Capitolo 61

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~Cinque anni dopo~
Eccomi qua,di nuovo nella bella Marsala. È passato un bel pò di tempo da quando ho messo per l'ultima volta piede in una delle sue strade,esattamente cinque anni fa.
Da quel giorno la mia vita è cambiata in un modo incredibile. Adesso sono laureata in lingue e la gente ha più o meno cambiato parere su di me..ho un lavoro e sono abbastanza felice anche se come al solito,questi anni non sono stati per niente facili. Ecco un piccolo riassunto: qualche mese dopo che ho iniziato l'Università mio padre (quello adottivo) è morto e la fattoria è stata venduta ad una coppietta di anziani..naturalmente il piccolo Lucky è venuto con me. Adesso vivo in una villetta in periferia qui a Marsala e posso permettermi qualche sfizio dato che ora ho 22 anni e non ho più problemi economici grazie al mio lavoro. Sono un interprete e le offerte di lavoro non mi mancano. Amici? Mh,non molti. In questi anni mi sono sentita soltanto con Mary e poi i colleghi di lavoro ma non c'ero quasi per nessuno. Piero? Sparito. Non l'ho più sentito dal giorno della partenza e non so il motivo di questa scomparsa,o mi avrà dimenticata o altro ma se è felice buon per lui. Gianluca? Sempre impegnato a fare non so cosa.
Ignazio? Beh..qui è colpa mia. Lui ha sempre chiamato ma non ho mai avuto il coraggio di rispondere. Ogni volta che leggevo il suo nome sul display del cellulare sentivo un enorme peso sul cuore,cercavo di ignorarlo anche perché non potevo permettermi di sentirmi male in quegli anni e se avrei risposto avrei combinato qualche guaio. Qualcuno si chiederà di che peso parlo,niente di grave almeno credo..non ho mai trovato la forza di rivelarglielo dal giorno che ci salutammo,lui non sa assolutamente nulla. Starò facendo un grande errore ma spero si sia dimenticato di me. Ecco,gli ho nascosto un piccolo grande problema..
Is:"Buongiorno mamma!" - Okay,forse è gravissimo ma ogni volta che provavo a dirglielo le parole mi si bloccavano in gola.
Lei è Isabel,una bambina di cinque anni. È mia figlia,nostra figlia..anche se lei non sa chi sia suo padre come il padre non sa della sua esistenza. Ho portato questo peso dal giorno della partenza fino ad oggi,io non voglio far soffrire nessuno e se dicessi la verità,qualcuno ne uscirebbe sconfitto.
Isabèl ha sofferto abbastanza per avere solo cinque anni. Quando ero incinta di lei sono stata malissimo tra gli studi,la morte di mio padre,i mancamenti che avevo avvolte ed ero sola,completamente sola. Ma adesso basta,da quando è nata ho promesso a me stessa che l'avrei protetta da chiunque le avrebbe fatto del male e non intendo rimangiarmi le parole.
Forse è troppo presto per dirlo ma voglio che lei sia felice,tutto qui. Voglio che insegua i propri sogni,che affronti le paure,che sia forte.
Voglio che abbia intorno persone che la amano per quella che è,che abbia degli amici,che si goda la vita,che si innamori,che si lasci trasportare dai sentimenti senza porsi troppe domande. In poche parole,non voglio che faccia gli stessi errori di sua madre.
A:"Ehi tesoro! Dormito bene?"
Is:"Sii!"
A:"Sai che facciamo oggi? Andiamo in giro tutta la mattina! Così ti mostro anche Marsala,la tua nuova casa ti va?"
Is:"Si"
A:"Adesso vai a fare colazione,ti raggiungo subito" - le lascio un bacio tra i capelli e corre allegramente in cucina. Sono felice di come sta crescendo..
In quel momento suonarono alla porta e andai ad aprire.
S:"Buongiorno señorita! Com'è stato il ritorno a Marsala?" - lei è Sheyla,una collega di lavoro. Ci siamo conosciute all'Università,di Madrid,coinquiline per cinque anni. Abbiamo legato tantissimo e intrapreso lo stesso viaggio.
A:"Abbastanza bene anche se è come se iniziassi tutto da capo"
S:"Beh adesso devi affrontare tutto Aurora. E la piccola?"
A:"Sta facendo colazione. Sinceramente,ora che sono tornata,ho un pò paura.."
S:"Di cosa?"
A:"Di incontrare il padre"
S:"Aurora dovrai dirlo o prima o poi lo scopriranno da soli,sia la bambina che lui. E così sarà peggio. Isabèl ha bisogno di un padre..e tu hai bisogno di qualcuno che ti sostenga e che ti ami in tutti i tuoi pregi e difetti. In poche parole hai bisogno di Ignazio"
A:"Magari Isabèl la prenderà bene ma..Ignazio come la prenderà? Eh?"
S:"Questo non lo so ma più passa il tempo e più sarà difficile"
A:"Se solo l'avessi detto prima."
S:"Hai avuto molte occasioni,chiamava di continuo in questi anni"
Is:"Mamma! Il telefono suona!"
A:"Arrivo!" - presi il telefono e lessi un nome sul display,quel nome.
S:"Chi è?"
A:"È..è lui."
S:"Che dice?"
A"Oggi saresti dovuta tornare. Chissà se avrò l'onore di rivederti dopo tutti questi anni di assenza,specialmente da parte tua. Non so perché tu non mi abbia mai risposto ma non me lo sarei aspettato,da te. Spero che un motivo valido ci sia e che,magari,ci renda più forti di prima. Forse avrai creduto che col passare degli anni ti avrei dimenticato,ma a quanto pare non è così. Ti ho pensato sempre,per cinque eterni anni,per sessanta lunghissimi mesi,per 1825 interminabili giorni. Ma non solo io. Mi faceva rabbia vederlo ma Piero piangeva ogni notte,perché tu non c'eri. Molte volte è stato sul punto di mandare tutto a rotoli per correre da te. Ma tu magari,ci avrai dimenticato,di me,di NOI. Quel NOI che prima non potevi farne a meno e invece ora lo avrai chiuso in un cassetto e lasciato marcire con le vecchie cose. Magari hai trovato qualcun altro che ti ha dato più di quel che ti ho dato io,che ti ha dato la felicità, la vita che io non riuscivo a darti. Comunque sia,sono felice per te. Ti amo Aurora,non dimenticarlo. Qui c'è sempre un povero stupido che ti aspetta."
S:"Devi rispondere assolutamente" - una lacrima mi rigò il viso seguita dalle altre.
A:"No. Non posso,non sarebbe giusto. Cosa dovrei dirgli? Che dopo la partenza ho dovuto sopportare nove mesi con un peso sullo stomaco? Che in questi anni ho cresciuta sua figlia,di cui nessuno sa l'esistenza?"
S:"Su,non piangere. Fa ciò che senti più giusto. Non pensare solo al peggio"
A:"Lo so. La vita di Isabèl viene al primo posto ormai. Anche prima del mio amore per Ignazio. E se questo significa allontanarmi da lui è quello che farò"
Is:"Mamma andiamo?"
A:"Certo cucciola".
Finalmente fuori di casa,ho bisogno di prendere aria. Dopo aver fatto un sacco di giri,pranzammo in un piccolo locale. Mi alzai per pagare il tutto lasciando Isabèl da sola.
Is:"Mamma posso andare a giocare vicino alla fontana?"
A:"Va bene ma non farti male!"

