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TATE POV
Un leggero profumo di vaniglia inonda le mie narici. Sento il corpo appoggiato su qualcosa di morbido. Dio, mi mancava dormire su un letto. Lo scantinato non è più comodo di quanto sembri.
Apro gli occhi, e vedo la sagoma di Violet in cerca di qualcosa, probabilmente un CD, dato che la vedo armeggiare con una radio.
-Buongiorno- sussurra quando si accorge di me.
-Ehi- rispondo.
Sento la voce di Kurt Cobain rimbombare tra le pareti della stanza. Già, il CD che ha preso è Nevermind, uno dei miei preferiti in assoluto.
-Arrivo subito- dice, prima di uscire dalla camera, lasciandomi da solo.
Sembra strana, di buon umore, ma strana. Ho paura che si sia pentita di avermi perdonato.
-Oh, si pentirà presto della sua scelta- quasi sussulto quando sento quella voce: Hayden.
-Tu e Violet non siete amiche?- chiedo, lanciandole uno sguardo di estremo disprezzo.
-Certo. Per questo dico che se ne pentirà-
Sento l'adrenalina scorrere nelle mie vene.
-Smettila di dire cazzate,
Hayden-
-Oh, mio piccolo Tate...nessuno ti vuole. Neanche lei ti vuole. È solo accecata dal tuo bel faccino-
dice, sfiorandomi una guancia per poi scomparire nel vuoto.

-Con chi parlavi?- chiede Violet, entrando di scatto dalla porta.
-Nessuno- dico, più freddo di quanto intendessi.
-Va bene- farfuglia, prima di sedersi accanto a me. Se ne sta zitta per qualche minuto, poi si gira nuovamente verso di me.
-Adesso me lo dici che ti prende?- continua, puntando i suoi occhi nei miei.
Sto zitto.
-Tate?-
-Non è niente- insisto.
-E allora perché mi stai evitando?- dice, alzandosi in piedi e camminando fino ad arrivare davanti a me.
Si china e mi bacia. Mi basta quel piccolo contatto per rilassarmi.
-Non ascoltarla- dice. Lo sapeva, allora.
-Hayden è strana e penso che tu le piaccia. È solo gelosa; le voglio bene, ma tu lasciala perdere-
Alzo lo sguardo su di lei. Sta sorridendo.
-Allora? Hai voglia di fare qualcosa oggi?- chiede.

Passiamo l'intero pomeriggio nella sua camera, ad ascoltare musica. Nessuno dei due ha ancora parlato, ce ne stiamo semplicemente sdraiati sul letto, ascoltando i Guns N' Roses.
Ad un certo punto lei si alza e prende il suo PC.
-Che fai?- le chiedo, avvicinandomi a lei.
-Controllo le news. Vediamo un po' cosa sta succedendo là fuori- il suo viso è rilassato, mentre canticchia il testo di "Don't cry", sopra la voce di Axl Rose.
Continua a navigare su internet, e io non posso far altro che ammirarla. Indossa una canottiera nera, e i suoi capelli lunghi sono sparsi per le sue spalle.
Poi la sua espressione cambia: si acciglia e sbuffa.
-Che c'è?- dico, alzandomi, per leggere quello che sta leggendo anche lei su quello schermo.
La casa dei terrori tornerà ad essere infestata. Un ricco imprenditore ha deciso di comprare la villa ed abitarci con la moglie e i tre figli. Che facciano la stessa fine degli Harmon?
Non si sa ancora nulla della primogenita, la piccola Violet, scomparsa in circostanze misteriose cinque mesi fa, la quale, ammesso che sia viva, è rimasta ormai orfana. Il padre, Ben Harmon, psichiatra di successo, è stato trovato impiccato all'interno dell'abitazione, e la madre, Vivien, morta in circostanze post-partum.
La famiglia di Simon Dallas si trasferirà nel giro di qualche giorno.

-Wow- commenta, un po' scossa.
-Che razza di sito è? Che crudeli..- continua.
-Non badare a quelle parole-
-Ma Tate, ci saranno dei vivi in questa casa-
-Secondo te, tuo padre sceglierà di cacciarli?-
-Lo spero- dice, rigida.
-Perché?- chiedo.
-Come perché? Tate, non voglio nascondermi. A me piace avere la mia camera-
Ridacchio.
-Tranquilla, lo scantinato è comodo-
Lei sorride. Mi piace vederla sorridere.
-Maddai, sarà divertente- dico.
-Direi proprio di no. Come fa ad essere divertente?- continua, con una espressione buffa stampata in faccia.
-Dai, se uno dei tre figli fumasse saremmo in grado di rubare loro le sigarette. Non è meraviglioso?- dico, sognante.
-Già. Avrei dovuto farmi una scorta di tabacco- dice lei, rivolgendomi un sorriso pieno di dolcezza che ricambio con molto piacere.
Lei si avvicina lentamente al mio volto, che afferra delicatamente con le mani, per poi schioccarmi un rapido bacio sulla guancia.

"I know how you don't like normal things"Where stories live. Discover now