Capitolo 15

11.7K 571 77
                                    

"Jodie datti una mossa... Devi essere al fianco di tuo fratello tra meno di un'ora"

È arrivato, il fatidico e tanto atteso giorno è arrivato.
Sean sta per sposare Lara ed è inutile dire che l'aria in casa è tutt'altro che serena e allegra come dovrebbe essere in momenti come questi.

"Allora?"
Alzo gli occhi al cielo. "Arrivo mamma, arrivo... Qualche minuto ancora e arrivo, rilassati"
"Non riesco, anzi, non posso rilassarmi in questa situazione..." si siede a peso morto sul bordo del mio letto. "Io ancora non so come possa tuo fratello sposare una come Lara... Si vede lontano un miglio che quei due non si appartengo..."
"Questo chi te lo dice? Cosa ne sai di come mi sento io quando sono con lei"

Diamine, Sean.

"Avanti tesoro, non venirmi a dire che sei felice con lei"
"Passerò il resto della mia vita con Lara... Se ti va bene è così o altrimenti sia tu, che tu..." punta l'indice contro di me. "Potete benissimo cambiarvi e non essere presenti nel giorno più importante della mia vita"
"Sii ragionevole... Questo non è e mai sarà il giorno più importante per te"
Ride scuotendo la testa. "Non puoi saperne te Jodie... Non puoi saperne dato che hai fatto scappare l'unica persona che ti ha amato per quella che sei"
"Sean... O basi bene le parole che dici, prima di aprire la bocca o altrimenti per favore, non parlare" si alza in piedi nostra madre con le mani appoggiate ai fianchi. "E mi auguro che nel momento in cui nascerà tuo figlio, metterai la testa a posto e comincerai a comportarti da uomo e sai benissimo a cosa mi riferisco"
"Non è possibile... Anche nel giorno del mio matrimonio, mi tratti come se nella vita avessi sbagliato tutto quanto"
"Perché effettivamente è così, tesoro... Non dico che hai sbagliato tutto quanto, ma la metà delle cose, beh, la metà di loro, si"

Mentre la discussione non da cenno di placarsi, io guardo per l'ennesima volta dall'alto verso il basso il mio tanto amato e sudato abito color pesca ricadere fino a terra.
Ok, non nascondo il fatto che non appena ho messo piede in casa e Sean ha visto quel colore, è andato in escandescenza, o forse peggio, ma alla fine, credo, che se ne sia fatto una ragione intuendo che non l'avrei mai e poi mai cambiato, nemmeno se me l'avesse chiesto in ginocchio.

"Jodie... Tu mi accompagnerai all'altare"
Scrollo la testa. "Scusa? Io cosa dovrei fare?"
"Accompagnarmi all'altare, tutto qui"
Agito le mani. "No, non posso... Ti accompagna la mamma"
"Non ci penso proprio... O mi accompagni tu o ci andrò da solo, scegli"
"Posso accettare il fatto che mi hai quasi implorato di farti da testimone, ma non posso accettare di accompagnarti all'altare e farti sposare quella strega"
"Non è una strega... Ha solamente gli ormoni impazziti per la gravidanza"
Rido. "No non credo, nell'ultimo anno è sempre stata così, con o senza gravidanza" stringo la coda tra i capelli. "Il bambino è solamente una banalissima scusa"
"Basta discutere... Io ti accompagnerò all'altare mentre tu Jodie, sarai la sua testimone, d'accordo?"
Alzo le braccia al cielo e le faccio ricadere rumorosamente sui fianchi mentre velocemente esco dalla mia stanza.
"Dove diamine sono tua madre e tuo fratello? Dobbiamo andare altrimenti arriveremo tardi..." sospira mio padre sistemandosi il nodo della cravatta davanti allo specchio del salotto. "Ah, quasi dimenticavo... È arrivato Richard, ti sta aspettando in auto..."
"Perfetto, come iniziare la giornata in maniera pessima..." scuoto la testa. "Se ti chiedo un favore, me lo fai?"
"Dipende... Se si tratta di qualcosa di fattibile si, altrimenti no, mi dispiace"
"Ok, credo che sia una cosa più che fattibile... Scendi, inventa una scusa, anche la più banale e manda via Richard"
Corruga la fronte da davanti lo specchio. "Sai che non posso farlo... Anche volendo, ma non posso"
"Andiamo? Si sta facendo tardi" arriva Sean quasi di corsa in salotto prendendo gli occhiali da sole dal tavolo. "In macchina non ci staremo tutti, tu andrai con Richard e non voglio sentire obiezioni"
Stringo i denti aprendo la porta d'ingresso. "Sappi una sola ed unica cosa... In questo momento ti sto odiando come non ho mai fatto prima d'ora, ricordatelo"