PIERO POV'S
Stavo facendo una corsetta con le cuffie nelle orecchie quando passando per la piazza andai a finire su una bambina che giocava vicino alla fontana.
Is:"Aio!"
P:"Scusami! Non ti avevo vista! Ti sei fatta male?" - alzò il viso e mi fissò con un espressione triste sul volto. Quello sguardo..mi ricordò quando Aurora,a soli sei anni cadde dall'albero. Aveva lo stesso sguardo,triste e fragile. Tornai in me quando sentii che la bambina piangeva.
Is:"Mi fa male la gamba"
P:"Vieni qui!" - la presi in braccio e sedendomi sul bordo della fontana la appoggiai su di me. Le massaggiai la caviglia in modo da farle calmare il dolore.
P:"Va meglio?"
Is:"Si grazie!" - mi schioccò un bacio sulla guancia e mi guardò con un sorriso stampato in faccia. Incredibile,aveva occhi castani così limpidi e profondi e dei lunghi capelli neri che gli cadevano mossi sulle spalle. Era bellissima,è solo una bambina ma mi faceva tornare indietro nel tempo ogni volta che la guardavo. Era identica ad Aurora da piccola,con quello sguardo così innocente e tenero.
Is:"Mi porti dalla mamma?"
P:"Come? Oh,certo! Dov'è?"
Is:"È nel locale"
P:"Andiamo" - mi prese per mano e trascinandomi nel locale mi indicò una donna girata di spalle,con i capelli mossi e neri come quelli della bambina,che li coprivano tutta la schiena.
Is:"Sta parlando al telefono"
P:"Siete due gocce d'acqua da dietro..come ti chiami?"
Is:"Isabèl,tu?"
P:"Piero. Hai davvero degli occhi bellissimi lo sai? Mi ricordano una mia amica d'infanzia"
Is:"Come si chiamava?" - stavo per risponderle ma un cameriere che andava di corsa mi venne sopra facendomi scontrare con quella donna che era a pochi passi da me. Cademmo entrambi a terra,oggi era proprio una giornata no per me. Mi alzai velocemente per aiutarla,ma quando le porsi la mano mi guardò e rimasi incantato da ciò che avevo appena visto.
P:"Au..tu..io non..dimmi che non è un sogno".

||L'AMORE PORTA GUAI||Where stories live. Discover now