Il piano di Letizia

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- Vedi Letizia... Devi sapere che questa scuola è solo mia.
È divertente giocare coi professori e con gli studenti come se fossero delle pedine-.
Mentre Ben parla il suo corpo cambia continuamente voce e aspetto.
Un attimo prima è lui, poi diventa il preside, poi Nathaniel, poi lo zio di Sara,  poi una ragazza, un bambino...
- E cosa vuoi da noi? - Gli chiedo indietreggiando.
Lui smette di cambiare aspetto, ma non risponde.
- Rispondimi. E dimmi dov'è Margherita -.
Lui schiocca le dita e tutto diventa buio.
- Ehi aspetta! - Urlo.
- Lety! -.
Si riaccende la luce.
- Marghy! -.
- Cavolo, ho scoperto che Nathaniel è il preside, ma è anche Ben e altri! -.
- Sì, lo so.  E adesso ci sta controllando -.
- Che facciamo?? -.
- Non saprei... Dobbiamo prendere i fascicoli! -.
- E come se li ha lui? -.
- Non saprei, ma ho capito una cosa.
So che per qualche ragione è da anni che tiene le anime di coloro che sono nella 3ªC, ma non so perché. Però, se riuscissimo ad ucciderlo, forse riusciremmo ancora a salvare Davide e Sara -.

Non so bene cosa sia successo. So solo che ad un certo punto tutto è diventato confuso: la scuola si è trasformata in una specie di labirinto.
Non abbiamo idea di dove si trovi Ben e di come fare a sconfiggerlo. Non sappiamo nulla.
L'entrata della scuola è scomparsa, le scale sono diventate infinite e tutto è diventato ancora più buio. È circa un'ora che corriamo avanti e indietro ma senza tornare mai nello stesso posto.
- Sarà pure da qualche parte quel maledetto! - Esclamo ad un certo punto.
- Magari non possiamo vederlo... - Ipotizza Margherita.
Tiro un calcio alla sedia  del bidello, che vola poco lontano.
- Cavolo! - Urlo.
- Calmati! Non serve a nulla arrabbiarsi! -.
- Lo so, ma voglio solo salvare Davide, Sara e tutti qui poveri ragazzi e il prof della 3ªC! Inoltre stavo pensando: se noi riuscissimo ad eliminare Ben, che tra l'altro è anche il preside, come lo spiegheremmo ai prof? -.
- Raccontando la verità. Loro sanno a grandi linee cosa sta succedendo qui, quindi penso che ci crederanno -.
- E come pensate di riuscire ad eliminarmi? - Dice una voce alle nostre spalle.
Ben. O meglio, ora ha l'aspetto di un ragazzo mai visto, alto e muscoloso.
Noi indietreggiamo e puntiamo le torce verso di lui.
La mia mente cerca di trovare una soluzione, ma non ho la minima idea di come ucciderlo.
- Porremmo... Giungere ad un accordo- Dico.
È arrivato il momento di applicare il mio piano.
- Lety, che dici? - Chiede Margherita.
- Lasciami fare -.
Ben si avvicina.
- Che genere di accordo? -.
- Tu mi spiegherai tutto quello che sta succedendo esattamente qui e libererai Davide e Sara. In cambio... Ti darò la mia anima -.
Cala un silenzio colmo di tensione, rotto da Margherita che mi afferra il braccio.
- Sei impazzita per caso?!? -
- Ti ho detto di lasciarmi fare -. Dico decisa, poi mi rivolgo a Ben.
- Allora? -.
Lui si accarezza il mento.
- Una sola anima al posto di due mi sembra un po' poco...-.
I suoi occhi si fermano su Margherita e brillano.
- No. Lei no. - Sibilo e mi metto davanti a lei.
- Mmh... Allora libererò solo uno deo tuoi amici -.
- Lety, non ne vale la pena -.
Io le porgo un biglietto senza farmi vedere.
- Accetto -.

Questa classe non è la mia, di questo ne sono quasi certa.
Anche se... Qual è la mia classe?
Non mi ricordo.
A dire la verità non mi ricordo nulla.
Non ricordo nemmeno chi sia io, a dire la verità.
Perché sono qui?
Mi guardo in torno. Ci sono degli altri ragazzi che hanno gli occhi spenti e si trascinano ai propri banchi.
Mi siedo in un angolino.
Anche il professore arriva in classe, ma io non ascolto. Voglio capire... Avrò pure un nome. Eppure... Non riesco a ricordare nulla.
Metto le mani nelle tasche delle felpa e tocco qualcosa.
Un pezzo di carta spessa.
Lo tiro fuori.
Ci sono varie foto piegate male e dei fogli scarabocchiati.
Inizio a leggere.
Sono Letizia P. e faccio parte della classe IV A del liceo G.Mazzini.
Ho 14.
Ho scoperto che al quarto piano della scuola di notte c'è una classe, la 3ªC , nella quale i ragazzi non ricordano la loro identità, ma solo che sono per causa di delle persone.
Io sono qui per colpa di Ben, ho stretto un accordo con lui: io avrei preso il posto di Davide e Sara.
Guardo le foto: ci sono i compagni dei quali avrei dovuto prendere il posto.
Ma nella classe c'è solo Sara.
Improvvisamente però... Ricordo tutto.
Un'ondata di felicità mi investe.
Il mio piano ha funzionato.
Ho fatto bene a scrivere quelle cose.
Ora Margherita deve fare la sua parte, io farò la mia.


Il quarto piano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora