Capitolo 1

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-Papà rallenta! Finirai fuori strada se continui ad andare così veloce.- Grido disperata, ma mio padre non vuole ascoltarmi. Anzi, ride, come se la morte fosse una cosa divertente.

-Andiamo, Faith. Non essere sempre così preoccupata e stai tranquilla dai.- E' impossibile star tranquilla. Soprattutto per una me.

-Brian, questa volta nostra figlia ha rag- Mia madre non fa in tempo a finire la frase e ciò di cui avevo gran timore succede.

Buio totale, per un paio di minuti. Apro lentamente le palpebre, per farle abituare alla luce. Sono sdraiata sull'asfalto e la testa mi scoppia, per un attimo non capisco cosa stia succedendo, ma poi guardandomi intorno mi rendo conto della situazione. Siamo finiti fuori strada, e i miei genitori con mio fratello non ce l'hanno fatta. Grido, grido più forte che mai, con le lacrime sul viso. Mi accascio a terra, sono sola. Completamente.

Mi svegliai di soprassalto, piangendo. Di nuovo. Sentii la mia migliore amica correre nella mia stanza e venirmi ad abbracciare. Erano due giorni che andava avanti così.

-Faith..- mi accarezzava i capelli dolcemente, continuando ad abbracciarmi. Si staccò dall'abbraccio e mi guardò negli occhi. Piangeva anche lei.

-Becky però non piangere. Sto bene, mi passerà.- Non stavo bene, e sapevo che non sarebbe mai passato. Però dovevo farla stare tranquilla, non volevo che si preoccupasse cosi tanto per me.

-Ti prometto che ne usciremo di nuovo insieme. Siamo venute qui a Londra per dimenticare, e noi lo faremo. Promesso.-

-Ti voglio bene.-

-Anch'io, e ora alzati. Andiamo a fare colazione da Starbucks?-

-Scusami Becky, ma vorrei stare un po' da sola. Penso che andrò a farmi un giro, se non è un problema per te.-

-Stai tranquilla Faith. Preparati ed esci, hai bisogno di stare un po' da sola.- Mi sorrise. Riusciva sempre a capire ogni situazione, era una ragazza incredibile.

Mi vestii velocemente. Mi misi un paio di leggins neri con un maglione bordeux e delle vans nere. Stranamente non mi vestii completamente di nero, volevo evitare le battutine tipo: "Ehi Morticia" dal momento che non era proprio giornata. Presi una giacca abbastanza pesante, la mia borsa e le cuffie. Salutai Rebecca per poi uscire al fine di godermi un po' di libertà.

L'aria londinese era abbastanza fresca, il contrario di quella di Baltimora. Era da pochi giorni che ci eravamo trasferite, però sentivo già la mancanza della mia città, nonostante i brutti momenti vissuti lì.

Vicino casa c'era un piccolo parco con molte panchine, decisi di sedermi sulla prima che mi si capitasse davanti. Avevo bisogno di rilassarmi. Buttai all'indietro la testa, e questo riuscì a tranquillizzarmi parecchio.

L'immagine di un ragazzo avvicinarsi alla panchina catturò la mia attenzione. Lo guardai attentamente, era davvero bello. Capelli color biondo cenere e due occhi azzurri che avrebbero fatto impazzire chiunque. Aveva un non so che di misterioso, un po' come me.

-Questa è la mia panchina, quindi sei pregata di levarti.- Disse freddo. Okay era carino ma era anche alquanto irritante.

-Ci saranno almeno venti panchine, trovatene un'altra.-

-Potrei dirti la stessa cosa, lo sai? Quindi per favore, ti puoi alzare e andare da un'altra parte? Ho bisogno di stare da solo.- Cercò di sembrare più gentile, anche se disse la frase con tono duro.

-Anch'io ne ho bisogno, e se ora me ne vado lo faccio solo perché almeno mi hai chiesto per favore. Perciò, ciao...aspetta, com'è che ti chiami?-

-Mi chiamo Gennaro. Ma se proprio devi chiamarmi in qualche modo chiamami Genn.- Dal nome capii che non era londinese. Pensai subito che fosse italiano, dalle parti di Rebecca si utilizzava molto Gennaro come nome.

Sì, Becky era italiana, ma si era trasferita a Baltimora quando era molto piccola, per poi trasferirsi a Londra con me all'età di 18 anni. Povera ragazza, ha cambiato tre paesi in soli diciotto anni.

- Uhm ok. Io sono Faith, piacere.-

- Si, ma non te l'ho chiesto. Dai, ora vattene. Ciao, Faith.-

-Ciao, Genn.- Gli mandai un'occhiataccia che lui sembrò non notare.

Decisi così di tornarmene a casa e stare un po' con la mia migliore amica.

Carino, irritante, coglione e aggiungerei anche un po' lunatico. Perfetto, direi. E io che volevo rilassarmi.

HEELLOOO PEOPLEE

Ho deciso di scrivere questa storia sugli Urban Strangers, che ha come protagonista principale Genn.

Questo è il primo capitolo..beh che dire, spero vi sia piaciuto.

Commentate se pensate che io debba continuare, se lo fate vi invio un biscotto, giuro:3

Al prossimo capitoloo:)

ItsSars

My Weirdo Love||Genn Butch Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora