L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1

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Patrick

La piccola Silvia dormiva fra le mie braccia, finalmente. Era un sollievo poterla stringere forte contro il mio petto, cullarla dolcemente e rassicurarla con la mia presenza. Questo rasserenava anche me. Era così piccola, fragile, eppure quanto cose aveva già visto ed era stata costretta ad affrontare. Non era giusto, non meritava tutto questo. Le lacrime che aveva versato fra urla e richieste l'avevano spossata e le avevano arrossato le piccole guance, ma per il resto stava bene. Nel fisico non aveva riportato nessun tipo di danno, ma moralmente non osavo immaginare. Quando avrebbe riaperto gli occhi le avrei parlato dolcemente, le avrei spiegato ogni cosa con calma, come se fosse successa qualcosa di poco conto, e in cambio avrei preteso da lei di sapere tutto quanto, tutto ciò che aveva visto, per regolarmi di conseguenza. Le scoccai un bacetto tra i capelli castani mentre tenevo gli occhi puntati sul fuoco scoppiettante nel camino. Eravamo a casa mia, al sicuro, al caldo, distesi sul divano. Niente era finito in tragedia, grazie a Dio, ma...

Marco, mi manchi amico mio, fratello mio. E' dura qui, senza di te. Per me, per Silvia e per ...Jonathan.

Valtelli e famiglia si erano dimostrati al di sopra delle mie aspettative. Io e Marco avevamo sempre riposto fiducia nei suoi preziosi consigli, chiesto sue opinioni riguardo questioni e faccende delicate e di massima importanza e urgenza, apprezzavamo il suo lavoro, preciso, ordinato, puntuale, pulito. La sua trasparenza, coerenza era una qualità da non sottovalutare, anzi tutt'altro. C'era sempre stato un rapporto di reciproco rispetto e ammirazione tra noi, ma non c'eravamo mai spinti oltre il rapporto lavorativo. 

Adesso sì, avevo conosciuto Valtelli anche al di fuori degli uffici, fra i suoi cari - seppur in questa spiacevole occasione - e mi era piaciuto ciò che avevo scoperto, e visto. Era stato a dir poco generoso e gentile con la bambina e mia moglie, persino con il sottoscritto, che aveva raggiunto casa sua alle sei del mattino, portando ottime notizie. 

Valtelli non ci avrebbe permesso di andar via senza aver messo qualcosa in pancia, lo stesso valeva per sua moglie, disponibile ed altruista quanto lui. Erano stati ospitali. Sì, avevo fatto bene a consigliare a Jonathan di sposare la loro terzogenita, e se Sebastian - suo figlio, il secondogenito, che avrebbe preso il suo posto molto presto - si fosse dimostrato almeno la metà di suo padre, ero sicuro del fatto che in azienda non avremmo sentito molto la mancanza di Valtelli. Sarebbe stato importante per Jonathan avere un amico ed alleato come lui, dopotutto erano persino cognati. 

Aurora era una ragazza straordinaria, brillante e meravigliosa. Ed ero veramente contento che Jonathan avesse ascoltato il mio consiglio, che l'avesse scelta e sposata, anche se in cuor mio sapevo che in qualsiasi circostanza avrebbe sempre e solo e comunque scelto lei, anche senza il mio sostegno, appoggio e consiglio, sì. C'era una sorta di alchimia, un'intesa ed un'attrazione tra loro, così evidente da non poter essere facilmente nascosta ad occhi attenti e vigili come i miei. Non passava inosservato il modo in cui si guardavano. Jonathan poteva ancora non essersi reso conto di amarla per davvero, ma con i fatti amava quella ragazza, eccome. Ricordavo ancora il modo in cui me ne aveva parlato la prima volta, si erano conosciuti per caso in Università, ed ancora a quei tempi non era venuto a conoscenza del fatto che lei fosse la figlia di uno dei soci di maggioranza di suo padre. Quando si erano incontrati in azienda alla sua festa di benvenuto, come nuovo capo, era stato facile per me immaginare un loro possibile futuro insieme. E quel giorno in casa loro, dopo quella lunga notte in cui Jonathan si era tanto preoccupato per lei...

Sì,  la famiglia Valtelli l'avrebbe amato. Aurora l'amava davvero, moltissimo. 

Se ripensavo a quei terribili momenti in cui avevo stretto Jonathan morente fra le mie braccia, in quel parcheggio, al gelo, mi mancava il respiro. Non avrei mai potuto perderlo, mai.