incontro

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anonimo: alza lo sguardo, piccolo.
rimasi senza fiato.
mi morsi il labbro e mi decisi a tirare su la testa.
due gambe magre.
un paio di skinny neri.
due braccia armaniose, in parte coperte da tatuaggi. E poi..
Una maglietta grigia con uno smile giallo in bella vista, qualche buco all'altezza della spalla che mostra lembi di pelle.
e un viso angelico, timido, spaesato, imbarazzato, dolce, circondato da una chioma arruffata.
"p-piacere, sono Michael, il tuo anonimo." balbettò porgendo la mano destra, mentre con la sinistra si sistemò il ciuffo di capelli blu.
"lo sapevo!" saltai in piedi e gli puntai il dito, con uno strano sorriso beffardo addosso. potrei fare di tutto, e poi lui ah è meraviglioso.
"uh.. cosa?" domandò confuso.
"che ti chiamavi Michael." dissi stringendogli la mano. sentii un brivido
percorrermi tutto il corpo al contatto, mentre un profumo maschile aleggiò nell'aria.
"fanculo Michael. e.. grazie."
la sua bocca si allargò in un sorriso e il suo cipiglio scomparve, poi aprì le braccia e dolcemente mormorò: "allora, cosa aspetti?"
non esitai un attimo, lo abbraccia con trasporto e lo strinsi forte, non volevo se ne andasse.
mi abbandonai a quel tanto atteso abbraccio, che durò minuti.
non m'importava di ciò che stava succedendo intorno a me, soltanto di lui, di Michael.
era una cosa che non avevo mai sentito prima, di solito non mi aprivo così agli altri, sono freddo e diffidente, ma con lui è diverso.
decisi che avrei potuto dirgli tutto e non mi avrebbe giudicato.
non so da dove venga tutta questa sicurezza di me, ma è fottutamente bello sentirsi al sicuro nelle braccia di qualcuno.
"ci credi adesso?" sussurrò mentre mi accarezzava i capelli.
"forse." risposi con un fil di voce, ancora spaesato.
"che dovrei fare allora, uhm?" incalzò guardandomi negli occhi.
"fammici pensare." dissi guardando a terra, rosso in viso. desiderai che il rossore sparisse, ma eravamo così maledettamente vicini e fu così strano non usare la mia solita amata acidità.
"io avrei un'idea." Michael mi stava fissando, appena pronunciò quelle parole  il mio cuore accelerò ancora di più.
idiota, te la sei cercata.
"ovvero?" poggiò un dito sul mio mento e mi alzò il viso, finché i nostri sguardi non si incrociarono.
"non sai apprezzare i complimenti, sei dannatamente orgoglioso e non mi hai ancora detto che mi ami." sussurrò "ma questo, piccolo." si avvicinò fino a sfiorare le mie labbra e le unì con le sue, che sono così morbide.
mi baciò con dolcezza, è così bello stare con lui.
"forse un po' mi piaci, stupido anon." lo canzonai facendogli la linguaccia, guadagnadomi la sua risata cristallina.
"intendevo proprio questo." ridacchiò accarezzandomi i capelli "mi spiace per questo periodo, ma avevo bisogno di tenerti con me, da quando ho letto quel post."
"è okay." assicurai "forse ti amo. forse sono fortunato, perché sei un ragazzo che non merito. potresti ricevere complimenti dalla mattina alla sera"
mi baciò un'altra volta.
"ma sai che a me piace così, piccolo."

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