Capitolo 25

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Elise si alzò in piedi e cominciò a camminare in cerchio, a destra e a sinistra, avanti e indietro. L'ultima frase che suo fratello aveva detto le risuonava nella testa e la mandava in collera.

-Axel, ti rendi conto che questo significa che è stato Dark a provocare l'incidente- disse lei furiosa, dopo tanto tempo in cui aveva pensato a un incidente non poteva credere che fosse colpa di qualcuno.

-ne sono sicuro al 90%- rispose Axel, come a volersi giustificare.

-e come fai a essere tranquillo? - disse allargando le braccia. Se prima si chiedeva perché suo fratello non l'avesse cercata, ora si chiedeva se il cervello gli funzionasse.

-forse perché è anni che provo a scoprire qualcosa e l'unica cosa che ho ottenuto è stata sapere che se continuo potrei finire sfracellato sotto un automezzo? - disse Axel tutto d'un fiato alzandosi in piedi. Elise cominciò a scuotere la testa, lo faceva sempre quando non riusciva a riordinare i pensieri. -già quattro persone sono state investite per la mia bravura calcistica-

-è assurdo pensare che quell'uomo abbia fatto tutto questo solo per arrivare a te- disse lei, guardandolo negli occhi.

-ha ucciso mamma e papà per arrivare a me, Julia è in coma per colpa sua- rispose Axel, scandendo ogni frase con tono grave. Gli occhi di Elise cominciarono a riempirsi di lacrime. – anch'io all'inizio, quando sono arrivato a questa conclusione, ho avuto la tua stessa reazione. Ma ho riflettuto e ho capito che per vendicarmi non posso fare mosse azzardate nei suoi confronti, perché ha il coltello dalla parte del manico, e venendo qui, dimostrandomi che può creare collegamenti con te quando e dove vuole, mi ha voluto far capire che il coltello è più affilato di quanto pensassi. -

Elise cercò di rilassarsi e cominciare a pensare con lucidità. Un pensiero le balenò in mente e prima ancora che potesse formularlo come si deve cominciò a parlare al fratello: -e se il signor Dark fosse venuto qui solo per eliminarmi? -

-e perché portarmi con lui? -

-non lo so, effettivamente non avrebbe senso, so solo che adesso sono un po' spaventata- disse lei, individuando finalmente il primo vero sentimento dopo un paio d'ore: la paura.

-forse è il caso di tornare a casa-

-va bene, ma non diciamo niente ai ragazzi, non mi va che si preoccupino anche per questo, ci sono già altri mille problemi. -

Raggiunsero i tre ragazzi che non erano tornati a casa perché non volevano far insospettire il signor Dark, quindi tornarono verso casa insieme. Arrivati trovarono quest'ultimo che chiacchierava con Mike ed Elizabeth, solo che il primo aveva un'espressione del tutto finta. Al loro ingresso i tre li guardarono e Dark sorrise in quello che Axel definiva il secondo sorriso di Dark che, rivolgendosi a lui, disse: -Jason vieni, presentati ad Elizabeth, la madre di Torch, Gazelle ed Elise. -

Ad Axel venne quasi da ridere sentendo il ruolo attribuito alla signora Beacons. Si avvicinò e le strinse la mano, dicendo nome e cognome finti. Tutti salutarono il trio e salirono sopra. Entrati in camera di Elise, lei e Torch si sedettero sul letto, Enea si impossessò della sedia dopo una corsa contro Gazelle per guadagnarsela. Dopo un po' Enea si mise a sedere sulla sedia, dopo che si era sdraiato su di essa come era solito fare con ogni sedia, per dire: -Axel tu sai del matrimonio, vero? -

-si- rispose il biondo -e non sono assolutamente d'accordo per questo vorrei che Elise venga in Giappone con me. - Torch sbiancò poiché sapeva che non avrebbe potuto dire nulla in quel momento: Elise aveva ritrovato il fratello solo da poche ore, ed era normale che volesse passare del tempo con lui. Così si limitò ad abbassare gli occhi e tirare fuori il cellulare. La mano di Elise strinse la sua nel momento in cui la ragazza disse: -no, qui sarò più al sicuro- Torch riprese a respirare, Axel si rese conto che la sorella aveva ragione, Enea e Gazelle non capirono cosa volesse dire Elise. Axel stava per parlare ma gli arrivò una chiamata e guardò il telefono perplesso. Elise gli rivolse uno sguardo interrogativo e lui girò il telefono: Jude Sharp. Rispose e il ragazzo all'altro capo disse con il suo solito tono di scherno: -ei Blaze, trovata la sorellina? -

è solo un gioco?Where stories live. Discover now