13 Capitolo

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Fu una serata abbastanza divertente ma ciò che non riuscivo a levare dalla mente era lui.
Quel timido ragazzo dagli occhi magnifici. Non so se sia stata semplicemente un attrazione fisica, un bacio e basta..mi ha colpito veramente tanto.

Ormai tutti se n'erano andati, in casa non c'era nessuno..solo io e un paio di cosucce in giro che volevano esser tolte.

Decisi però di fregarmene e guardare un film.

Una scena violenta, abbastanza rabbrividante mi mandò una scossa a tutto il corpo e aprì gli occhi, no aspetta. Stavo dormendo?

Realizzai che mi trovavo nella mia stanza con addosso il mio solito pigiamino rosa, e non in cucina dove qualche secondo prima c'era stata una festa.

Ma ancora abbastanza perplessa decisi di scendere e dare una controllata.

Tutto era in ordine. Ma qualcosa mancava, o meglio qualcuno.

Albe era veramente partito ed io non l'avevo fermato. Anzi, avevo solo peggiorato la situazione.

Intando dentro me sentivo la voglia di dover trovare questo ragazzo dagli occhi magnifici.

Stalkerai tutti i social, più persone possibili che mi avrebbero portato a lui. Qualsiasi cosa, finché non lo trovai.

Si chiama Michele Bravi e fa lo YouTuber come me.

Pensai allora di scrivergli ma me ne pentii all'istante. Avrei solo peggiorato la situazione.

Decisi allora di andare a fare due passi e incontrai o meglio mi scontrai contro Muriel e Alberico che si baciavano.

Mi diedi un pizzicotto, non si sa mai stavo ancora sognando, ma purtroppo è vero. Questa volta è vero. Il mio albe. Presa dalla rabbia ritornai a casa e inviai un messaggio al ragazzo dagli occhi magnifici, in cui chiesi se voleva incontrarmi.

Entusiasta, mi inviò all'istante un messaggio in cui aveva accettato il mio invito.

Ci incontrammo in un parco, di presenza era ancora più bello della realtà, quegli occhi di un colore immensamente fantastico, quei capelli arruffati così divertenti e quel sorriso imbarazzato che mi mandava scosse a tutto il corpo.

Per socializzare gli chiesi qualcosa sul suo canale, ma ciò non mi importava, quasi non lo ascoltavo nemmeno quando parlava, il mio cervello era intenzionato alle sue mani che gesticolavano quando parlava, quell'aria pesante di imbarazzo mi faceva star bene. Non so di preciso il motivo ma capii che mi stavo innamorando. Per me ormai esisteva solo lui.

Poi mi chiese di fare una foto, la sola idea di avvicinarmi a lui mi mandava in tilt il cervello. Poi, una sensazione magnifica mi attraverso il corpo: mi stava abbracciando.
In poche parole per me era tutto.

Mi feci coraggio e gli raccontai del sogno, il modo in cui mi guardava, i suoi occhi magnifici, quel sorriso stampato sulle labbra. Era immensamente bello.

Alberico&SofiaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora