CAPITOLO 26

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-No aspetta!- urlai ad Iron.
-Lascialo!-
-Lo lascerò se tu verrai via con me!- mi rispose ridendo e divertito per il suo nuovo antistress.
Ero arrabbiata e le nocche della mano scricchiolarono quando le chiusi in un pugno.
-Non sei nella condizione di trattare! Lascialo. Subito- gli ordinai ferma.
I Vigilanti ripresero il controllo di se stessi che in qualche modo era minuti prima svanito e pareva irraggiungibile.
Gli bastarono alcuni secondi di vantaggio sui Supremi e una di loro cadde in terra senza cuore: Hanna aveva trafitto Alexa di netto con un paletto speciale: su tutta la sua superficie erano presenti delle punte affilate metalliche imbevute di verbena.
"Un giocattolino niente male!" come diceva lei.
Lo chiamava: "Rosa velenosa".
Hanna era soddisfatta del suo lavoro e proprio per questo abbassò la guardia, come tutti, quando Walter si precipitò su di lei e le strinse le mani intorno alla gola sollevandola da terra e ben presto anche la "Rosa velenosa" le scivoló dalle deboli mani.
Non me ne accorsi neanche, e i Vigilanti non fecero in tempo neanche a reagire per liberarla che Jimmy infuriato si scagliò su Walter.

Jimmy era stato più veloce di James, di Roland e persino di una freccia di Troy.
In ballo c'era la vita del suo grande amore.
Ora Roland era corso a soccorrere Hanna mentre la lotta tra Walter e Jimmy era ancora in corso.
Troy cercava di colpire il vampiro ma aveva paura di colpire anche il suo migliore amico e le poche frecce che andavano a tiro, anche se speciali, non solleticavano nemmeno Walter.
Troy continuava a provarci.
Decisi di andare ad aiutarlo quando Iron mi chiamó a gran voce.

-É così che proteggi i tuoi amici e il tuo ragazzo?! Guardati! Sei solo una ragazzina in cerca di attenzioni.
Un tempo eri potente Azrael ora, ma a forza di stare a contatto con questi esseri inferiori ti sei sporcata con la loro umanità. Sarà un piacere per me prendere le loro vite a cominciare con quella del tuo cagnolino!-
Schioccó rapido le dita e ció che sentí fu un rumore di ossa rompersi come ramoscelli, stritolati da qualcosa.
Avevo paura a voltarmi.
E quando Hanna urló mi sentí debolissima e piano scesi al suolo.
Le ali e il petto si fecero pesanti.
Ero in ginocchio e Hanna mi sfrecció di fianco in lacrime.
Jimmy tornó piano alla sua forma umana e Hanna gli ripose la testa sulle sue gambe.
La sentivo piangere e singhiozzare.
Ma io non riuscivo a fare nient'altro che rimanere lí schiacciata dal peso di quelle ali.
Tanto belle quanto dannate.
Tutto intorno a me era confusione e disperazione ma io avvertivo tutto come se fossi stata intrappolata in una bolla.
Li sentivo parlare, loro che io considero l'incarnazione del vero amore che non si é fermato davanti a niente e a nessuno.
-Ti prego non lasciarmi- singhiozzava lei.
-Shhh...
L'importante è che tu stia bene- rispondeva.
-Pezzo di idiota non puoi andartene così! Non è giusto! Che faró io!?-
-Megan!- mi chiamó il licantropo.
Al suono del mio nome alzai la testa.
-Te la affido... Tienila fuori dai guai- mi disse.
Trovai la forza di alzarmi, voltarmi e di annuire alle sue parole.
-Fratello- aggiunse rivolgendosi a Troy.
-Non penso ci sia niente da aggiungere, un fratello é tutto-

