C'è posta per Lex

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«Amore vai tu per favore, sono in riunione» ringhio mentre lotto con la maledetta lampo dei jeans che continua a incepparsi. Per fortuna a breve arriveranno i saldi, così potrò acquistare due paia di pantaloni premaman. Sono ancora seduta sul wc, quando sento Ricky chiacchierare amabilmente con il corriere.

Oddio il pacco!

Non doveva riceverlo lui, maledizione!

Ora mi punterà una lampada in faccia finché non vuoterò il sacco sul contenuto. Dannazione. Non doveva capitare. Sono pietrificata sul cesso. Fantastico. Mentre cerco di scollarmi dalla tazza lui bussa alla porta. Merda. Inizia l'interrogatorio.

«Tesoro, c'è posta per te» mi avvisa bussando piano alla porta.

«Grazie amore, esco subito» per l'ansia avvolgo un chilometro di carta igienica attorno alla mano. Sembra ingessata. Sono un fenomeno dell'autocontrollo. Mi libero dalla carta e la getto nel water, con la speranza che non intasi gli scarichi dell'intero quartiere. Apro la porta con mano tremante. Lui mi attende al varco, manco a dirlo.

«Cosa aspettavi?» ovviamente la curiosità lo sta divorando.

«Niente di importante, del materiale didattico» Didattico, ma che accidenti vado a dire? Roba da matti. Mi sudano le mani. E anche il cervello.

«Didattico? Hai deciso di tornare a studiare?» Ovvio, come no. Lui cerca di capire cosa contenga quell'anonima scatola marrone, rigirandola tra le mani. Nessun indizio lascia intuire il contenuto. Ricky mi interroga con gli occhi. Per ora.

«In un certo senso...» sorrido piegando la testa di lato e abbassando gli occhi.

«Corso di economia domestica o ti sei iscritta a ingegneria?» scuote il pacchetto accanto all'orecchio. Troppo leggero per contenere libri di testo. Non so inventare balle, soprattutto all'ultimo momento.

«Cultura personale, non si tratta di studi accademici, ma sicuramente li reputo più importanti per la mia crescita» cerco di afferrare il pacchetto, ma lui non è per niente dell'idea di darmelo. Si ritrae.

«Dimmi cosa c'è qui dentro, Lex» gioca con l'involucro, tenendolo a distanza di sicurezza dalla mia presa.

«Te l'ho detto, materiale didattico» ripeto imperturbabile.

«Allora apriamolo, visto che non si tratta di nulla di compromettente, o no?» e cerca di scartare il pacchetto mentre io tento di strapparglielo inutilmente dalle mani.

«Accidenti, dammi quella dannata scatola!» gli strillo in faccia, mentre lui se la svigna sul divano, deciso a svelare l'arcano.

«Certo, dopo che avrò scoperto perché non vuoi farmi sapere cosa contiene» si arma di forbice e inizia a tagliare. Porca vacca.

«E se fosse una faccenda privata?» cerco di impossessarmi del pacco, ma lui riesce a evitarmi, nonostante io tenti di placcarlo da più direzioni. Accidenti, sembra un capitone.

«Noi due non abbiamo mai avuto segreti» si finge offeso e non interrompe l'operazione di apertura.

«Non ho parlato di segreti, solo di una cosa che vorrei non condividere fino a che non sarò pronta a farlo» ma mi rassegno di fronte all'evidenza: Ricky sta tirando fuori il contenuto della scatola.

«E questo cosa sarebbe?» sta aprendo una tutina in latex nero. La sua faccia è tutta un progetto, gli occhi sgranati e le labbra incurvate in un sorrisetto deliziato. Esamina con attenzione la tuta e quando scopre un foro opportunamente posizionato tra le cosce, esulta come un bambino.

«Una tutina in latex, come puoi vedere» una pietra potrebbe essere più espressiva di me e di parecchio.

«Ma è geniale! E perché diavolo volevi tenere per te una chicca del genere?» mi fissa. «Non ci sarà davvero un pastaio che ti spiega la faccenda della trafilatura, giusto?» chiede di getto un secondo dopo, ma un bagliore negli occhi mostra chiaramente quanto se la stia spassando.

«Nessun pastaio, almeno non per ora» lo guardo con aria maliziosa.

«Vuol dire che non sono abbastanza per te?» Ricky sa fin troppo bene quanto riesca a farmi impazzire. Adoro il suo incarnato dorato, i suoi occhi color brandy, le sue labbra carnose e perfette da sembrare dipinte. E adoro il fatto che sia un autentico stallone.

«Sai che sei uno schianto e nessuno sarà mai alla tua altezza» e gli allaccio le braccia al collo.

«E allora cosa te ne farai di questa roba?» lancio un'occhiata alla scatola, dentro c'è dell'altro. Lui si accorge del mio sguardo.

«Ho intenzione di rendere le nostre serate più interessanti» gli confido.

«Che altro c'è qui dentro?» cerco di fermarlo ma lui s'impossessa del pacchetto di nuovo. Estrae un film. Inutile precisare che non si tratta di un cartone animato. Affronto il suo sguardo a testa alta.

«Il tuo programma didattico è davvero impressionante, di notevole spessore culturale, fa parte di quello ministeriale?» chiede leggendo la trama del film, una cosa davvero impegnativa... Mi serve una Coca gelata, subito. Ho l'impressione che voglia iniziare immediatamente il corso di studi, ripetizioni comprese.

Controtempo    (#Wattis2016)Where stories live. Discover now