Capitolo 16

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Dovrebbe finire tutto, una volta per tutte. Ma non ci riesco. Non voglio che tutto finisca. I suoi baci sono qualcosa a cui non so resistere, le sue labbra sono innegabili.  Rischierei solo per i suoi baci. Ho un cuore inaffidabile. Questi sentimenti lo rendono così dannoso. Per non parlare dei suoi occhi, loro sono una serratura per il mio cuore. È una cosa così eccitante. Ma ho un ragazzo, un uomo che mi ama e devo tenere a freno questa tensione che continua a salire. Però, da quando l'ho rivisto, riesco ad andare a letto sorridendo, lui ha già vinto solo per questo.

Ieri ho fatto il biglietto per Tottori. Partirò dopodomani mattina. C'era anche un volo per stasera, ma non me la sentivo di andarmene così.
Ho bisogno di salutare tutti. La mamma non la potrò vedere perché è troppo impegnata con il lavoro e si trova a Tokyo per il momento. La chiamerò dopo la colazione per salutarla. A Sonoko la saluterò il giorno della partenza. Mi accompagnerà lei all'aereoporto. Devo anche chiamare Haru. Dopo quello che è successo ieri mattina non vorrei si sia arrabbiato. Ho una voglia matta di averlo qui accanto a me. Ma quando penso di dover tornare alla vita monotona di Hokuei mi sento male.

Pazienza, ci rifarò sicuramente l'abitudine. Shinichi sta programmando il suo ritorno a Tokyo. Deve anche lui gestire il suo lavoro. Papà può finalmente tornare a lavoro senza nessun problema. Deve solamente fare un po' più di attenzione.

Mi alzo dal letto e mi sporgo dalla finestra per vedere che giornata c'è. È nuvoloso e minaccia di piovere. Mi prendo dei vestiti più pesanti e mi vesto dopo aver fatto una doccia calda. L'acqua calda che scivola sulla mia pelle fa scivolare anche la mia malinconia.
Ma maledettamente so che una doccia non basterà a darmi un po' di pace. Mi asciugo e mi vesto.
Finisco di sistemarmi e vado in cucina. Non vedo nessuno. Entro dentro, ma inciampo nel tappetino antiscivolo. Un braccio si posiziona sul mio stomaco e arresta la mia caduta. Mi giro e finisco a due centimentri dal viso di Shinichi.
Restiamo entrambi sorpresi per i nostri sguardi così vicini. I nostri visi si colorano. Gli allontano il braccio e me ne vado. Sembra che il destino e lo faccia apposta.

Prendo il cellulare e decido di chiamare la mamma per non pensare più a nulla. Mi risponde e le dico che l'ho chiamata per salutarla dicendole il giorno della mia partenza.

-Ran, sembri turbata...tutto apposto?-

-Si mamma, tutto bene. I problemi sono sempre i soliti, ma nulla di grave-

Una pausa straziante precede le sue parole.

-Tu cosa pensi? Cosa provi? Sei tu che devi trovare un senso-

-Mamma, lui non ha un senso. Tutto ciò non ha un senso. Ero felice, io e Haru, adesso se ripenso alla mia vita a Tottori mi sento male...tutto sembra orribile-

-Ran, infondo mica tutto deve avere un senso. Magari non sarà come credevi perché, magari, sarà anche meglio di ciò che speravi-

La ringrazio di cuore per i suoi consigli poi la saluto e riaggancio. Vado nella mia stanzetta per avere un po' di privacy in più. Devo chiamare Haru.

-Pronto, Haru!-

-Ran, hai fatto il biglietto per tornare?-

-Si, torno dopodomami!-

-Cosa?? Si può sapere perché tutto questo tempo?? Ran, sei con Shinichi, vero? Sei tornata per lui? Dovevo immaginarlo-

Le sue parole mi feriscono, pensavo si fidasse di me.

-Haru, ma ti sei sentito? Io? Che non sono voluta tornare qui per dieci anni solo per non vedere lui e tu dici che adesso ti tradisco??-

Sento una sua risatina dietro al telefono. In dieci anni non avevo mai sentito Haru fare in questo modo. Mi sento sempre più male.

-Quindi adesso ho capito. Ecco il motivo per cui non volevi tornare a Beika. Sapevi di provare qualcosa per lui e avevi paura. Tu non sei venuta con me perché mi amavi...l'hai fatto solo per scappare...bene-

Inizio a piangere, non mi sarei mai aspettata queste parole da Haru. Tutto sta andando a pezzi. Tutto!
Non voglio perdere Haru, assolutamente no.

-Haru, ti prego smettila! Sai che non è così!-

Mi metto a fare gridi al telefono. Lui continua a ridacchiare. Si sente stupido, lo conosco. E sicuramente anche ferito. Mi chiude il telefono in faccia e Shinichi si precipita nella mia stanza dopo avermi sentita gridare. Quando mi vede con la testa appoggiata sulle ginocchia a piangere mi si avvicina. Adesso basta! Mi alzo dal letto e mi avvicino a lui. Inizio a dargli pugni sul petto e a sfogarmi.

-Ho litigato con Haru, contento?! È tutta colpa tua! Mi fai schifo! Hai rovinato la mia vita e tutti i miei obbiettivi!! Mi ero finalmente sistemata: mi sono fatta una famiglia, una casa. Tutto andava bene e poi sei tornato tu!!-

Continuo a piangere, a prenderlo a pugni. Lui non mi ferma, resta immobile a guardarmi con una tale serietà. Improvvisamente mi prende i polsi e alzo la testa per guardarlo negli occhi. Si abbassa e mi sussurra all'orecchio.

-E quali sarebbero le mie colpe?-

-Lo vuoi sapere davvero?! Hai iniziato a tenermi la mano, a sorridermi, a parlarmi e poi mia hai baciata..e lì tutto si è distrutto!!-

E senza neanche rendermeno conto mi bacia. In una marea di confusione cerco di capirci qualcosa. Poi si allontana e mi asciuga le lacrime.

-Quando piangi io perdo la testa. E la mia unica colpa è quella di amarti alla follia-

Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma non ci riesco. E poi i suoi occhi non mi lasciano andare.

-Ti giuro, mi sento in colpa. Può essere finita, torna da lui. Ma io non dimenticherò, non nasconderò quello che provo. Io sono qui per te. Un mondo senza te non fa per me-

La lacrime continuano a scendere e lui continua ad asciugarle. È disposto a lasciarmi andare, lo sta facendo per me. Forse è la mia occasione per dimenticarmi di nuovo di lui, per far tornare tutto come prima.

~Quel Che Ero 2~Where stories live. Discover now