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Il risveglio fu traumatico. Solo dopo la notte si rese conto di quello che era effettivamente successo il giorno precedente. In più aveva fatto tardi e il mattino doveva andare a lavorare.
Si fermò al solito bar per prendere il cappuccino, si fumò una sigaretta e si avviò al lavoro come se stesse andando a un funerale.
La giornata passò lentamente e tornato a casa mangiò insieme a Emma e poi si misero a guardare un po' di TV distesi sul divano.
Lei si accoccolò a lui, cercava il contatto fisico, mentre Matias era totalmente a disagio, ma cercò comunque di non farlo vedere, doveva rimuovere i pensieri negativi, provare a ricostruire il loro rapporto. Non era facile, nella sua mente e soprattutto nel suo cuore non c'era più lei, c'era un ragazzino che glielo aveva preso e poi l'aveva gettato nella spazzatura. Ma nonostante questo non riusciva a non pensarlo. E lo odiava per questo, era un paradosso, più lo odiava e più sarebbe voluto stare con lui.
Mentre sonnecchiava davanti al programma che stavano guardando, sentì la mano di Emma entrare sotto la sua maglietta. Iniziò ad accarezzarlo lentamente sul petto, stimolò i capezzoli e piano piano scese con la mano fino ad arrivare all'ombelico. Sollevò leggermente l'elastico delle mutande e la infilò dentro andando a prendere il cazzo moscio di Matias in mano. Cominciò a masturbarlo, svegliandolo dal torpore.
- Emma... Che fai? -
- Mmm... Facciamo l'amore. -
- Tesoro, ma sei incinta, non è il caso, ho paura di farti male. -
- Non ti preoccupare, sono incinta da poco, non c'è pericolo, potremo fare l'amore ancora per diverso tempo. -
- Si ma... Potrei schiacciarti con il mio peso... -
- Nessun problema, posso stare sopra io. -
Aggiunse con un sorriso malizioso.
Matias era in imbarazzo, non era quello che voleva, non era la persona che voleva, ma doveva provarci, se voleva ricostruire il loro rapporto doveva convincersi che ce l'avrebbe fatta.
Fecero sesso, per Matias non era amore quello, solo uno sfogo fisico, che tra l'altro neanche gli piaceva. Lei urlava, cercando di stimolarlo, per fargli capire che godeva, che lo voleva dentro di lei, ma Matias fece una fatica tremenda a raggiungere l'orgasmo e quando ci riuscì venne sullo stomaco di Emma.
Finito di espletare il suo compito coniugale si alzò dal divano e completamente nudo andò in terrazzo per fumarsi una sigaretta. Ora che Emma era incinta doveva evitare di fumare in sua presenza, c'era un bambino da proteggere e doveva nascere bello e sano.
Si affacciò dal terrazzo e iniziò ad aspirare cercando di rilassarsi. Fissava le stelle, la serata era fresca, primaverile, quasi estiva e si stava bene anche senza vestiti.
Finì la sigaretta e sporse il braccio per gettare la cicca, quando si accorse di un motorino proprio sotto casa sua. Sul sellino c'era Lucas che lo guardava dal basso. Rimase a bocca aperta e si fissarono per alcuni istanti. Poi si rese conto di essere nudo.
Maledetti vetri pensò, riferendosi al fatto che il bordo del suo terrazzo era circondato da un parapetto trasparente fatto di vetro e non di cemento. L'aveva visto nudo per l'ennesima volta, la luce della luna e delle stelle di quella sera non avevano di sicuro nascosto il suo corpo; le sue guance di colorarono di rosso porpora e l'arbitro si spostò dal bordo del terrazzo per evitare che il ragazzino continuasse a vederlo come mamma lo aveva fatto.
Nudo ancora una volta davanti a un minorenne. Che figura di merda! E pensare che invece anche lui avrebbe tanto voluto vederlo nudo nuovamente, ma stavolta avrebbe voluto vederlo in piedi, studiare ogni centimetro del suo corpo, accarezzarlo e abbracciarlo, ricordare e fissare ogni minimo particolare del suo esile fisico.
Si mise seduto sul dondolo, prese un'altra sigaretta e se l'accese. Decise di scrivergli, prese in mano il cellulare e gli mandò un messaggio.
00:19 "Che ci fai qui? Vattene via."
00:20 "Volevo solo vederti... Mi manchi."
00:21 "Hai fatto le tue scelte, vattene via, ora rispetta la mia decisione."
00:22 "Se ammettessi di aver sbagliato cambierebbe qualcosa?"
00:23 "No, non cambierebbe niente. Hai scelto di fare la troia, hai scelto di farti vedere mentre ti facevi scopare, hai scelto loro e non me, ora assumiti le tue responsabilità e lasciami in pace."
Era duro, freddo e distaccato, o almeno ci stava provando, anche se avrebbe tanto voluto scendere in strada, abbracciarlo e perdonarlo.
00:24 "Se ti dicessi che sono stato costretto?"
Matias osservò il cellulare con curiosità. Rilesse più volte il messaggio, voleva essere sicuro di aver letto bene.
00:25 "Vuoi dire che ti hanno costretto? Intendi che ti hanno stuprato? Se è così devi subito chiamare la polizia."
00:26 "No... Non mi hanno stuprato. Ma sono stato costretto dalle circostanze. Dovrei spiegarti tutto affinché tu possa capire, ma non posso farlo."
00:27 "Se non ti hanno stuprato allora è stata una tua libera scelta quindi ora vai sotto casa dei tuoi nuovi "amici" e non farti più vedere qui sotto. Non so neanche come tu faccia a sapere dove abito."
00:28 "Non è difficile scoprire dove vive una persona e non me ne vado, stando qui mi sembra in qualche modo di poterti stare vicino."
00:29 "Non ho bisogno della tua vicinanza."
00:30 "Forse tu no, ma io ne ho un estremo bisogno."
00:31 "Hai bisogno di sentire le mie mani sul tuo corpo?"
00:32 "Non potrei desiderare altro."
00:33 "Mi sembra che l'altra volta desideravi un cazzo, e te ne sei presi addirittura due, quindi direi che ti è andata di lusso."
00:34 "Non pensare che mi sia piaciuto, ma non avevo alternative."
00:35 "Oh sì che ne avevi, ma hai voluto così, ora divertiti con loro, non so perché sto ancora massaggiando con te."
00:36 "Forse perché un po' ti manco anche io."
00:37 "Forse... Ma mi passerà, o me lo farò passare... Ora vattene e non presentarti più sotto casa mia."
00:38 "Non credo di poterlo fare, è l'unico modo per poterti vedere."
00:39 "Mi hai visto solo perché sono uscito in terrazzo, altrimenti non avresti visto niente."
00:40 "Mi basta starti vicino... Sei bellissimo... Nudo ancora di più..."
Le gote di Matias si fecero rosse, solo in quel momento ricordò che l'aveva rivisto nudo.
00:41 "Non capiterà più. Vai dai tuoi compagni, anche loro sono belli e puoi vederli nudi tutte le volte che vuoi."
00:42 "Voglio te, non loro. Voglio stare con te anche se non posso."
00:43 "Appunto non puoi, quindi vattene."
00:44 "Ok... Buonanotte mio principe."
Sentì un motore accendersi, d'istinto saltò giù dal dondolo e si riaffacciò al parapetto. In quel momento non gli interessava il fatto che l'avrebbe rivisto nudo. Si guardarono, Lucas alzò una mano dolcemente, lo salutò e fece andare il motorino. Matias lo guardò sfrecciare via fino a che il motorino non scomparve alla sua vista.

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