3/3 Fine

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Louis andò in altri negozi T&D, aveva notato che andava tutto a regola d'arte, l'azienda del padre era come una seconda famiglia per tutti, organizzata in modo eccellente e scrupoloso.

Aveva conosciuto altre persone che gli avevano raccontato come se la passavano, e molti non avevano vite facili. Chi doveva mantenere tanti figli da solo, chi era costretto a fare più lavori per mantenere la famiglia, chi doveva affrontare spese gravose per curare se stesso o un familiare (aveva cercato di aiutare più persone che poteva, pagando la scuola o le cure mediche), mentre altri avevano un comportamento davvero increscioso e facevano gli irrispettoso nei confronti dei clienti.

Il giorno dove tutto si sarebbe svelato era ormai arrivato. William Sykes sarebbe scomparso per sempre, e al suo posto Louis Tomlinson sarebbe tornato.

...

"È licenziato, e ora si levi dai coglioni. La nostra azienda non ha bisogno di persone come lei. A mai piú" ringhiò Louis contro quell'essere.
Non riusciva nemmeno a definirlo una persona, aveva osato deridere una ragazzina che gli aveva chiesto dei filtri colorati nelle sue foto. E lui le ha detto "tanto la tua faccia rimane così, non basterebbero tutti i filtri del mondo per migliorarti".
La poverina è scappata fuori dal negozio piangendo, e Louis le era corso dietro cercando di calmarla e le aveva svelato il suo segreto.
Lei gli aveva regalato un sorriso e alla fine si erano accordati di vedersi questo giorno.

La bambina era seduta sulle gambe di Louis e felice applaudì alle sue parole, si alzó e tirò un calcio potente sullo stinco di quel coglione.
Tornò dal suo eroe, così lo aveva definito, e gli battè il cinque.
"Brava Kate" si congratulò il liscio accarezzandole i capelli.

Lo stronzo si alzò e con la coda tra le gambe se ne andò fuori.

La luce rossa sulle telecamere si spense e il capo cameraman sbuffò un "dovremo censurare la metà delle parole a fine giornata... per fortuna ti sei trattenuto con la bambina..."

Il turno tanto atteso era arrivato. L'ultimo della giornata.

Toccava a "Harry Styles!".

Il riccio si sentì chiamare e si alzó dal divano dove gli era stato detto di aspettare, era molto comodo.
Durante l'attesa si era guardato attorno, rimuginando su quello che gli era stato detto solo pochi giorni prima...

*flashback*

Harry era comodamente sdraiato sul divano rosso di casa sua, con una coperta leggera e una ciotola di pop-corn sulle gambe, in televisione uno dei suoi film preferiti: "La storia infinita".

Erano giorni che aspettava una chiamata da Will, e ogni volta che il suo telefono suonava era sempre la stessa scena. Lui che si lanciava a prendere il telefono cercando di fare il prima possibile.

La stessa scena si era ripetuta quel giorno.

"Staaay for toniiight, if you want to, I can show you, what my dreams are..." il suo cellulare suonò e Harry nel panico si agitò iniziando a muovere convulsivamente il corpo, facendo rovesciare a terra la ciotola di pop-corn, si lanciò verso il tavolino afferrando l'oggetto per poi impattare abbastanza violentemente contro il tavolo e cadere a terra.

Ahia.

Accettò la chiamata.

"Pronto-oh" rispose gemendo dal dolore della botta.

"Oh non volevo disturbare ahahah" rise qualcuno dall'altro lato dell'apparecchio. "Richiamo tra un paio di ore"

William! Pensò felice riconoscendo la risata cristallina del ragazzo.

"No no! Sono solo caduto..." si affrettò a rispondere, non voleva che appendesse.

"Come hai fatto?" Rise il ragazzo dall'altro lato del telefono. Poteva immaginare il suo sorriso mentre lo diceva.

Undercover Boss || L.S.Where stories live. Discover now