Capitolo 2. E' tempo di...

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7:30
《Lolaa....sveglia sveglia è ora ...è arrivato il grande giorno ...dai su non puoi mancare il primo giorno di scuola. Suu!! Mamma mia sempre pigra, sei  noiosa.》
Apro gli occhi.
Cosa!!! Già mattina. No, se ciaone !!!
《Non posso dormire 5 minuti in più (ovvero 2/3 ore)
《Ma che sei matta! !! Cosa ti frulla in quel cervelletto...io non lo so !! 》
I raggi del sole mi illuminano ed  il freddo che mi ghiaccia il petto si sta pian piano sciogliendo ...
Porto le mani sulla fronte, scuoto i capelli, anche se non lungissimi mi piace sentirli liberi e no legati da quei soliti elastici, in fondo un pó come me, libera!
《Va bé ..dai mamma esci? 》
《 Che ti vergogni di tua madre?? 》
《 No!!ma che dici! Ma posso avere 5 minuti per me ?... Grazie!》
《Li hai avuti abbastanza...ora non ti lascio .》
È diventata apprensiva, irritante. Beh ci credo chi non lo è quando si ha una figlia di 17 anni che ha rischiato di morire, per cosa?Per un tumore e dove? A questa domanda rispondevo e rispondo ancora ..."semplice... in me" !
Sono tutto un tumore . Ho le gambe,le braccia, il cuore, io sono un tumore e a ripensare questo mi escono le prime lacrime,quelle rimaste.
Ho pianto, tanto, ora basta soffrire. Non ho più lacrime da dare e non voglio averle altre. Ho lottato e non só fino a quando e quanto potrò farlo!
Chiude la porta.
Mi guardo intorno, non c'è nulla, ci sono solo io e il mio bel trolley che mi accompagna sempre. Ossigeno per me.
Ossigeno per vivere, per farmi sopravvivere .
Mi vesto con quei quattro stracci che ho e scendo giù per la colazione.
Papà.
《Amore come va ? La bombola è nuova, hai visto ? Mi sembri quella ragazza di "colpa delle stelle" ...》
Lo guardo inalibita, amo quel film! Ma non sono mai riuscita a vederlo su di me, ho lo stesso problemuccio ai polmoni  ma molto spesso i libri e i film rimangono essi, non diventano realtà...
《Ah grazie papà... che bella cosa, essere paragonata ad una ragazza che ha solo una via di fuga da tutta quella tempesta, "la morte" 》

Mamma .
papà.
Mio fratello Luca.

Silenzio .

io continuo ad inzuppare i biscotti nel latte.

7:55

《Beh ...io dovrei andare ci vediamo oggi pomeriggio》

《Vuoi una mano? ...la macchina c'è!》

Dice papà tutto amichevole come se non fosse successo nulla cinque minuti prima, come se poco fa mi avesse ucciso con le parole e non con la malattia.

《No! vado con l'autobus》

《Si, cara vai pure è anche un modo per fare conoscenze ....》

Lo sguardo di papà ricade su mamma.

《Sì, ecco,  va bene...il bus mi aspetta!》

Esco senza dire altro.
È il momento di vivere o meglio di sopravvivere...

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