifata
"ci saranno tempi bui e quell'idiota di Potter non potrà fare niente, tu sarai sola e spaurita. E cercherai me, solo con me potrai essere al sicuro, lui non può darti questa sicurezza" disse Severus, sicuro delle sue parole.
"Non mi sono mai sentita più al sicuro in vita mia, che la notte tra le sue braccia" Lily si tappo la bocca, non voleva dirlo, le era uscito di getto"non volevo dirlo non volevo farti del male" si giustificò
"Tu a letto con quel porco?" sembrava furibondo "ti lascerà, può avere chiunque, io invece voglio solo te"
"no, lui mi ama..." non sapeva perché si stesse giustificando con Severus, perché stava sbandierando qualcosa di così intimo, perché stesse usando quelle parole per avvalorare la sua tesi, se ne vergognó quasi
"baggianate. Io ti amo, non lui" disse lui accorato
"Severus ci stiamo facendo solo del male, e nonostante le tue parole, sei l'ultima persona al mondo che vorrei ferire"
"E allora perché non mi dai una possibilità?" la supplicò
"io non vorrò mai te, non in quel senso, scusa devo andare."
"ti farà soffrire, ma forse lo meriti. Sei proprio stupida!" era fuori di sé.
"non permetterti" disse una voce maschile, non fu James a parlare, ma Sirius.
" il tuo tempo è finito, sparisci mocciousus"
Ma Severus alzò la bacchetta.
"Non mi interessa quanto tutti dicano che sei il più bravo, in uno scontro tra me e te vincerei sempre io" disse Sirius con disprezzo.
"dovresti abbassare la cresta. Per essere uno a cui devono fare la carità sei troppo tronfio" sputò Severus con cattiveria
"la carità.. a me la carità" ora era Sirius a sembrare fuori di se "la differenza è, che a me, ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarmi, tu, chi hai tu?" domandò con un ghigno
"Tuo fratello, ah già, tu non hai più una famiglia" rispose Severus
"Lui ha me" disse Lily seria, mettendosi vicino a Sirius
"spostati se non vuoi che ti colpisca" le urlò Severus
"vattene se non vuoi che ti colpisca" rispose, di rimando, Lily
Piton esitò poi posò la bacchetta e se ne andò. Giusto in tempo per non vedere James sbucare da dietro il muro e togliersi il mantello
"Sei sempre stato dietro quel muro?" chiese Sirius
"si! Secondo te l'avrei mandata sola? non guardarmi così, potevano essercene nascosti altri, infatti, se hai visto non sono uscito, in una sfida alla pari tu, secondo me, vinceresti e poi se non ci sbatti la testa non ti convinci" disse James tutto d'un fiato, glielo si leggeva negli occhi che era preoccupato. Si incamminarono per raggiungere gli altri.
"gli hai detto di noi, cioè, ho sbagliato, di me e te" disse all'improvviso James, Sirius allungò il passo per lasciarli da soli
"si" rispose, sorpresa per quell'affermazione
"ma non volevi farlo per non ferirlo" disse lui, quasi soprapensiero.
"non volevo essere meschina... " si giustificò
"invece sbandierare quello che provo io... cambiamo discorso, sono solo nervoso per quello che ha detto a te e a Sirius, tutto qui, io vado al castello, sta con Sirius"
" per una volta che erano insieme ad hogsmeade lui se ne va" disse Lily rivolta a Sirius.
"forse è meglio che non state insieme, è furioso"
"James non lo cercherà vero?" chiese Lily, ora era lei ad essere spaventata,
"no... sarà andato a sfogarsi a correre un po'... cioè a volare un po'... Lily sta tranquilla" disse Sirius per tirarle su il morale
" è che stamattina mi ha detto che non ce la faceva più così, e ora si sta comportando in questo modo, ho paura dicesse sul serio" disse Lily sconsolata
"se c'è una cosa di cui sono sicuro è che tu conti tanto per lui, forse deve solo riordinare le idee"
"ho paura Sirius, ho avuto qualche cottarella, di qualcuno credevo anche di essere innamorata, ma lui , come fa ad essere tanto importante per me? Non me lo spiego, se non c'è lo devo cercare, se è triste lo sono anch'io, i suoi successi sono anche i mie, se riesce in qualcosa io ne sono orgogliosa. Se lui non mi guardasse più io ne morirei, e se io gli dicessi che lo amo e lui non mi volesse più?"
"non lo farebbe mai. Ma poi Lily, che senso ha rifugiarsi in queste paure e dimenticarsi di vivere? voi siete già felici con quel po' che vi concedete, figurarso come sarebbe vivere a pieno la vostra storia" disse, Sirius, convinto di ciò che diceva
"Grazie Sirius e comunque io dicevo veramente, oltre i malandrini hai anche me" Sirius l'abbracciò e le scoccò un bacio sulla testa, prima di lasciarla davanti al ritratto della signora grassa.


