Parte senza titolo 5

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18.

Esther è immersa nell'acqua fino al limite delle labbra.

Quando può, sceglie sempre il bagno al posto della doccia.

E, nella vasca, si lascia andare così. Il più giù possibile.

Fino alle labbra, appunto.

È la posizione che preferisce.

In assoluto l'unica che la faccia sentire, come dire.

Viva?

Sì. Viva.

Viva a un passo dalla morte. Perché questo succederebbe se scivolasse due centimetri più giù.

Intanto, però, il dolce tepore dell'acqua tiepida l'avvolge e la culla.

Quasi la spinge al sonno.

Ok. Al sonno ma non oggi. Chiaro.

Anzi. Oggi perfino il tanto atteso bagno caldo sembra non portare effetti positivi.

Niente relax.

Niente sonnolenza.

Niente benessere.

Niente di niente.

Troppa tensione, prima.

Tutto lo scontro con Michele. Ma anche Valeria.

Quando è uscita dalla camera della figlia, Esther era furiosa.

Ancora più furiosa per essersi dovuta tenere tutto dentro.

Nei pochi metri che la separavano dal bagno ha preso una decisione.

Chiamerà i genitori di quella, l'amica di Valeria.

Come si chiama?

Come si chiama e chiama.

Gli telefonerà.

Così, a naso, le sembra di averli incontrati un paio di volte.

Ad un colloquio con gli insegnanti.

Valeria glieli ha indicati, se ricorda bene.

Non le hanno fatto una buona impressione nemmeno loro.

Le sono sembrati due genitori senza palle. Di quelli che invece che i genitori, vogliono fare gli amiconi dei figli. Abolire il ruolo. Le differenze.

E così anche i doveri.

Poi i figli vengono su come vediamo.

Tutti piangono, ma la colpa è chiaramente di gente come quei due.

Ma Esther ha deciso.

Li chiamerà e gli chiederà di tenere lontana la loro figlia dalla sua.

Già se li vede.

Compiti. Educati.

Chiedere ma perché. Cosa è successo.

E lì lei li investirà con tutto quello che ha dentro.

Il solo pensiero di tutto questo ha fatto sentire meglio Esther.

Le ha fatto sperare di potersi godere il bagno.

Ma è durato niente.

Nella vasca ha capito che l'agitazione è troppa per abbassarla con mezzucci di questo tipo.

Così ha provato a toccarsi un po'.

Niente nemmeno così.

La testa non partiva. E il corpo restava là. Immobile.

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⏰ Last updated: May 27, 2016 ⏰

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Quattro passi nel buio. Oltre l'amore.Where stories live. Discover now