capitolo 4

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Mi sveglio e guardo l'ora. Sono le 6:30. Mi lavo la faccia, mi metto un po' di trucco ed esco. Mi accorgo, solo ora, che ho un messaggio e lo apro.

Jack: "Ehi bella, andiamo a fare una passeggiata? ;)"

Io: "Certo :)"

Jack: "Passo a casa tua fra cinque minuti. Tieniti pronta :*"

Io: "Va bene :)"

Sono fuori che lo aspetto, quando si parcheggia, davanti a casa mia, una bellissima BMW. E' stupenda. Un ragazzo scende dall'auto ed è Jack.

"Ehi birbante! Non mi avevi detto di avere un'auto così favolosa." Dico con occhi sognanti.

Lui ridendo mi dice "Salta su baby, andiamo al parco. Ci sono dei miei amici. Se per te non è un problema andiamo."

Ci penso e poi gli rispondo "Certo, andiamo. Almeno conosco persone nuove."

Lui sorride e mi fa l'occhiolino. Quanto è dolce questo ragazzo?

Arrivati al parco vedo dei ragazzi con gli Skate e Jack urla "Siamo arrivati!"

Si avvicina un ragazzo. Alto, occhi verdi e un bel fisico, proprio come Jack. Ha una maglia nera e un pantaloncino.

"Luke, lei è Emily."

Il ragazzo mi fa un sorriso smagliante e, avvicinandosi alla sottoscritta, si presenta. Così facciamo un po' di conversazione. Andiamo dagli altri. C'è un ragazzo davvero molto bello. Non so il perché ma mi ha colpita parecchio.

Jack, rivolgendosi al gruppo di quei ragazzi, dice "Zack, Josh, Alexander... lei è Emily"

Mi salutano tutti tranne Alexander. Ho una brutta impressione di lui, non so il perché. E' proprio lui che mi ha colpita, da quando l'ho visto. Parlo con loro e Josh dice a Jack "Bro, non mi avevi detto di avere un'amica così carina".

Jack ride e io sorrido timidamente e Jack risponde "Bro, l'ho conosciuta ieri mattina. Imbranato come sono, le sono caduto addosso."

Josh, Jack e Zack scoppiano in una risata fragorosa che non finisce più. Invece, Alexander se ne sta per i fatti suoi e non calcola nessun membro del gruppo. Forse da quando sono arrivata io? Non saprei...

Guardo l'ora ed è tardi. Magari sono già arrivati mamma e papà.

"Jack, io dovrei andare. Si è fatto tardi."

Jack mi sorride e mi risponde "Hai ragione. Andiamo."

Salutiamo i ragazzi e andiamo via.

"Jack, come mai non sei rimasto con loro? Non era un problema, potevo rientrare anche da sola."

"Non ti preoccupare è che non mi ero reso conto dell'ora. Hai fatto bene ad avvisarmi."

"Grazie Jack, sei così gentile..." non riesco a trattenermi e gli faccio una domanda su Alexander "Jack, posso farti una domanda?"

Sorride "Certo, dimmi tutto."

"Ma come mai quel ragazzo... Alexander... è così? Nel senso che stava con noi però non ci calcolava. Non è che sono stata un peso?"

"Emily, no. Non ti preoccupare e non devi pensarci nemmeno a queste cose. E' lui che è fatto così. E' molto lunatico. A volte è di troppe parole e altre volte, come oggi, non parla. E' molto scontroso. Prima non era così. I problemi in famiglia l'hanno cambiato molto." Mi sorride lievemente.

"Scusami. Non volevo essere invadente. Davvero, perdonami." Continua a sorridermi.

"Piccola, non ti preoccupare. E' tutto a posto. Siamo arrivati. Ora vai e stai tranquilla." 

Gli sorrido e gli do un dolce bacio sulla guancia.

"Grazie di tutto, Jack, e grazie del passaggio."

"Figurati. Per te questo ed altro."

Sorrido e ci salutiamo. Entro in casa e ancora non c'è nessuno... così decido di chiamare in pizzeria e farmi portare una pizza con patatine e wurstel. Perchè chi ha voglia di cucinare alle dieci di sera?

Dopo aver ordinato la pizza mi butto nel divano e guardo un po' di TV. C'è <<Cucine da Incubo>>. E' molto bello come programma, così guardo quello finché non arriva la pizza.

Ad un certo punto mi arriva un messaggio da mamma "Tesoro, scusami, ma per motivi di lavoro dormiamo fuori. Buonanotte tesoro mio." Dopo aver letto il messaggio mi rattristo un po', perché non mi piace stare a casa da sola.

Suonano al campanello, vado ad aprire pensando fosse il fattorino ma è Alexander... forse vedo male. Non riesco a capire come abbia fatto a sapere dove abito

"A-A-lexander... che ci fai qua?"

"Ehm... scusami se sono venuto a disturbarti è che in questo momento ho bisogno di qualcuno... anche se non ci conosciamo, vorrei parlare un po' con te."

"Ehm... certo, entra"

 sorrido e lui entra. Sembra imbarazzano e parecchio pure.

In bilico tra odio e amoreWhere stories live. Discover now