Dire che è stato il viaggio più imbarazzante e più lungo della mia vita, è forse troppo banale.
Da quando siamo partiti a quando siamo arrivati a destinazione, in auto non ha regnato altro che silenzio, nessuno dei due ha avuto il coraggio di aprire bocca e pronunciare anche la minima parola.
Eravamo entrambi, persi nei nostri mondi.

"Jodie"
"Denise" l'abbraccio forte.
"Perché diamine sei scesa dall'auto di Richard? Non eravate in una..." mima le virgolette con le dita. "Breve ma forse inutile pausa?"
"Ti spiegherò tutto quanto non appena questo incubo sarà finito, promesso" entriamo nel giardino sul retro dell'antica villa poco fuori Londra. "Ora devo andare da Sean... Ci vedremo subito dopo la cerimonia" le do un bacio al volo sulla guancia e mi incammino verso l'arco di rose rosse.
"Perché mi eviti?"
"Richard... Non è il momento"
"Non è mai il momento per te... Ho fatto qualcosa di male? È successo qualcosa che non so? Ti ho forse trattata male?"
Mi fermo in mezzo al giardino dando le spalle sia agli invitati che a lui. "Cosa non ti è chiaro della frase, Richard... Non è il momento?"
"Voglio solamente capire cosa sta succedendo ultimamente tra di noi, tutto qui"
Mi giro lentamente guardandolo negli occhi. "Sono andata a letto con James, ecco cosa succede"
"Come?"
"Hai capito bene... È successo qualche sera fa, a casa sua"
"No..." scuote la testa. "Non puoi essere successo realmente... Non puoi averlo fatto, dimmi che è stupido scherzo"
"Scusate... Ho bisogno di mia sorella" arriva Sean prendendomi per un polso e trascinandomi letteralmente via, mentre Richard resta senza parole in piedi in mezzo al prato con gli invitati intorno a lui.
"Cosa ti è saltato in mente di dirlo? Per caso vuoi far scatenare l'inferno?"
"Non cominciare con le tue solite e inutili prediche, prima o poi lo avrebbe scoperto"
"Si ma non oggi, non nel giorno del mio matrimonio"
Alzo gli occhi al cielo fermandomi con lui all'arco di fiori.
"Mi auguro che non succederà nulla di grave, altrimenti questa volta verrà fuori la parte peggiore di me, sappilo"

La marcia nuziale parte.
Lara con un pancione decisamente enorme e un abito bianco corto al ginocchio con una fascia rossa legata sotto al seno, percorre il tappeto bianco sotto braccio di suo padre.
So che in un giorno come questo dovrei commuovermi, emozionarmi o addirittura dovrei far fatica a trattenere la gioia, ma purtroppo non è così e credo che mai lo sarà.
Se sono presente e ho accettato il ruolo da testimone è solo ed esclusivamente per vedere un minimo di felicità negli occhi di mio fratello, solo per questo e per nient'altro.

"Almeno fai finta di sorridere, ti prego"
Sospiro e stringendo i denti, sorrido. "Contento ora, Sean?"
"Molto..." si avvicina a Lara, le alza il velo e le da un bacio sulla fronte sussurrandole forse, un pò troppo ad alta voce, un sei bellissima, tesoro.

Per sbaglio incrocio lo sguardo di fuoco di Richard seduto in seconda fila esattamente dietro a mia madre e sono certa di una cosa... La discussione di prima, non era nemmeno all'inizio.

"Jodie..."
"Sean?"
Si avvicina leggermente a me. "Girati, è appena entrato qualcuno per te"
"Che idiozie stai dicen..." copro la bocca con la mano non appena i miei occhi finiscono all'inizio del tappeto bianco e involontariamente mi alzo in piedi mentre tutti gli altri, restano seduti sulle loro sedie.

Lui è qui, James è qui.

--------

Remember, you promised Where stories live. Discover now