Anche Troy non poté fare a meno di scoppiare in lacrime, per quanto duro lui sia, anche i duri piangono.
Detto questo chiuse gli occhi, per sempre.
Hanna si piegó su di lui abbracciandolo.
Lo bació per l'ultima volta e gli bagnó il viso di lacrime salate.
Sentí la pietra vibrare, lo posso giurare.
Come se persino il Destino si fosse pentito della scelta che aveva fatto facendolo morire.
Walter cercó subito di strappare Hanna dal corpo freddo di Jimmy e allora non ci vidi piú dalla rabbia.
Creai un onda di fuoco così grande da incenerirlo al primo contatto.
Hanna era sana e salva e i Supremi erano ormai destinati a diventare un brutto ricordo.
Il branco arrivó agitato dal campo di battaglia ormai vuoto.
Si guardarono intorno e vedendo il loro Alfa morto chinarono il capo in segno di rispetto, donandogli gloria per il suo sacrificio.
Le ali mi sollevarono e con un dolce e silenzioso brusio l'aria intorno a me diventó una piccola brezza che sollevó Jimmy da terra.
Riuscì a sbloccare la mia mente e a comunicare a quell'entità di portarlo in un posto che, dopo la guerra, sarebbe stato sicuro.
Jimmy fluttuó fuori dalla stanza e scomparve dai nostri occhi.
"Torneremo da te, e ti renderemo ció che si addice ad un Principe. Promesso"

-Ora tocca a te Iron!- gli dissi sfidandolo.
Intanto un gruppo di lupi circondava Eric chiudendolo in un angolo.
-Fa come vuoi ma ormai il tuo caro vampiro sta quasi per impazzire definitivamente! E una volta che lui sarà fuori gioco mi divertitó a purificarti con metodi che solo noi due conosciamo vero mia cara?-
Alan lo spinse via da James che riprese a respirare.
-James!- andai da lui e guardai i suoi occhi quasi completamente oscurati.
-No, no, no! Hey, hey!- lo scrollavo.
-Guardami! Questa é stata senza dubbio la giornata più brutta della mia vita. E ora non può peggiorare. Quindi torna in te!-
Non dava segni di ripresa.
-James!- urlavo ancora.

Dovevo trovare qualcosa di importante, qualcosa che lo smuovesse dall'interno.
Un motivo piú che importante per trovare la forza di tornare.
Improvvisamente ebbi un'illuminazione.
-James io, diventerò tua moglie!
Ti sposerò!
Passeremo la nostra eternità insieme, fianco a fianco.
Non ci sarà più nessuno ad ostacolarci, ci saremo solo tu ed io! Ma ora devi trovare la forza di reagire o questo non succederà mai!
Ti supplico torna in te!-
Non fissai mai i suoi occhi con così tanta intensità.
Pensavo di morire in quegli attimi così lunghi e strazianti al pensiero di dimenticarli per sempre é di non potermici più perdere dentro.

Improvvisamente tutta l'oscurità che Iron gli aveva infuso ora si era dispersa.
-Grazie al Cielo!- esclamai baciandolo fino a volerlo non lasciare più.

- Sai dovrei essere sul punto di morte più spesso!
E poi da Angelo baci meglio!- accennando un suo tipio sorriso spavaldo.

-Ora...- sboccó.

-DOV'È QUEL MANIACO CHE LO FACCIO A PEZZI!- continuò furioso.

Iron lanció lontano Alan e una decina di lupi che gli si erano fiondati addosso.
Aveva la camicia a brandelli e se la strappó di dosso, inutile come era.
I suoi capelli sembravano fili bianchi di lana aggrovigliati, un labbro è un sopracciglio spaccato. Alan e gli ialtri licantropi erano riusciti a scalfirlo, anche se in maniera insignificante.

-Ohhh... Cosa ti succede James?
Sei arrabbiato per tutte le volte che la ho torturata, seviziata, costretta a fare cose che non voleva?
Se sei davvero così infuriato come dici di essere, fatti sotto!- urló provocandolo.
Come due fulmini si fiondarono uno verso l'altro ma Iron invece di scontrarsi con lui, mi prese e insieme sfondammo il tetto arrivando sopra di tutti, fino a sfiorare le nuvole.

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