James era al confine ella foresta, stava per trasformarsi, quando una voce carica d'odio attirò la sua attenzione.
"Ce l'hai fatta a portartela a letto? Ma bravo! Sapevo che ti avrei trovato qui... sei davvero prevedibile Potter..."
"E tu sei davvero insulso mocciousus"
Non ci furono parole, solo un susseguirsi di lampi.

"Cosa sono questi tagli?" chiese, Lily, preoccupata, a James, una volta entrata in sala comune.
"niente, sono caduto dalla scopa" mentì lui.
"sono maledizioni, non passano. è stato Severus? " disse amareggiata, dopo aver provato a guarirle con la magia. "perché sei andato a cercarlo?"
"tu... tu sei davvero incredibile, lui ha cercato me, mi aspettava, abbiamo combattuto, poi è arrivato Hagrid e ci ha diviso, la colpa di tutto non è sempre mia" sbraitò lui.
"lui com'è messo?" chiese Lily apatica.
"come me, anche lui ha qualche segno che gli passerà difficilmente"
"ti fa male?" chiese dolcemente
"mi ha fatto più male che tu pensassi che sono stato io..." disse lui mettendo il broncio
"Aspetta ti cambio la benda" James aprì le gambe per farla stare più comoda, Lily appellò delle bende, ma lui l'abbracciò e poggiò la testa sul suo petto "fa schifo, fa schifo tutto, sta risucchiando tutto il bello del mondo" disse James, sembrava un bambino capriccioso
"Ci sei tu a rendere tutto un po' più bello" disse Lily, sincera. James alzò gli occhi e le sorrise.
"Ora fammi cambiare sta benda prima che la veda Sirius e corra ad ucciderlo"
James la mollò e si fece curare
"Smetti di guardare nella scollatura della Evans" disse Sirius, rientrando.
James aprì la bocca per ribattere, Lily si portò la mano alla scollatura della maglia e diede uno schiaffo a James
"Evans ti dovremmo reclutare come battitore" scherzò Sirius
"Io non stavo guardando niente, mi stava costando tutto il mio autocontrollo" disse James sulla difensiva
"Dai, dice la verità Lily, l'hai mai visto così concentrato?" Scoppiò in una risata simile ad un latrato e salì su per le scale del dormitorio
"Per questa volta ti credo" disse Lily
"Però lo schiaffo, ormai, me lo sono preso" disse lui risentito
"Oh non ti preoccupare James, non sarà neanche l'ultimo" lo prese in giro lei, poi si fece seria "ah" gli sussurrò all'orecchio "hai sbagliato prima"
"Quando?"
"Quando ti sei corretto, c'è un noi, anche se tu non hai ripetuto quello che mi hai detto,e anche se io non l'ho mai confermato, c'è un noi!"
James sorrise felice e Lily di rimando
"ah Lily... forse un po' ho sbirciato..." il rumore di un altro schiaffo riecheggió nell'aria

Neanche la Morte - James&Lily | #wattys2017 [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now