La dura verità.

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Sono ormai le 18:40 quando esco dal mio ufficio. Come primo giorno di lavoro mi sono occupata solo di organizzare i vari appuntamenti per le sfilate, di conseguenza ho finito presto e sono potuta andar via. D'altra parte anche se così non fosse stato, penso che avrei chiesto un permesso perché sono troppo impaziente di vedere Alex.

Arrivo ovviamente in anticipo davanti al nostro appartamento. Un po' sono intimorita visto quanto successo l'ultima volta. Sono tesa. Terribilmente!
Coraggio....

Non so se bussare o aprire direttamente la porta. In fondo è casa mia e ho le chiavi. Alex è già qui. C'è la sua auto parcheggiata fuori.

Apro la porta. È lì, vicino ad essa. Sarà arrivato da poco.
Lo guardo. Non so cosa dire. Non lo vedo da quindici giorni ed è così strano... Pensavo di provare qualcosa di diverso guardandolo negli occhi. Non so dire cosa sia. Sono successe troppe cose. Forse semplicemente pensavo che tutto, in mezzo a tanta confusione, potesse risultarmi chiaro da subito. È più complicato di quanto pensassi. Ovviamente provo ancora qualcosa per lui. Non si dimenticano più di dieci anni insieme in qualche settimana. Ma la rabbia e la delusione provata sono più forti di quanto pensassi. Non sarà facile.

"Ciao...."

"Lara... Ciao. Come stai?"

"Diciamo che sono stata meglio di così. Non è stato facile."

"Vedermi?"

"Non solo. Questi giorni da sola... Io... È stato davvero difficile."

"Lara.. Ti prego perdonami."

Il mio perdono. Dovrei concederglielo? A cosa porterà il mio perdono? Ammesso che io sia disposta a concederglielo.

"Alex perché sono qui?"

È questo il punto della situazione. Forse mi sarei aspettata che mi avesse abbracciata forte e che mi avesse detto che mi ama ancora. Più di prima. Forse è questo a non far vincere i miei dubbi. Come se ci fosse una vocina a dirmi di non accettare le sue scuse, e questa volta non è la voce di Adrian a distogliermi da tutto.

"Lara io, volevo parlarti... Quello che è successo. Lo so ho fatto un errore..."

"Un errore...? È stato molto più di un errore Alex"

Come può chiamarlo solamente errore. Un errore non riduce così la vita di una persona.

"So di averti completamente distrutta. E ti chiedo scusa. Però nonostante tutto penso che sia meglio dare una svolta al nostro futuro."

Cerco di seguirlo nel suo discorso ma sto iniziando a non capirci più niente. Pensavo volesse tornare insieme a me, ma è davvero molto vago. Perché temporeggiare. Perché non venirmi incontro e accarezzarmi o baciarmi. Non gli sono mancata forse? Ma allora perché volermi rivedere. Perché parlare di futuro.

"Di cosa parli?"

"Lara... Io... Vorrei che..."

Vorresti che? Cazzo parla! Abbassa lo sguardo colpevole. Ma colpevole di cosa? Non capisco!

"Io vorrei che... Vendessimo la casa..."

...

...

...

Non può essere. Non può averlo fatto di nuovo. Non di nuovo in questa casa. Non dopo che mi ero quasi abituata alla sua assenza.
Mi ha ucciso. Ancora. Un'altra volta, come se la prima non fosse stata sufficiente sbriciolare il mio cuore.
La mia casa. La mia bellissima casa.

Non rispondo. Mi guardo intorno.
Il mio bellissimo marmo italiano. I miei mobili vintage. Il mio salotto inglese. La mia vista da sogno. Dovrò vendere tutto questo. Nessuno potrà mai pagare il valore che tutto ciò assume per me. Cerco di memorizzare ogni angolo possibile della casa.

Lo sento parlare.

"Lara... Siamo adulti.. E vorrei davvero evitare di rivolgerci ad avvocati. Un mio amico ha un'agenzia e certamente sarebbe un affare vantaggioso per entrambi, te lo assicuro."

Lo guardo negli occhi ma abbassa ancora lo sguardo. Stavolta è lui quello codardo. Non sarò io.

"Non mi importa. Puoi venderla. Non c'è più niente che mi appartenga in questo luogo o che mi leghi qui."

Mi giro e mi dirigo alla porta senza salutare.

"Contattami quando ci saranno degli acquirenti"

...

Sono delusa. Ancora. Sempre di più. Illusa di nuovo da un uomo che mi pare sconosciuto. Come può l'uomo che ho amato per così tanti anni, trattarmi in un modo così meschino. Farmi credere di voler ricominciare, di voler pensare al nostro futuro. Nostro aveva detto. Ma è solo al suo a cui stava pensando. Suo e di Becca probabilmente. Non mi importa nemmeno più se lo condivideranno. Che importa ormai.

Morta. È così che mi sento.

AMAMI se hai il coraggio...Where stories live. Discover now