Capitolo 21

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I cavalli e i loro cavalieri dopo due giorni di viaggio ininterrotto erano ormai sfiniti. Avevano quasi raggiunto il valico tra le montagne e ben presto sarebbero arrivati nel regno dei Tre Laghi il regno di Odessa.

" Dovremmo far riposare i cavalli per un giorno." Aveva suggerito Alessandro quando erano giunti a ridosso dell'ultimo villaggio in prossimità del valico.

" Si hai ragione, anche perché la parte del viaggio più lunga e pericolosa deve ancora arrivare."

" Potremmo fermarci in questo villaggio e prendere in affitto una stanza."

"Ottima idea."

Il villaggio in questione si chiamava villaggio delle Cinque Cascate. I due amici si erano diretti subito nella piazzetta del paese e avevano chiesto informazioni alla gente del posto. Grazie a questo avevano trovato alloggio in una graziosa locanda tutta in legno, che fungeva da taverna al piano inferiore e da pensione al piano superiore. I cavalli invece erano stati affidati alle cure di uno stalliere che li avrebbe strigliati, sfamati e infine fatti riposare. Dopo aver dormito per dodici ore di fila, Victor e Alessandro erano scesi al piano inferiore per mangiare qualcosa. Avevano consultato con cura il ricco menù e alla fine avevano deciso di ordinare lo stufato con le patate. Quella si era rivelata essere un'ottima scelta visto che insieme allo stufato gli era stata servita anche una bella pagnotta calda e fragrante che si erano divisi e che avevano usato per assorbire il meraviglioso sugo. Poi per non farsi mancare nulla avevano ordinato anche del formaggio di capra e del vino rosso locale. Quando avevano finito di bere e di mangiare si erano sentiti sazi e soddisfatti. Era da una settimana che mangiavano carne secca e un bel pasto caldo e sostanzioso era proprio quello che ci voleva. Alla fine anche se controvoglia si erano alzati e si erano diretti alla cassa per pagare il conto. In quel preciso istante però erano stati interrotti dall'arrivo di tre uomini che avevano gli abiti ridotti a brandelli. Osservandoli meglio i due amici si erano accorti che erano anche feriti e spaventati. Avevano solo qualche graffio e contusione, ma quello che li colpiva di più erano i loro occhi spiritati. Il padrone della locanda, anch'egli impressionato dalle loro espressioni , aveva chiesto subito loro che cosa gli fosse accaduto. Il più anziano dei tre gli aveva spiegato che erano scappati dal regno dei Tre Laghi perché i loro famigliari erano stati uccisi dai mostri presenti nella foresta dei Sussurri. Loro purtroppo erano gli unici sopravvissuti. Victor curioso e agitato aveva deciso di chiedergli informazioni più dettagliate. Sarebbe stato molto meglio se non lo avesse fatto però, visto che dopo averlo ascoltato il suo umore era diventato improvvisamente cupo. Quello che l'uomo gli aveva detto infatti oltre a fargli accapponare la pelle, gli aveva anche fatto capire che la situazione nel regno era peggiorata drasticamente. Anche Alessandro era sconvolto, tanto che per la prima volta da quando aveva ritrovato Victor aveva iniziato a dubitare che ce l'avrebbero fatta visto che ormai Odessa e il mago sembravano inarrestabili.

All'alba del giorno seguente dopo aver fatto colazione erano andati a recuperare i loro cavalli che fortunatamente sembravano stare molto meglio. Il valico tra le montagne era rimasto come Victor lo ricordava. Si trattava infatti di un sentiero stretto e ripido che attraversava la catena montuosa. Quello che inquietava di più nell'attraversarlo era il fatto che dalla parte del regno della Civetta il cielo era azzurro e terso, anche se l'aria era fredda a causa dell'altitudine, mentre invece dalla parte del regno dei Tre Laghi il cielo era grigio come il ferro e minaccioso. Anche questa deve essere opera della strega, aveva pensato Victor. Alessandro intanto stava tremando di paura anche se cercava di mantenere la calma per non far preoccupare il suo amico. Quando avevano finito di attraversarlo il sole era sparito definitivamente dalla loro vista e la temperatura era scesa di dieci gradi in un istante. Fortunatamente avevano portato con sé dei mantelli di lana pesanti che avevano prontamente indossato . Questi ultimi oltre a proteggerli dal freddo, visto che erano dotati di un cappuccio che copriva loro gran parte del volto, avrebbero contribuito anche a mascherare la loro vera identità. Dopo mezz'ora di cammino avevano raggiunto il primo villaggio che però era deserto. Sembrava proprio quello dei fantasmi perché le case erano disabitate e cadenti, i campi erano incolti e l'erbaccia cresceva ovunque. Quest'ultima sembrava essere l'unica cosa che prosperasse in quel paesaggio desolato. Come se non bastasse i due amici avevano notato che nei paraggi non c'era nessun animale. Anche loro insieme agli umani sembravano essere svaniti nel nulla.

" Sembra di essere arrivati all'inferno!" Aveva commentato a voce alta Alessandro.

" Il vero inferno lo vedremo nella foresta dei Sussurri e al castello, questo è solo il purgatorio." Lo aveva contraddetto Victor cupo. Subito dopo presi da un impulso improvviso erano fuggiti da quel luogo spettrale. Mentre si dirigevano verso la foresta avevano iniziato anche a temere che ben presto le loro provviste sarebbero terminate e che non avrebbero trovato nessun villaggio ancora abitato dove avrebbero potuto acquistarne delle altre. Sarebbe stato il colmo se fossero morti di fame ancora prima di arrivare al castello, aveva pensato Victor sconsolato .Per tutta la mattina e gran parte del pomeriggio avevano continuato a cavalcare percorrendo la strada dei boschi e perlustrando i piccoli villaggi che avevano trovato lungo la strada. Purtroppo alcuni di essi erano addirittura scomparsi. Sembrava infatti che qualcuno gli avesse dato fuoco per cancellare ogni traccia della loro esistenza.

La leggenda del castello stregatoWhere stories live. Discover now